KTM si appresta ad affrontare la stagione 2025, tanti i cambiamenti in seno alla casa austriaca che nelle scorse stagioni ha lottato per tenere il passo di crescita dello sviluppo imposto da Ducati in classe regina. Pedro Acosta, ora nuovamente coi colori KTM, affiancherà Brad Binder nel team ufficiale, cui si uniranno con gli stessi colori i due nuovi arrivi, Bastianini e Vinales in sella alle KTM del team di Poncharal. A gestire e mettere tutti sullo stesso piano ci sarà però un'altra novità, quello del finlandese Aki Ajo, che vestirà i panni di team manager in classe regina dopo i tanti anni spesi nelle classi minori nel più ampio progetto che ha cresciuto tanti giovani, tra cui gli stessi Acosta e Binder.
"Sarà un anno interessante per il progetto KTM in MotoGP - esordisce il nuovo team manager - conosco già molte persone all'interno del team dopo gli anni assieme in Moto2 ed in Moto3, ma specialmente per quanto riguarda i piloti sicuramente aiuterà poter lavorare con Pedro Acosta e Brad Binder. Entrambi sono piloti che fanno parte del progetto da anni quindi da entrambe le parti sappiamo cosa aspettarci. Ma abbiamo quattro piloti molto forti, ho lavorato anche con Maverick in passato, quindi sono tutte cose positive che aiuteranno in questo cambiamento di inizio stagione".
Dopo diversi anni nelle classi minori, affronterai questa nuova avventura in MotoGP. A chi affiderai il progetto in Moto2 e Moto3?
"Già negli ultimi anni ci eravamo preparati per questo, e mio figlio Niklas e Thomas avevano già preso parte delle responsabilità operative dei progetti. Credo sia un buon momento per affrontare questo cambiamento, mentre per quanto riguarda il mio arrivo in MotoGP ovviamente la fase preparatoria durante l'inverno è stata intensa, come per ogni altra casa. Penso che dal punto di vista dello sviluppo siamo pronti, nelle ultime settimane siamo andati avanti e avremo molte cose da provare, lo sviluppo non si ferma mai in questo lavoro".
Con l'uscita di Sterlacchini, chi sarà il contatto principale dal lato tecnico?
"Se parliamo dell'uomo in pista, sarà Sebastian Risse il direttore tecnico. Mentre per factory KTM in generale, abbiamo Wolfgang Felber e Kurt Trieb, questi saranno i principali leader del progetto tecnico di KTM".
Binder ha sottolineato la tua capacità di andare al sodo delle questioni, di semplificare le cose. Pensi che questo sia ciò di cui KTM ha bisogno in questo momento, di fare un passo indietro e ripartire dalle basi?
"Credo che in MotoGP ovviamente lo sviluppo sia ancora fondamentale, non si può semplificare troppo le cose. Ma come dice Brad, bisogna sempre cercare di concentrarsi e cercare di rendere le cose più semplici. Credo che gli i piloti con cui ho lavorato sorridano ancora nel sentirmi ripetere sempre le stesse frasi, ma nelle corse sono cose che vanno sempre tenute a mente. Ciò che personalmente penso è che il nostro pacchetto tecnico sia veramente buono. E' importante tirar fuori il massimo potenziale dal lato tecnico, che non significa solo dalla moto ma anche dalle persone, dai piloti ed il metodo di lavoro. Bisogna sapersi concentrare sulle cose importanti e sui propri punti di forza, cercando però al contempo di rendere le cose anche semplici".
Cosa pensi che apporterà il tuo arrivo nel team, cosa pensi di dover cambiare?
"Non penso che una persona possa da sola cambiare tutto. Ciò che è importante è essere in grado di capire di cosa ha bisogno il progetto, di essere in grado di comunicare col team e se possibile di migliorare e semplificare".
Pensi che il metodo di lavoro possa migliorare i risultati in pista come e forse più dei pezzi sulla moto?
