Mancano ancora poche ore e per Maverick Vinales sarà l'inizio dell'ennesima avventura con un marchio differente in MotoGP. A dispetto della difficile situazione economica in cui versa il costruttore di Mattighofen, tra le fila del team KTM Tech3, lo spagnolo pare aver già ben chiare le proprie ambizioni.
L'anno passato Maverick ha ottenuto la 7a posizione assoluta nel mondiale, con la soddisfazione non solo di essere stato il migliore dei piloti Aprilia, ma anche di essere stato l'unico pilota ad impedire alla Ducati di dominare completamente il mondiale, vincendo il Gran Premio ad Austin. Questo è il motivo per cui lo spagnolo ha grandi aspettative da test di Sepang.
“C'è molto lavoro da fare. E’ sempre interessante approcciarsi ad una nuova moto, per cui voglio godermi il processo di adattamento. Sono molto curioso di capire quali saranno le sensazioni. La preparazione invernale? Molto cross e poco asfalto. Ho girato solo un po’ con le minimoto. Di solito prima dei test mi alleno così, in modo da entrare subito nel ritmo. Chiaramente la storia cambia nel corso della stagione perché con 10°C non è il massimo guidare una moto grande, meglio aspettare l’estate”.
Qual sarà il programma?
“Personalmente spero di capire il limite dalla moto e le sue reazioni durante il time attack, in modalità di gara o quando sono in scia. Al momento ovviamente non posso dare giudizi”.
Le sensazioni nel box invece?
"C'è una bella atmosfera. Lavoriamo tutti per una sola missione e questo è fondamentale. Alla fine non va dimenticato che nel 2024 il titolo se l’è aggiudicato una squadra satellite. A mio avviso credo che lavoreremo bene assieme e da quanto vedo anche il supporto della Casa madre è ottimo”.
Hai richiesto qualche cambiamento particolare?
“No, è troppo presto, prima devo scoprire il limite della RC16, poi si vedrà".
Hai presenziato al test dei collaudatori sulla pista di Jerez lo scorso dicembre, come mai?
“A Barcellona avevo avuto delle sensazioni e volevo confrontarmi con i tester per comprendere meglio. La cosa positiva è che i loro commenti si sono rivelati simili ai miei”.
Hai corso per quattro marche diverse, cosa ti attendi?
“Spero intanto di essere più veloce nell’apprendimento rispetto a quanto avvenuto con Aprilia. La moto pare in linea con il mio stile e sin dal primo giro ho avuto l'idea che abbia del potenziale. In questi giorni proveremo a tirare fuori il massimo".
Come si arriva all’equilibrio tra le esigenze degli ingegneri e il tempo necessario per conoscere la moto?
"Non è facile. Qui proverò le parti più importanti, alle restanti ci penserò invece in Thailandia".
E' vero quello che sostiene Acosta, ovvero che è necessario agire con forza sui freni?
"Credo di no, anzi ritengo la frenata ritardata un punto a favore della KTM. Non ho provato molto la moto e al momento non ho un’opinione chiara. Personalmente cercherò di sfruttare al meglio le mie qualità di guida come l’accelerazione e il passo in curva. Se poi riuscissi a frenare più tardi sarebbe perfetto".