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MotoGP, Bastianini: "In sella alla KTM non sono a mio agio, ma ha potenziale"

"Stamane ho dovuto lavorare tanto sulla posizione in sella perché mi scivolavano i piedi. Rispetto alla Ducati è un'altra moto, ma ha tanto da dare. Ho guardato i dati degli altri? No, adesso devo pensare a me"

MotoGP: Bastianini:

Alla vigilia dei test di Sepang Jorge Martin ha dichiarato che non è facile scendere da una vincente Ducati per salire su un'Aprilia, buona moto, ma non a sufficienza per essere al livello della Rossa. Possiamo dunque immaginare che lo stesso discorso lo abbia detto a sé stesso Enea Bastianini che, dall'essere nell'ufficiale team Lenovo, si è trovato in KTM, con tutto il caos finanziario annesso, alla Tech3. Diciannovesimo al termine della prima giornata malese, il romagnolo non ha nascosto il rammarico per un imprevisto che ha influenzato il suo mercoledì di prove generali.

"E' difficile fare un bilancio - ha asserito - Speravo meglio ed invece all’inizio ho dovuto lavorare molto sulla posizione di guida. Quando sono salito in moto mi scivolavano i piedi dalle pedane e non mi sentivo comodo. Poi nel pomeriggio quando era tutto sistemato sono caduto alla curva 4 per via dei dischi freno freddi. Alla quinta pompata per cercare di rallentare mi si è chiuso il davanti. Una scivolatina, in ogni caso l'ultima moto provata mi ha dato buone sensazioni. L’avevamo adottata dalla terza uscita e la riuserò domani, però ovviamente oggi quando sono tornato in pista non ho più potuto farlo".

E’ tutto un altro mondo rispetto alla Ducati?
"Sì, devo ammettere che a Barcellona non avevo notato così tanta differenza come in questa giornata. A mio avviso è una moto che ha tanto potenziale, ma non lo ha sfruttato per niente. Da 0 a 10, forse 1 o 2. Dovrò adattarla al mio stile di guida e viceversa, perché i punti di forza sono diversi da quelli della Desmosedici e ogni volta che sono rientrato al box facendo apportare delle modifiche per avvicinarmi a come guidavo in Ducati ho peggiorato la situazione".

Dove sei più in difficoltà?
"In ingresso curva. Pur comportandosi bene, è più difficile per me entrare nel modo in cui ero abituato. Dovrò cambiare anche questo e ci vorrà del tempo. Complessivamente la moto con cui sono caduto è quella con cui sono andato subito forte. Ci sono delle cose nuove che hanno dato immediatamente un buon riscontro, almeno secondo il mio stile di guida".

Ti stai affidando ai dati di Acosta e Binder?
"No, per il momento no. Ho fatto solo una comparazione con Vinales, ma adesso devo capire cosa serve a me. Domani probabilmente faremo un lavoro diverso e proveremo delle cose nuove, per cui speriamo di uscire da qui con una direzione".

Tre fratturati compresi Martin e Diggia. Oggi ci sono state tante cadute. Come te le spieghi?
"Coincidenze un po’ di sfortuna. Jorge è partito con il piede sbagliato come me. Forse in casi del genere è meglio comportarsi in maniera conservativa. Poi non so se stesse spingendo perché era il suo primo giro lanciato. E' un insieme di cose e la sfortuna ci ha visto bene".

 

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