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MotoGP, Acosta Sr.: "Pedro crede molto nel progetto KTM. Lo avrei voluto pompiere"

"Quest'anno potrà correre di nuovo con il numero 37 e questo lo motiva molto. Battere Ducati sarà dura, ma non impossibile. Un pescatore mancato? No, si sta troppo tempo lontano da casa"

MotoGP: Acosta Sr.:

Un po’ come Paolo Simoncelli per seguire il figlio Marco aveva dovuto mettere da parte la sua professione, così il papà di Acosta. si è trovato dall’oggi al domani a trascurare la propria attività di pesca al tonno per non lasciare da solo il giovane Pedro nel suo impegno nel Motomondiale.

Due anni fa ho fatto tutto il campionato, mentre nel 2024 ho saltato la parentesi asiatica perché era troppo lunga. Al mio posto è andata mia moglie Miriam”, ha rivelato a Paddock-GP.

Pedro Sr. ha quindi fatto una rivelazione a proposito dei numeri scelti dal suo ragazzo per correre. “Il 34 l’avevo voluto io quando era piccolo e iniziava a gareggiare perché ero un grande tifoso di Kevin Schwantz, poi però quando è arrivato nel Motomondiale abbiamo dovuto trovare un’alternativa essendo stato ritirato, e lui ha optato per il 37 che riavrà quest’anno dopo essere brevemente passato al 31. Adesso che Augusto Fernandez è diventato collaudatore potrà riacquisirlo e per lui è una grande motivazione”, ha spiegato.

A dispetto della crisi finanziaria che ha investito KTM, a Mazarron non c’è alcuno timore. “Pedro è molto contento di come sta avanzando il progetto. Nutriamo grandi speranze perché quello austriaco è il nostro marchio che ci ha accompagnato dalla Red Bull Rookies Cup, fino alla Moto3 e alla  Moto2. Vedremo se sarà in grado di battere Ducati. Sarà complicato, ma non impossibile”, ha affermato.

Infine sul rapporto del 20enne con il lavoro del genitore ha ammesso: “Quando aveva 6-8 anni lo portavo con me in barca, ma non ho mai voluto che diventasse pescatore in quanto si passa tanto tempo lontano da casa. Avendo un peschereccio mi muovevo lungo tutto il Mediterraneo ed ero spesso via. Lo avrei preferito pompiere o poliziotto”.

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