Danilo Petrucci ha chiuso la prima giornata di test a Jerez con il sesto crono. Da parte del pilota ternano c’era grande curiosità per il ritorno sulla Panigale dopo l’avventura con il camion alla Dakar.
Il portacolori Barni ha lavorato passo dopo passo, utilizzando una sella ribassata, che gli ha regalato fiducia.
“Quella di oggi è stata una giornata emozionante – ha esordito – la moto è uguale a quella del 2024, ma siamo stati bravi a trovare da subito fiducia. Bulega è stato molto veloce sul passo così come Bassani e Iannone. Noi però siamo lì vicini a loro e domani proseguirò il lavoro. Di sicuro abbiamo trovato condizioni diverse rispetto a ottobre, ma quel che conta è avere una base collaudata e solida”.
Cosa ti aspetti da questo 2025?
“Penso che Toprak e Bulega saranno i piloti da battere. Nicolò non l’ho visto in pista e non ho nemmeno guardato i suoi dati, ma di sicuro devo migliorare a centr ocurva, dato che sono troppo aggressivo. Stiamo lavorando in quel punto, dove Bulega e Iannone sono davvero veloci. Direi che come primo giorno sono contento, adesso non ci resta che capire la giornata di giovedì, dato che potrebbe piovere”.
Quanto è difficile tornare in moto dopo l’avventura nel deserto?
“È tosta, perché la Dakar ti porta via dentro. Ho trascorso diversi giorni a dormire in camper mentre molti altri ero per terra in tenda. Tra l’altor sul camion ho preso delle botte incredibili, che ancora mi porto dietro. Devo quindi lavorare per rimettermi in sesto, dato che lo stress è grande e fatico a recuperare. Quel che conta è che l’occhio non l’ho perso”.