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MotoGP, Aldeguer: "No all'ansia da prestazione, ma punto ad essere Rookie dell'Anno"

"Vorrei anche ottenere un buon risultato a Jerez. Lì ci saranno i miei cari e il fan club, però devo procedere passo per passo perché ho tanto da imparare. Amici in gruppo? Mi sento con Martin ed Espargaro"

MotoGP: Aldeguer:

Tra i debuttanti del 2025 della MotoGP Fermin Aldeguer è tra i più attesi. Soltanto quinto al termine della passata stagione di Moto2, lo spagnolo è stato scelto da Ducati per sostituire un pezzo da novanta come Marc Marquez.

Quali sono le aspettative per questa prima annata nella classe regina?
Sono alte, ma è meglio non guardare e sentire gli altri. E’ importante restare concentrato e fare il mio lavoro”.

Hai 20 anni come Acosta, è lui il tuo termine di paragone?
Sì, spero in una stagione come la sua del 2024. Pedro è andato molto forte e io credo di poter fare lo stesso”.

L’avvicinamento a questa giornata è stato stressante?
Devo dire che ero nervoso prima di entrare qui. Ho lavorato due giorni per i photo-shooting essendo la prima volta per me, ma è  stato comunque bellissimo. Sono felice di esserci”.

Senti già qualche pilota di MotoGP?
Sono in contatto con Martin ed Aleix Espargaro che conosco da tempo e con cui mi alleno, ma ho avuto modo di parlare anche con Alex e Marc a proposito della moto. Loro mi hanno detto di stare tranquillo perché ho talento a sufficienza per fare bene. Dispongono della miglior moto e sono in un team gestito da una famiglia. I risultati arriveranno da soli”.

Cosa ti ha colpito della MotoGP come tipo di moto?
La frenata. Direi che è l’aspetto più complicato. Con i freni in carbonio si stacca tardi. Le prime volte frenavo nel punto della Moto2 e il mio capotecnico mi ha ripreso perché anticipavo troppo, poi però ho imparato. L’accelerazione, invece, si sente, ma dopo cinque giri ti sei abituato”.

Chi saranno i tuoi rivali?
Tutti sono da tenere d’occhio. Il mio obiettivo è diventare Rookie dell’Anno, ma so di dovermela vedere con piloti del calibro di Ogura, che è campione di Moto2 e Chantra. In ogni caso sarà importante guardare ai migliori e imparare da loro. Già girare assieme durante i test sarà una buona scuola”.

Il 2024 è stato al di sotto delle aspettative. Senti di dover dimostrare di meritare la Ducati?
La pressione c’è sempre. Non me ne danno, ma so di dover fare bene e dare il massimo”.

Com’è il rapporto con Tardozzi e Grassilli?
“Buono, mi stanno molto vicini. Anche a Barcellona hanno voluto sapere le mie sensazioni e in questi giorni in Italia sono stati con me. Mi hanno dato tranquillità”.

Hai firmato presto con la Casa di Borgo Panigale, è stata lunga arrivare al momento del salto di categoria?
“Sì. Io volevo vincere il titolo, ma non ce l’ho fatta. La pressione, gli errori e le gomme nuove mi hanno messo in difficoltà. Ero veloce, però ho peccato in termini di costanza. Il contratto anticipato comunque non mi ha messo agitazione”.

E Carchedi cosa ti ha detto?
“Di fare un passo alla volta. Non bisogna voler tanto troppo presto. Alla fine ho fatto solo un giorno in sella alla Desmosedici e devo ancora raccogliere informazioni. In  Malesia sarà cruciale accumulare tanti giri”.

Hai dovuto cambiare preparazione?
“Ho fatto più palestra perché le gare sono più lunghe, ma non ho cambiato più di tanto il tipo di allenamento”.

Qual è la gara che hai cerchiato in rosso?
“Io vorrei sempre fare bene, tuttavia scelgo Jerez. Lì ci sarà il mio fan club perché è la corsa più vicina a casa e poi ci saranno la famiglia e gli amici".

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