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MotoGP, Bezzecchi: "il nero mi sfina! da Martin copierò tutto quello che fa meglio di me"

VIDEO - "Questo è un cambiamento grande, direi che ho cambiato tutto. È stimolante e sono nervoso, ma è un nervosismo positivo che mi dà… un po’ di pepe al culo! Rispetto alla Ducati richiede uno stile diverso e dovrò adattarmi"

MotoGP, Bezzecchi: "il nero mi sfina! da Martin copierò tutto quello che fa meglio di me"
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Il 12esimo posto nel mondiale 2024 non può aver soddisfatto Marco Bezzecchi che all’inizio dell’anno era partito con bel altri obiettivi.

Un matrimonio difficile con la Ducati GP23, all’interno del team VR46 Pertamina, ha portato ad un campionato con pochi alti che ha fruttato a ‘Bez’ appena 153 punti. Meno della metà di quelli totalizzarti da Marquez (392), ma anche meno di quelli del fratello Alex (173) e del compagno di squadra Di Giannantonio (165).

L’unico acuto Bezzecchi l’ha avuto nel GP di Spagna, dove è salito sul terzo gradino del podio di Jerez alle spalle di Pecco Bagnaia e Marc Marquez staccato di meno di 4” dal vincitore.

Decisamente poco per il pilota che l’anno prima, nel 2023, era stato terzo assoluto con ben tre vittorie. Ecco perché quest’anno con la nuova avventura in sella alla Aprilia ufficiale Marco è fra gli outsider di pregio. Da lui ci si aspetta moltissimo, anche se il suo compagno di squadra, il campione del mondo Jorge Martin, è decisamente scomodo…ma anche un buon punto di riferimento. Così se gli si chiede quali sono le sue prime impressioni sulla RS-GP25, la butta lì con una battuta.

“Il nero mi sfina! - scherza Marco - Sono molto contento di essere entrato a fare parte di Aprilia, è un gruppo fantastico e storico per il nostro sport. È anche una bella responsabilità”.

Sei stato a Noale in questi giorni, cosa hai trovato?
“Un reparto corse bellissimo. Ho avuto finalmente la possibilità di conoscere tutte le persone che lavorano al suo interno e ho visto una passione smisurata. Quando vedevano me e Martin brillavano loro gli occhi ed è stato emozionante. Hanno lavorato tanto tutto l’inverno e secondo me hanno già fatto dei passi in avanti”.

Dopo tanti anni nel team VR46 sei uscito dalla tua comfort zone, era quello che ti serviva?
“Con loro sono stato benissimo e ho tuttora un ottimo rapporto con tutti i ragazzi del team, con Uccio, con Vale, sono stato fortunatissimo a potere lavorare con loro. Questo è un cambiamento grande per me, direi che ho cambiato tutto. È stimolante e sono nervoso, ma è un nervosismo positivo che mi dà… un po’ di pepe al culo! Non vedo l’ora di girare perché ne ho bisogno”.

Avere il campione del mondo dall’altro lato del box è uno stimolo ma anche una bega…
“Jorge innegabilmente è un pilota fortissimo ed è una fortuna potere vedere i suoi dati e come lavora. Però è anche una bella bega perché non smetterà di andare forte (ride)”.

In Moto2 e Moto3 vi eravate scontrati.
“Eravamo molto giovani e io in primis ero molto meno matura, gestire la rivalità a quell’età è difficile e abbiamo avuto dei momenti tosti, abbiamo discusso spesso. Ora siamo cresciuti, in questo momento Martin è il più forte del mondo, quindi dovrò imparare e prendere spunto da lui, è una bella opportunità per crescere. Sarà importante lavorare insieme perché, come abbiamo visto dai nostri rivali, più piloti forti hai e più ti fortifichi”.

Cosa pensi di potere imparare da Martin?
“Innanzitutto riesce a essere velocissimo in pochissimo tempo, sarà importante usarlo come riferimento. Cercherò di copiare tutto quello che fa meglio di me, è il campione del mondo e il più forte. A parte le sue capacità in moto, ha anche una grande etica del lavoro, è molto motivato e concentrato in ogni momento, cosa che per me non è stata sempre facile lo scorso anno”.

L’obiettivo per Aprilia è quello di diventare l’anti-Ducati, considerato che in rosso ci saranno Bagnaia e Marquez?
“Non lo so, non abbiamo fatto neppure il primo test. Da parte nostra, il primo obiettivo è adattarsi al più presto gli uni agli altri. Si sta instaurando un bellissimo rapporto, ma lavorare insieme durante la stagione è sempre diverso. Iniziamo con adattarci, poi vedremo”.

Che anno ti aspetti?
“Sarà una stagione molto importante perché lo scorso anno ho sofferto, ma è stato un’onore avere avuto la possibilità di arrivare in Aprilia. Come ho detto, ho sofferto tanto e quindi ho da buttare fuori parecchio nervoso. Spero di riuscire di esprimermi al meglio su questa moto, sono sicuro che riceverò il miglior supporto possibile e io darò tutto me stesso”.

Quali erano state le prime impressioni sulla RS-GP nei test di Barcellona?
“Avevo provato la 2024 e poi la 2025, mi avevano colpito una grande stabilità dell’anteriore e un’aerodinamica evoluta. La più grande differenza tra le due RS-GP è che la 2025 girava un po’ meglio ed è stato un buon punto di partenza, anche perché sia io sia Martin avevamo dato le stesse indicazioni. Questo permesso agli ingegneri di potersi focalizzare su due strade simili durante l’inverno. Rispetto alla Ducati richiede uno stile diverso e dovrò adattarmi”.

Rivola ti avrebbe voluto in Aprilia già prima.
“Nel 2020 Massimo me lo aveva chiesto, ma non mi sentivo pronto per la MotoGP, mi aveva allora regalato una manopola e lo scorso anno, dopo l’accordo, mi ha dato l’altra. Penso che Aprilia è una famiglia speciale, non mi aspettavo un benvenuto così caloroso”.

Quanto è diverso essere in un team ufficiale?
È molto figo e molto diverso da essere in una squadra satellite. Ci sono centinaia di persone che lavorano per te, è fantastico. Nel box ci sono tantissime persone intorno a te quando ti fermi ed ero un po’ nervoso all’inizio, ho pensato che se avessi detto qualche cazzata sarebbe stato un problema (ride). Ho visto anche quanto lavoro facciano in azienda, ti danno tutto quello che chiedi”.

Riesci immaginare cosa possa significare vincere con Aprilia?
“L’affetto di chi lavora in Aprilia è una bella sensazione, mi fa respirare. Spero di vincere presto, non so quale emozione proverò, ma probabilmente piangerò”.
 

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