Al termine della presentazione del team Ducati Lenovo 2025 con l'arrivo di Marc Marquez al fianco di Bagnaia, come di consueto la giornata successiva è stata dedicata alle piste innevate di Madonna di Campiglio. Piloti , membri del team Ducati, giornalisti ed amici si sono così ritrovati assieme sulle piste da sci, sfidandosi anche in una garetta molto sentita. Tra i presenti ovviamente c'era anche Michele Pirro, che tra pochi giorni sarà impegnato negli shakedown test in Malesia per mettere a punto le GP25 di quello che lui stesso ha definito "il dream team".
Quest'anno avrai una grande responsabilità, tra poco inizieranno i test in Malesia e dovrai mettere a punto le GP25 per Bagnaia e Marquez.
"Devo dire che negli ultimi anni, in cui abbiamo dominato, non è sempre stato facile trovare gli stimoli - racconta Michele Pirro - L'arrivo di Marc ha dato una carica importante a tutto il gruppo, Pecco in primis. Vedo una energia nuova, diversa. Come ho detto in conferenza questo è il dream team, e per me che non sono più giovanissimo poter vedere questa squadra è un sogno. Vedere quello stesso Marquez che per anni era stato "il nemico", negli anni del Dovi e di Lorenzo, o quando non volle venire in Ducati nel 2016... ci sono state situazioni in cui in passato ci ha fatto penare. Rimane comunque un ragazzo spettacolare, poi è chiaro che i tifosi sono i tifosi, ma bisogna riconoscere il talento sia di Pecco che di Marc indipendentemente dai propri gusti. Ora li vedremo entrambi nella stessa squadra, sulla moto rossa, come dice Marc "la moto migliore", qualcosa che ci siamo guadagnati sul campo. Il compito sarà quello di metterli nelle migliori condizioni. Abbiamo il vantaggio di partire da un'ottima base, quella della scorsa stagione. Non credo negli stravolgimenti ma ci sono comunque delle cose su cui poter lavorare, per il resto aspettiamo la pista. Come dico spesso, il nostro miglioramento dipende da quello dei nostri avversari, avremo un'idea più chiara dopo i test".
Sei un collaudatore per Ducati, ma forse una delle tue caratteristiche è quella di saper legare con tutti i piloti di Borgo Panigale. Da Lorenzo a Bagnaia, Bastianini, Dovi. Ci sono dei rapporti personali oltre che professionali.
"Mi sento parte di loro, vivo ciò che faccio, vivo il pilota, capisco bene cosa provano, quali sono le difficoltà. L'ho vissuto e questo è un grosso vantaggio, oltre ad avere una grande passione. Trovare un rapporto con tutti i piloti contribuisce a creare quella armonia che penso aiuti almeno in parte a crescere e migliorarsi. In questi anni ho cercato di avere un rapporto con tutti loro, sicuramente tra loro c'è con chi ho legato di più ma dipende dal carattere di ognuno".
Come è stato il tuo primo contatto con Marc?
"Oggi sono riuscito ad essere più di veloce di lui sulla pista di sci, l'unico posto in cui posso batterlo! - scherza - Abbiamo iniziato da rivali, ho iniziato in Moto2 con lui. Ricordo i test con Gresini, quando il buon Fausto, che ringrazio ancora, mi aveva dato l'opportunità di tornare al Mondiale. Fausto per me rimarrà sempre molto importante nella mia carriera. Ricordo che a fine test a Valencia dissi che era andato "tutto bene a parte Marquez". Non che fosse andato più veloce, ma quando gli vidi fare curva 1 e 2 capii che aveva un controllo impressionante. Negli anni successivi abbiamo avuto una carriera da avversari, ricordo il suo arrivo in MotoGP, nel primo settore era sempre casco rosso. Avevamo l'incubo col Dovi, era il nostro incubo! - ricorda scherzando Pirro - eravamo sempre lì a studiarlo. Ora averlo in casa è incredibile".
Ti ha stupito come persona, oltre che come pilota?
"Io credo che, come Pecco, Marc sia meglio di quanto la gente possa immaginare. Non parliamo di talento, ma sono ragazzi. E' in contesto come questo tra le nevi, dove non c'è pressione, è veramente bello potersi confrontare anche su questioni di vita normale. E' chiaro che sono dei campioni e ognuno ha le proprie peculiarità. Averlo con noi per questi due anni penso sia un regalo, prima del cambio di regolamento della moto".
Sei pronto a sviluppare una nuova moto? Lo stimolo e la motivazione saranno grandi.
"Considera che senza le wild card sono KO adesso! - scherza ancora - quindi bisogna pensare a come rimanere competitivo e trovare lo stimolo giusto. Questa idea della nuova MotoGP mi da una spinta importante, per noi inizierà un anno prima. Poter dire di aver vissuta questa era della MotoGP negli ultimi 16-17 anni, la Ducati che non funzionava con Valentino... e poter vedere la nuova era, da appassionato quale sono mi da veramente tanta soddisfazione".
Ho sentito che organizzerai anche un campionato quest'anno.
"Sono bravo a guidare la moto, però ho trovato in Claudio e tanti ragazzi in Ducati la stessa passione. Volendo trasferire questo knowhow sulle moto di serie ha fatto sì che ci inventassimo questo trofeo solo per amatori nel 2025. La prima gara si terrà nel mondiale Superbike a Misano, le moto saranno la Panigale V4S, dal modello 22 al 25. Il format è unico, con partenza lanciata e tanta attenzione alla sicurezza. Grazie anche alla Dorna ci saranno cinque tappe, di cui la prima nel mondiale SBK, che per un'amatore sarà una figata unica. Poi tre le faremo nel CIV, in cui continuerò a partecipare, ed una gara nel mondiale Junior, sarà un campionato di livello. Sarà importante poter trasmettere agli amatori un format di sicurezza, perchè le V4S sono molto prestazionali e vanno sapute utilizzare. Ma sarà soltanto l'inizio di alcuni bei progetti, ce ne sarà sicuramente un altro dedicato ai giovani. Siamo pronti per accontentare anche i più giovani, con la Panigale V2, la stessa che ha provato Marc definendola spettacolare. Diciamo che nel 2025 ci sarà un ritorno del monomarca Ducati, con l'intento di far crescere i giovani. Dobbiamo creare un vivaio e credo che sia anche giusto dopo questi ultimi anni di risultati sportivi".