Dopo aver chiuso il campionato 2024 al settimo posto della generale, Maverick Vinales alza l’asticella per la sua prima stagione targata KTM e non nasconde le proprie ambizioni a dispetto della nota situazione delicata del costruttore sotto il profilo finanziario.
“Quest’inverno ho cercato di lavorare molto per migliorarmi in modo da essere al massimo della forma già per quando comincerà il campionato. Nella MotoGP attuale è d’obbligo imparare velocemente e di cose da apprendere a proposito della moto ne avrò molte. Sarà interessante e stressante allo stesso tempo”, ha affermato.
La prima presa di contatto con la RC16 avvenuta al Montmelo a novembre è stata positiva. “Il riscontro avuto è stato in linea con le attese. Ho gradito il motore e i freni, ma soprattutto la posizione in sella che mi ha fatto sentire immediatamente a mio agio. So di essere competitivo sul giro secco, ma devo rafforzarmi”, ha ammesso.
Ad aiutarlo, ancora una volta, ci sarà il capotecnico Manu Cazeaux, ormai sua ombra e uomo di fiducia portato alla squadra austriaca da Noale dopo già una prima collaborazione in Suzuki. “Era cruciale portarlo con me. Lui conosce il mio stile e ci intendiamo alla perfezione. Sa come intervenire e in questo primo periodo con KTM abbiamo lavorato molto bene assieme”, le sue parole.
Chiamato a rispondere se quella che sta per affrontare sarà la sua sfida più ardua l’iberico non ha avuto dubbi: “Anche se devo ancora capire l’elettronica e il funzionamento dell’abbassatore posteriore automatico venendo da una moto che lo aveva manuale, tutto mi è finora sembrato molto naturale, quindi direi che il passaggio dall’Aprila alla KTM è stato facile, sono più preparato e la moto è maggiormente in linea con quello che cerco. Per quanto concerne il team Tech3, per me è familiare avendoci corso quando ero legato a Yamaha, inoltre è un ambiente molto tranquillo, quindi sono felice di tutto”.
Per adesso tutto sembra andare alla grande nonostante l’importante debito contratto dal marchio. “Personalmente ho scommesso su questo costruttore, di conseguenza il mio impegno è massimo. Qui tutti puntano a vincere e il 2025 è cominciato nel migliore dei modi con i successi nel Supercross e alla Dakar, per cui non possiamo fare altro che spingere e ripetere il risultato in MotoGP. L’unica cosa che mi dispiace è aver dovuto attendere due mesi prima di rimettermi in sella. Adesso sono davvero ansioso”, ha confessato.
Durante la pausa, per Maverick c’è stato il tempo di un’incursione a Jerez dove stavano provando i collaudatori Espargarò e Pedrosa. “Era importante essere lì per ascoltare i loro commenti. Di buono c’è che si sono rivelati simili ai miei - ha sostenuto - Per il resto non so quanto veloce potrà essere KTM. Nei test ufficiali potremo farci un’idea. Solitamente recuperare pochi decimi è complicato. Ad ogni modo tutti e quattro spingeremo forte per alzare il livello. Acosta e Binder hanno esperienza con la moto e Bastianini è un pilota competitivo. La mentalità è comunque quella giusta, all’attacco e avere un test team che copre le spalle è un aiuto. Per quanto mi riguarda sarà la prima volta che non dovrò sviluppare la moto. Finalmente potrò concentrarmi su di me”.
Il 30enne potrà godere delle dritte di Pedrosa. “Dani è stato un mio idolo ed è importante averlo vicino. Mi ha già dato alcuni consigli su come migliorare il mio stile, ragion per cui ho lavorato molto quest’inverno. Ad esempio mi ha aiutato a capire che se entri bene in curva sei già a buon punto perché rispetto all’Aprilia usa il freno posteriore diversamente”, ha quindi svelato prima di soffermarsi sugli obiettivi.
“Ho dimostrato di esser veloce in qualunque circostanza e su tutte le moto, per cui l’ambizione non può che essere il massimo risultato. Il sogno è di vincere con quattro marche diverse? Se dovesse succedere sarebbe bello”, ha chiosato.