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MotoGP, Mir: “Non ero contento dopo il primo test, ma Hernandez mi ha dato fiducia”

“Sarà un anno difficile, ma ho visto del movimento e questo mi rende tranquillo. Sembra che Albesiano si stia adattando bene e se riuscirà ad adottare il metodo di lavoro che usava in Aprilia penso funzionerà anche in Honda”

MotoGP: Mir: “Non ero contento dopo il primo test, ma Hernandez mi ha dato fiducia”

Joan Mir è pronto per iniziare il suo terzo anno in Honda, vestendo nuovi colori e con una fiducia completamente rinnovata. Nonostante gli anni difficili da cui proviene la squadra giapponese, il maiorchino crede nella direzione in cui si sta muovendo la Casa dell’Ala dorata e nei cambiamenti che sono stati apportati negli ultimi mesi all’organigramma. 

“Alla fine dell’ultimo test non ero contento quanto probabilmente mi sarei aspettato, ma poi ho parlato con Santi Hernandez delle novità e dei nuovi aggiornamenti che stiamo ricevendo in questo momento e, dalla conversazione che ho avuto con lui, mi è sembrato che fosse piuttosto ottimista. Questo mi rende felice e rende ottimista anche me - ha spiegato Mir a margine della presentazione della squadra - È vero che non mi aspetto di essere di nuovo al vertice, ma abbiamo materiale da provare, come dei motori diversi e il telaio, e sarei felice se queste cose potessero aiutarci ad andare nella direzione che abbiamo richiesto per molto tempo. Sembra che proveremo molte cose nei test della prossima settimana e non vedo l’ora di essere lì e di capire cosa abbiamo a disposizione”. 

Guardando al motore, il pilota Honda ha ben chiaro cosa vorrebbe trovare: “Come lo vorrei? Innanzitutto, vorrei che avesse più potenza. Poi, dovremmo lavorare un po’ sull’erogazione. Non è necessario che il propulsore sia più dolce, ma dovrebbe essere più lineare, in modo che sia più facile prevedere come si comporterà in ogni momento. Questi sono gli aspetti su cui a mio avviso dobbiamo lavorare”. 

Per un campione del Mondo come il 27enne non è stato facile trovarsi ad attraversare un biennio complicato come quello da cui è reduce, ma sembra sia riuscito a trovare un sistema per non lasciarsi abbattere dai problemi. 

“Non è facile passare dai buoni risultati che ottenevi in passato, all’essere un pilota che non viene più considerato da nessuno. È qualcosa con cui bisogna fare i conti e che va accettato. Ho dovuto lavorarci sopra a livello mentale, perché non è semplice essere sotto i riflettori. Tutti dimenticano tutto molto rapidamente e, anche se hai fatto molto bene durante la tua carriera, se hai due anni negativi tutti ti mettono in discussione. All’inizio è stato più difficile da accettare per me, ma in realtà so in che situazione ci troviamo e cosa dobbiamo fare per ribaltarla. Nessuno dirà che non ho fiducia nel progetto, perché sono ancora qui e sto continuando a lavorare duramente” ha sottolineato Joan, spiegando il modo in cui è riuscito a rafforzare la sua tenuta mentale: Una cosa che è mi è stata molto di aiuto a casa è stata allenarmi il più possibile, cercare di essere molto in forma e fare il possibile per convincermi che non posso fare di più. Credo che lavorare sodo ti tolga pressione perché sai che stai facendo il massimo. Questa è un po’ come se fosse la mia terapia ed è stato il modo in cui ho lavorato durante l’inverno. Nonostante tutto, non vedo l’ora di iniziare. Voglio ribaltare la situazione, capire cosa proveremo nei test, chi sono le nuove persone arrivate in Honda, quali idee portano e, più di tutto, qual è la reazione della Honda dopo tutto questo lavoro”.

Uno degli aspetti che ha contribuito a dare più fiducia a Mir rispetto al passato è proprio l’arrivo in Honda di Aleix Espargaró e del nuovo direttore tecnico Romano Albesiano. Due figure che dovrebbero dare una grossa mano nello sviluppo della RC213V. 

“La funzione di Aleix all’interno della squadra è quella di fare il collaudatore e esprimere le sue valutazioni, quindi non ha alcun impatto sulla struttura ingegneristica. È Romano che deve implementare, o forse è meglio dire adattare, il suo metodo di lavoro alla Honda - ha puntualizzato il pilota spagnolo - Da quel che ho potuto vedere Romano, è una persona molto metodica, abbiamo delle regole e una linea da seguire ogni giorno, perché vuole che sia tutto molto chiaro. Credo sia lo stesso metodo di lavoro che aveva in Aprilia e che ha funzionato per lui in passato, quindi è normale che voglia adottarlo anche qui. Vorrei capire se Honda gli darà totale libertà per farlo, probabilmente sì, e da quel che vedo si sta adattando molto bene. E se riuscirà a mettere in pratica il suo metodo e penso potrà funzionare anche in Honda. Avere in squadra persone nuove dà ossigeno e un nuovo metodo di lavoro ancora di più. Io ho parlato più con Santi che con Romano, come è normale che sia, e, come dicevo, anche lui come me è contento ed è fiducioso riguardo a questa nuova stagione. L’anno scorso, a inizio stagione, avevo detto che probabilmente sarebbe stato un anno difficile vista la direzione che era stata intrapresa. Forse questa volta potrò dire qualcosa di leggermente diverso, perché sarà sicuramente un anno difficile, ma ho iniziato a vedere tanto movimento e questo mi dà molta calma. Sono contento e ho fiducia nel processo”.

Mir crede nella Honda e anche nella sua decisione di non far scendere in pista lui e Marini nello Shakedown dei test a Sepang.

“Chiaramente, bisogna delegare un po’ - ha affermato - L’anno scorso abbiamo fatto molti test, anche perché non avevamo un test team abbastanza forte. Adesso che è stato rafforzato, forse non ha molto senso per noi essere lì, dato che ci sono Takaashi Nakagami, che conosce perfettamente la moto, e Aleix Espargaró, che darà nuovi feedback. Sono entrambi piloti veloci e credo che i loro commenti saranno gli stessi che potrebbero dare i piloti ufficiali. Questo ci toglierà molto lavoro dalle spalle e, anche se chiaramente preferirei essere in sella alla moto che a un evento, non credo sia stata presa una decisione sbagliata”.

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