"Per me è sempre stato importante tirar fuori il massimo dall'intero pacchetto, che include tante cose diverse. C'è la moto, il comparto tecnico, la preparazione del team, e ovviamente ci sono i piloti alla fine di tutto, che sono la cosa davvero importante, ma comunque parte di un qualcosa di più grande".
Il team, i piloti e KTM in generale saranno particolarmente sotto pressione in questa stagione. Hai già qualche idea sul come gestire un pilota come Acosta, teso tra l'ottenere risultati e non rischiare di commettere errori come in passato?
"La pressione fa parte di questo sport, siamo qui perchè ci piace, ne abbiamo bisogno. Credo che Pedro gestirà meglio questa stagione grazie all'esperienza maturata lo scorso anno. Era alla sua stagione di debutto, ma è facile avere delle aspettative elevate specialmente dopo un inizio di campionato come il suo. Abbiamo parlato molto con Pedro, la vita è dura e ti da delle lezioni, e a volte bisogna essere pazienti, ma è un qualcosa di cui c'è bisogno. Ricordo che ne abbiamo parlato a Motegi dopo le sue cadute, e siamo arrivati alla conclusione che fosse un qualcosa di cui c'era bisogno per poter crescere nella direzione giusta".
L'arrivo di Bastianini e di Vinales è una grande opportunità per KTM, mentre con Acosta e Binder hai già lavorato in passato.
"Per me è davvero una grande opportunità poter lavorare con quattro piloti come questi. Ho lavorato con Acosta e Binder in passato, quindi in un certo senso quella di lavorare con loro sarà una seconda opportunità. Sono tutti già dei campioni quindi hanno dimostrato il loro valore nelle altre categorie. E' una opportunità che dovremo sfruttare bene, ma dvremo anche tenere a mente le strategie, il metodo di lavoro e a come mettere tutto assieme per ottenere il massimo durante il weekend di gara. Ovviamente dal lato tecnico il loro apporto sarà di grande aiuto, quest'anno avremo quattro piloti factory che lavoreranno all'unisono".
Sei rimasto soddisfatto dai test di Barcellona?
"I test sono andati bene, ma credo che le prossime settimane di test, con Pol Espargarò e Dani Pedrosa, saranno davvero importanti per vedere dove siamo e finalizzare il tutto in vista dell'inizio del campionato".
Alla presentazione Ducati si è messo l'accento sull'utilizzo delle IA per semplificare e velocizzare il lavoro per l'analisi dei dati. KTM lavorerà nella stessa direzione?
"L'AI sta arrivando anche in questo sport è chiaro, è un qualcosa a cui lavoreranno i responsabili del comparto tecnico".
Pensi che il sistema Ducati, dalla comunicazione al metodo di lavoro, sia un qualcosa che deve essere copiato per via del successo che ha dimostrato?
"Non mi piace la parola copiare, è chiaro che se qualcuno lavora bene lo segui e lo analizzi, c'è sempre qualcosa da imparare e loro hanno fissato il punto di riferimento in questi ultimi anni. Penso sia difficile copiare perchè abbiamo persone diverse, situazioni diverse, e che sia più importante estrarre il massimo da ciò che si ha, senza però perdere di vista il punto di riferimento".
In Moto2 e Moto3 avevi tutto sotto controllo dal punto di vista tecnico, in MotoGP invece sarà diverso. Ti concentrerai di più sui piloti?
"E' chiaro che abbiamo più persone concentrate sul progetto, anche dal lato tecnico, quindi potrò concentrarmi anche sui piloti, ma sarà una responsabilità ampia in ogni caso. Sarà una mia responsabilità mettere in contatto il team di sviluppo, il reparto corse, ed il management tra di loro, per far sì che tutti lavorino nella giusta direzione".
Prima eri anche l'ultima voce in capitolo nel prendere le decisioni nelle classi minori, ora non sarà più così.
"Sarà una situazione diversa ma non troppo, avrò a che fare con le stesse persone di prima. I grandi capi saranno sempre gli stessi, ma tutti i progetti sono sempre diversi tra loro. E' importante capire dove si è e di cosa ha bisogno", ha concluso poi il team manager.