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Piloti liberi di essere sé stessi: la MotoGP vince il confronto con la F1

Da 40 a 120.000 € di multa: la FIA ha appena reso più severo il regolamento che d'ora in avanti impedirà ai protagonisti dell'automobilismo di esprimersi. MotoGP e SBK al contrario resistono e restano anche più vicine ai tifosi      

MotoGP: Piloti liberi di essere sé stessi: la MotoGP vince il confronto con la F1

Proprio nei giorni scorsi la FIA, ente chiamato a gestire le discipline automobilistiche sotto il profilo sportivo e tecnico ha ribadito alcuni concetti prima inesistenti, ma con la presidenza di Mohammed Ben Sulayem diventati cruciali. Nessun pilota potrà più protestare nei confronti dei commissari, non saranno più accettati gesti ritenuti offensivi o parolacce e neppure si potrà utilizzare lo sport come cassa di risonanza per questioni politiche, religiose o relative alla sfera intima. In un sol colpo in questo inizio di 2025 sono state così azzerate tutte le chance che, soprattutto i piloti di F1, pensavano di avere in termini di dialogo con la Federazione.

In una sorta di atteggiamento alla “colpirne uno per educarne cento”, i vertici hanno scelto la linea dura prendendo come esempio la massima categoria senza però ovviamente risparmiare le serie meno in vista. Infatti le punizioni saranno pesanti per tutti in una fascia che va da 10mila a 30mila euro per qualsiasi genere di commento ritenuto inadeguato. Se però si corre nel Circus la forbice oscilla tra i 40mila e i 120mila euro.

Una direzione a dir poco intransigente quella presa dalla Federazione Internazionale che comunque che non stupisce visto che già nel 2024 erano state poste le basi di una severità a tratti eccessiva. Max Verstappen per aver parlato di “auto fottuta” si era visto assegnare due giornate ai servizi sociali per imparare a comportarsi, mentre nel WRC Sébastien Ogier ha pagato 30mila euro lo sfogo nei confronti della direzione gara nel corso del Rally di Grecia.

Restando nell’ambito del controsterzo, proprio questa domenica a Montecarlo si è verificato un episodio altrettanto discutibile. Al termine della manifestazione, quando ormai tutti i piloti erano rientrati nel Principato per festeggiare e far divertire il pubblico Oliver Solberg, giunto alla famosa curva del Fairmont ha fatto partire la sua Toyota GR Yaris Rally2 in derapata. Ma se i tifosi hanno giustamente apprezzato e applaudito, lo stesso non si può dire della FIA che lo ha accusato di aver infranto l’articolo 12.18 che vieta qualunque “show” se non nelle aree stabilite, e ha sommato al tempo segnato a fine prova ben 5 minuti.

Le regole sono regole e come tali devono essere rispettate, ma il rischio in questa maniera è di ingessare un ambiente già di per sé abbastanza mummificato dove qualunque dichiarazione è edulcorata e imboccata dagli addetti stampa, dove i protagonisti sono sempre rintanati nei loro motorhome e dove qualunque contatto con i tifosi è ridotto all’osso.

Almeno per adesso, ma in futuro si vedrà, il mondo delle due ruote gestito da Dorna dà l’idea di essere molto più libero. Basta ascoltare le dichiarazioni che siano a caldo o rilasciate ore dopo rispetto all’azione, in SBK quanto nel più conosciuto Motomondiale, non sono solo più spontanee, ma altresì sono più significative, soprattutto se si prende come termine di paragone la F1 odierna dove essere evasivi sotto ogni punto di vista pare essere il leit motiv.

Al di là del maggiore contatto con i fan e le celebrazioni dopo una vittoria, in alcuni casi vere e proprie scenette, impensabili nelle quattro ruote, anche il confronto con i marshal è più diretto, si pensi alle lamentele che negli ultimi due Mondiali hanno tenuto banco circa il modo in cui vengono assegnate le penalità e che hanno portato ad un cambio nel collegio giudicante, mentre nella top class automobilistica Ben Sulayem si è semplicemente affrettato a zittire i piloti più critici verso gli steward sostenendo che nella casse della Federazione non ci sono abbastanza fondi per dedicare uno stipendio ad hoc a commissari professionisti, parole che quasi fanno sorridere, considerato il denaro che ruota dentro e attorno al Circus.
 

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