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SBK, Redding: “Battere Toprak e la BMW? Con questa Ducati non è impossibile”

“Ho studiato ogni singola gara e so dove era forte. In molti mi sottovalutano e pensano che otterrò lo stesso risultato dell’anno scorso, ma non sarà così. La V4R? Va meglio con i piloti pesanti che con quelli minuti”

SBK: Redding: “Battere Toprak e la BMW? Con questa Ducati non è impossibile”

Dopo aver impressionato con il terzo tempo siglato ieri al ritorno su una Ducati, Scott Redding si è confermato una delle grandi sorprese di questa due giorni di test a Jerez della Superbike, mettendo a segno 42 giri sul bagnato e il sesto tempo. Risultati che hanno sorpreso molti ma non il pilota inglese, convinto come forse non mai del suo potenziale.

“Credo ci siano migliaia di persone che pensano che io sia la sorpresa di questi test. Capisco che molti mi sottovalutino e pensino che otterrò lo stesso risultato dell’anno scorso, ma non sarà così, perché non posso permettermi che accada - ha sottolineato Redding a fine test - Nel complesso sono felice, sono motivato e so cosa voglio ottenere. A mio parere, sono in uno dei migliori team di tutto il paddock, ho un’ottima squadra intorno a me e la moto migliore. Ho tutto quello che voglio”.

Scott non si è meravigliato per il fatto di essere riuscito a raggiungere in poco tempo questo livello di competitività.

Onestamente, mi aspettavo di arrivare prima ad essere veloce e credo che lo sarei stato se avessimo seguito una direzione diversa con la moto. Eravamo abbastanza lontani a livello di elettronica e di assetto e ci è voluta mezza giornata per tornare nella direzione che volevo. Ad essere sincero, durante l’inverno avevo detto che quando sarei salito su questa moto per la prima volta sarei stato davanti: ieri volevo essere primo e non ci sono arrivato lontano - ha commentato - Mi aspettavo che sarebbe stato più semplice mettere a punto la moto sin dall’inizio, invece ci è voluto un po’ di tempo. Ma alla fine ho trovato feeling e mi sono sentito abbastanza bene in sella. Quando sono stato in Aruba per la prima volta era tutto pronto, ma questa è una moto nuova per la squadra e anche se ci sono dei membri del team che hanno lavorato in Ducati non abbiamo la stessa esperienza. Abbiamo dovuto fare i passi che servivano”.

Il morale non può che essere alto dopo questo primo test dell’anno e anche il team MGM Bonovo Action sembra essere soddisfatto dei risultati raggiunti. Tutta questa motivazione potrebbe fare la differenza?

“Ho lavorato su questo aspetto durante l’inverno, perché arrivo da tre anni in cui non ho vinto delle gare, non sono stato in lotta per il podio, o per le prime cinque posizioni. Ero in quella categoria di piloti che fanno bene, sono bravi, ma non sono al top. Di conseguenza, devo far si che la squadra creda in me e nel motivo per cui corro: io corro per vincere e non per arrivare decimo. Non è per questo che mi sveglio al mattino” ha detto Redding, spiegando il modo in cui si sta approcciando a questa nuova stagione: “Ho detto ai ragazzi del team quali sono i miei obiettivi, la mia visione, e ho mostrato loro i miei allenamenti, il mio duro lavoro e il fatto che ho perso peso. A volte avranno pensato che fossi impazzito, ma dopo la giornata di ieri credo che penseranno che forse non sono completamente matto. Era fondamentale fare un buon lavoro ieri, perché la prima impressione è sempre importante. A metà giornata avevano cominciavano a guardare la classifica ed ero 17°, ma ho detto loro di stare calmi perché non ero a mio agio. Quando sei in una grande squadra sei solo un dipendente, ma qui la situazione è un po’ a rovescio: credo di poter avere un buon controllo sul mio team e di far sì che creda in me”. 

Guardando i risultati emessi dalla pista, la Panigale V4R ha dimostrato nel 2024 di poter vincere anche nelle mani di piloti come Petrucci, Bulega e Iannone, dalla corporatura ben diversa da quella di Bautista, che ha dettato lo sviluppo della moto. Uno scenario incoraggiante per il pilota inglese, che non sembra aver mai avuto dubbi sulla bontà del progetto.

“La Ducati che avevo io non era una brutta moto, ho anche vinto molte gare con lei. Ma i piloti che stavano sulle altre Ducati all’epoca forse non erano allo stesso livello di Petrucci, Iannone, o Bulega - ha osservato - Bisogna tenere in considerazione la qualità dei piloti che hanno portato la moto alla vittoria e anche il fatto che è stata sviluppata ulteriormente. Quando c’ero io era ancora abbastanza fresca, mentre adesso la si conosce nei minimi dettagli. Non dubitavo che funzionasse con dei piloti più pesanti, ma aveva un vantaggio con quelli più leggeri ed è questo che mi ha fatto un po’ arrabbiare quando mi hanno sostituito con Alvaro: facevano affidamento sulla velocità in rettilineo, ma se si toglie questo aspetto i risultati sono quelli di quest’anno e dell’anno scorso. Secondo me la moto funziona meglio con dei piloti più grossi, perché bisogna forzare un po’ e un pilota più pesante riesce a farlo con più facilità rispetto a uno più minuto”.

In ultima battuta, il 32enne ha fornito il suo parere sul fatto che questa Ducati possa battere Toprak e la BMW

Io credo di poterli battere con la mia moto - ha ammesso - Non è impossibile: ho studiato ogni singola gara e so dove Toprak era forte. Lui è il campione e ha dei vantaggi in qualche area che dobbiamo studiare e a cui dobbiamo adattarci, perché se non ci adattiamo sarà lui a vincere, ma se lo faremo potremo vincere anche noi”. 

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