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Grassilli: “Con Bagnaia e Marquez Ducati può scrivere la storia della MotoGP”

“Con Marc stiamo raggiungendo un pubblico nuovo, Pecco sta diventando un personaggio. Mancano sponsor? È da un pezzo che il motomondiale dovrebbe pensare di richiamare nuovi investitori”

MotoGP: Grassilli: “Con Bagnaia e Marquez Ducati può scrivere la storia della MotoGP”

È stata ancora una volta Madonna di Campiglio a tenere a battesimo la presentazione del Team Lenovo Ducati, che ha svelato quest’oggi le Desmosedici GP25 affidate a Francesco Bagnaia e al suo attesissimo compagno di squadra, Marc Marquez. Due campioni che qualunque team vorrebbe avere nel box, anche se non manca qualche interrogativo su quella che potrebbe essere la loro convivenza. Proprio il rapporto tra i due iridati è stata una delle tematiche che abbiamo approfondito a margine della presentazione insieme a Mauro Grassilli, direttore sportivo di Ducati Corse.

Mauro, si potrebbe dire che questo è un po’ un nuovo inizio per Ducati, visto che è arrivato Marc Marquez e non c’è più il numero 1 sulla carena di Francesco Bagnaia. Tu come vivi questa giornata? Quali sono le sensazioni? 
“Io sono un romanticone, per cui parto dicendo che per me questo è un momento di ritrovo estremamente importante e unico, che ci permette di riprendere la relazione con gli sponsor e con i giornalisti. Per quanto riguarda il team e i due piloti, credo che ciò che stiamo facendo vada nella direzione di scrivere veramente la storia del nostro sport. Stiamo lavorando bene e vedo che tra i due piloti c’è un bellissimo rapporto, stanno addirittura pranzando insieme con le rispettive moglie a fidanzata. Quello che abbiamo bisogno di fare lo stiamo facendo, poi la pista parlerà e vedremo cosa succederà”. 

Anche Tardozzi ha detto che Pecco e Marc stanno parlando molto in questi giorni. Ti aspettavi questo rapporto? 
“Dalla mia esperienza, ho sempre visto delle ottime relazioni tra piloti. Anche ai tempi di Loris Capirossi e di Troy Bayliss, quando ho iniziato. La relazione tra piloti è importante e io me l’aspettavo, perché sono due persone brave, intelligenti e professioniste

Quindi non credi che la cosa più difficile quest’anno sarà tenerli a bada nel box? 
Sarà una cosa importante, ma non tra le più difficili. Sarà bello, entusiasmante, e altrettanto importante creare un buon clima, ma non la cosa più difficile. Anche perché, come dicevo prima, loro sono professionisti. Gente che sa fare il proprio mestiere”.

Cosa ti ha stupito di più di Marquez e come hai visto Bagnaia dopo l’inverno? 
Pecco è un professionista. L’ho visto poco prima dello shooting, al rientro dal suo viaggio di nozze, e l’ho trovato estremamente rilassato, molto tranquillo e sicuro di sé. Niente di particolare. Marc lo conosco da poco. Ho iniziato l’anno scorso, quando ci frequentavamo in hospitality, quindi lo sto ancora scoprendo. Finora mi sta piacendo davvero tutto di lui: in modo in cui si relaziona con Pecco, con noi, con i partner e con i media. Non vedo l’ora di vederlo in pista, vestito veramente di Rosso. Sono felice della situazione attuale”.

L’espressione ‘dream team’ è un po’ abusata, ma l’impressione è che con una squadra così sia quasi impossibile perdere.
“Sì, però io faccio veramente fatica a dire che siamo il team migliore del mondo, o altre cose simili, perché secondo me Aprilia e KTM si sono rinforzate tantissimo e saranno dei super avversari. Abbiamo visto che Yamaha ha fatto dei miglioramenti importanti in pista dall’anno scorso, mentre Honda in questo momento non lo so. Per cui speriamo di vincere sempre noi e di essere il team da battere, ma non lo darei così per scontato”.

Ti ha dato tanto fastidio vedere il numero 1 su un’Aprilia? Alla fine, Martin l’ha vinto con voi. 
“No no, Jorge è stato bravissimo. Si è meritato il numero 1 ed è giusto che lo porti con sé. Perciò, non c’è stato assolutamente nessun tipo di fastidio”. 

Questa è stata la quarta presentazione dell’anno e il vostro è il primo team ad avere un title sponsor. Tu che sei stato anche un uomo di marketing, pensi che sia preoccupante per l’ambiente? 
“Da quando ho iniziato a fare questo mestiere a livello un po’ più alto, il desiderio è sempre stato quello di portare dei partner extra settore. In modo da poter parlare, attraverso i nostri sponsor, a un pubblico diverso dagli appassionati di moto. Il fatto di vedere altri team che non hanno title sponsor, o pochissimi sponsor di altri settori, se non nessuno, è fonte di preoccupazione. Perché vuol dire che si parla con le stesse persone e questo non è l’obiettivo di Ducati e non deve esserlo soprattutto del campionato”. 

Stiamo aspettando Liberty Media, perché c’è stato uno slittamento nell’acquisizione, ma è arrivato comunque il momento per la MotoGP di ripensarsi per attirare un nuovo pubblico e nuovi investitori?
“Secondo me era già da un pezzo che dovevamo iniziare a pensare a richiamare nuovi investitori. Noi nel nostro piccolo l’abbiamo fatto fin dall'inizio, perché, come dicevo, l’obiettivo di Ducati è di portare più sponsor possibile e dare la più visibilità possibile al nostro sport, che secondo noi è veramente il migliore del mondo. Questo lo facciamo attraverso la presentazione, portando i media e gli sponsor fuori dal nostro settore, contribuiscono a dare visibilità a un mondo che senza di loro magari non avremmo potuto raggiungere”. 

Cosa ha portato per adesso in Ducati Marc Marquez, non solo dal punto di vista sportivo ma anche della comunicazione?
“Abbiamo molte soddisfazioni anche dal punto di vista comunicativo. Non che prima non ne avessimo, ma credo che con Marc stiamo raggiungendo un pubblico che prima era magari più difficile raggiungere. Quindi, ci sta aiutando anche da quel punto di vista”.

E Pecco, sta migliorando? Sta diventando un personaggio più carismatico?
“Senza dubbio. Ricordiamo che Pecco è un Campione del Mondo. Lui è un personaggio, che sta facendo bene in pista ma anche fuori. C’è ancora un po’ di strada da fare, ma sta facendo tantissime attività extra pista, con cui sta aiutando a dare visibilità non solo a Ducati come azienda, ma anche a Francesco Bagnaia come pilota, come professionista e come atleta”.

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