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MotoGP, Morbidelli: "Marquez e Bagnaia? Spero di avere un posto in prima fila"

"Sono quelli che hanno cambiato meno, Martìn e Bastianini avranno due sfide diverse. Spero di essere abbastanza vicino da vederli bene. Il 46 sulla mia Ducati mi ricorda che corro per un gigante del motociclismo"

MotoGP: Morbidelli:

Franco Morbidelli inizierà il 2025 in modo decisamente diverso rispetto a quanto avvenuto per il 2024. L'anno scorso la brutta caduta in allenamento a Portimao l'ha tagliato fuori dalla stagione di test invernali, che sarebbe stata importantissima dovendo passare dalla Yamaha M1 alla Ducati del Team Pramac. Franco non ha però avuto questa opportunità ed ha dovuto sfruttare i primi weekend di gara della stagione per costruire una confidenza con la moto che è iniziata ad arrivare anche abbastanza presto. 

In questa stagione cambiano i colori, perché Morbidelli è approdato alla corte di Valentino Rossi, ma la moto almeno resta la stessa, ovvero la Ducati GP24 utilizzata anche l'anno scorso. Ci sarà quindi una continuità che forse sarà fondamentale per Franco per iniziare bene la stagione e cercare di lottare per quei risultati importanti che il suo talento merita di ottenere. 

"Sono molto contento e allegro - ha spiegato Franco a Sepang - Vengo da dieci giorni di presentazione e allenamenti a Mandalika, in Indonesia. Sono stati giorni bellissimi, sono stato con il nuovo team in questi giorni, con Uccio, Severini, Christian, Umbri, Paul. Davvero con tutti i ragazzi del team, e sono stato molto bene. Poi è quasi ora di tornare in sella e questa cosa mi rende davvero contento.

Sei arrivato in VR46, pensi che sia il momento migliore per te per essere qui?
"Io vedo questo approdo in VR46 come la chiusura di un cerchio. A differenza di tutti gli altri piloti della VR46 Riders Academy, io non ho mai corso direttamente per una squadra di Valentino, per tanti motivi diversi. Secondo me era giusto che anche io corressi per la sua squadra, dando il massimo contributo possibile. E questo è arrivato in un momento fantastico, perché oggi sono in grandissima forma, la squadra è in grandissima forma. Quindi spero davvero che questa sia la chiusura del cerchio, magari avvenuta un po’ tardi rispetto agli altri piloti della Academy. Spero che arrivino dei bei risultati, perché alla fine è questo che conta di più".

Cosa è mancato a te dal 2020, l'anno in cui arrivasti secondo nel mondiale?
"Dal momento in cui ho chiuso il mondiale in seconda posizione, ormai cinque anni fa, ci sono state tante sfide da affrontare per me. Alcune le ho affrontare meglio, altre peggio, come quella in Yamaha ufficiale. Poi ci sono anche state sfide che ho affrontato alla grande, come quella dell’anno scorso. Sono arrivato da un infortunio gravissimo alla prima gara, senza conoscere il team e la moto. Ci ho messo sei gare per prendere un passo da top five. Penso sia stato positivo avendo perso un terzo di stagione, ho dimostrato di saper affrontare le sfide molto meglio che in passato. Sono felice di arrivare qui oggi con un inverno diverso alle spalle, con meno problemi. Sono davvero curioso di vedere cosa succederà".

Sarai l'unico pilota Ducati a restare sulla stessa moto, la GP24. Un vantaggio?
"Restare sulla GP24 è un piccolissimo vantaggio per me, perché cambiare pacchetto o moto comunque richiede sempre un processo di adattamento, che quindi è un fattore da aggiungere a quello che serve per andare forte. Direi che è un piccolo vantaggio che cercherò di tenermi stretto".

I risultato altalenanti di questi anni ti hanno mai fatto venire dei dubbi?
"Sicuramente i dubbi ti vengono quando non arrivano i risultati a cui sei abituato. Nella mia carriera sono sempre stato molto abituato ad avere un certo tipo di velocità e certi risultati. Dal periodo dell’europeo Stock. Anche nel 2020, arrivare secondo nel mondiale, è stato un risultato arrivato tutto sommato semplicemente, in modo naturale. Quando non arrivano più certi risultati nelle sessioni, nelle gare, allora ti scontri contro un bel muro. Questa la vedo come una delle sfide che ho affrontato e che spero mi rendano più forte oggi".

Sul cupolino della tua Ducati c'è il 21 ma anche il 46. 
"Quando ho visto per la prima volta la moto è stata la prima cosa che ho notato, ho visto quel 46 dietro al mio 21. E’ stato emozionante, la vedo come una cosa che noi del team dobbiamo portare avanti sempre, dobbiamo ricordarci sempre che noi corriamo per Valentino, corriamo per un team che rappresenta una icona del motociclismo, un gigante. Noi abbiamo la responsabilità di cercare di portare quel numero il più in alto possibile".

Come vedi la sfida tra Marquez e Bagnaia?
"Marquez e Bagnaia sono i due piloti che hanno finito più in alto nel campionato e che non hanno cambiato moto rispetto a Martìn e Bastianini. Sicuramente saranno loro due quelli chiamati a fare delle belle sfide, già l’anno scorso Marc ha fatto delle gare incredibili. E’ stato il miglior pilota sulla GP23 per tutta la stagione, sono curioso anche io di vedere questa sfida. Spero di avere un posto in prima fila per vederli da vicino".
 

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