Che il mondo dei motori sia appannaggio dei soli uomini è un falso mito, o almeno lo è adesso. Basta aggirarsi in un paddock qualsiasi per rendersi conto che le ragazze sono tante, molte di più di quanto si creda, ma spesso la loro posizione ha a che vedere con l’ospitalità o la comunicazione. Per quanto riguarda i ruoli più tecnici, effettivamente, sono ancora mosche bianche.
Era il 2022 quando la F1 si accorgeva della presenza al muretto della Red Bull di Hannah Schmitz, stratega rivelatasi essenziale grazie alle sue tempestive decisioni per la vittoria di Max Verstappen nel GP dell’Ungheria di quell’anno. Da allora spesso al centro dell’attenzione e più volte inquadrata dalle telecamere durante le dirette delle gare, attende ancora di poter fare quel passo avanti che vorrebbe e meriterebbe.
Una promozione mancata arrivata invece per Laura Mueller che, in questo 2025, farà la storia del Circus diventando la prima ingegnere di pista. Entrata alla Haas nel 2022 nel reparto simulatore, sarà chiamata a svolgere un compito ben più impegnativo e di responsabilità. Donna dal carattere forte è stata scelta dal team principal Ayao Komatsu per seguire Ocon, appena approdato in squadra e notoriamente difficile da trattare basti pensare ai continui dissapori con i vicini di box, da Sergio Perez in epoca Racing Point, a Pierre Gasly nella recente militanza in Alpine.
“E’ una lavoratrice ed è puntigliosa. Se c’è un problema non si ferma alla prima soluzione, ma approfondisce. La sua determinazione è impressionante e credo si combinerà alla perfezione con Esteban. Ci tengo a dire che non l’ho scelta per il genere, ciò che conta per noi è massimizzare le prestazioni e credo che lei sia la scelta giusta”, ha affermato il dirigente al sito ufficiale della F1.
Va detto che non si tratta dell’unico innesto femminile nella scuderia americana. Il prossimo marzo farà il suo ingresso Carine Cridelich, fino a pochi mesi fa ingegnere di gara alla Racing Bulls. A lei, scelta dopo quella che pare essere stata una lunga e meticolosa ricerca, toccherà il compito di dirigere la strategia. Che questo possa essere di sprone e di esempio per altri è la speranza. Di certo negli ultimi anni all’interno del Circus si è fatto un gran parlare della necessità di agevolare figure ai margini, dalle ragazze, alle persone di colore. In questo un contributo importante lo ha dato Lewis Hamilton con le sue dichiarazioni pubbliche e il lavoro silenzioso della sua associazione Mission44 che punta ad avvicinare al motorsport chiunque ne senta il desiderio e il richiamo.
In quest’ottica si stanno muovendo diversi team anche per quanto concerne l’individuazione di piloti da svezzare. Quasi tutte le Academy hanno ormai una ragazza tra le loro fila, ma spesso le buone intenzioni si fermano alla nomina di collaudatrici. Anche nel Motomondiale la situazione non è diversa. Pressoché assenti nei ruoli tecnici o dirigenziali, in pit lane si contano sulle dita di una mano. Su tutte citiamo Anna Pages, coordinatrice della Rookies Cup, campionato legato al Mondiale, o Lena Warnking che, nel 2024 ha svolto il ruolo di apprendista meccanica in KTM per la stessa serie, mentre in sella si è fatta notare Ana Carrasco, giunta fino alla Moto3, ma ora tornata indietro alla Supersport. Dunque, seppure la volontà di cambiare le cose ci sia, la strada davanti è ancora lunga.