La notizia è stata resa ufficiale negli scorsi giorni: Carlo Pernat non sarà più al fianco di Enea Bastianini in questa stagione. Il manager genovese ha voluto parlare di questa scelta (e di tanto altro) in una puntata del Bar Sport che potete rivedere qui sopra.
“Ho un problema fisico, ho un’enfisema polmonare, non posso più viaggiare e io il manager l’ho fatto andando sempre a tutte le gare. Ne avevo parlato con Enea ed è giusto che abbia fatto la sua scelta - spiega il ‘nostro’ Carletto - Tutto quello che abbiamo fatto insieme non è stato dimenticato: siamo partiti dalla Moto3, ha vinto un titolo in Moto2 e abbiamo raggiunto il sogno della Ducati ufficiale. In rosso è stato sfortunatissimo, avendo perso un anno per un infortunio. Il discorso KTM un po’ pesa, per entrambi era la scelta più logica in quel momento, ma poi non si è rivelata la migliore, la stessa cosa è successa anche a Pedrosa e Vinales”.
C’è chi sostiene che Enea ti abbia licenziato.
“Non è vero, il vero problema è il mio fisico. Questo passo indietro andava fatto per la professionalità di un manager nei confronti del suo pilota. Enea è un grandissimo talento e dietro le quinte continuerò a dargli una mano, siamo già d’accordo. Il mio obiettivo per quest’anno è guarire”.
La crisi di KTM ha influenzato questa scelta?
“In parte ci può entrare, ma è stata una decisione che abbiamo preso insieme. La salute è il motivo per l’80%, il rimanente 20 è per KTM”.
Cosa si prova a lasciare un pilota con cui collaboravi dalla Moto3?
“È chiaro che mi dispiace e lo stesso anche a Enea, però la situazione è quella che è. Enea ha bisogno di essere seguito e io non ce la faccio in questo momento. Abbiamo fatto un bel percorso insieme”.
Qual è il pilota migliore che hai gestito?
“Per tutto un insieme di cose, dico Loris Capirossi: per la sua voglia di correre, per la sua passione, per la sua umanità, per la persona che è”.
Lasci avendo realizzato tutti i tuoi sogni?
“L’obiettivo era quello di vincere ancora un Mondiale con Enea. Se non fosse accaduto l’infortunio, avremmo avuto la possibilità di farcela, mentre adesso è più difficile. Non avere vinto un titolo con Bastianini in MotoGP è il mio rammarico perché ne aveva tutte le possibilità”.
Qual è la situazione più assurda in cui ti sei trovato nella tua carriera?
“Quando Mamola si era capottato nel giro di allineamento impennando in Olanda. Ero in grandissimo imbarazzo, per fortuna gli altri piloti ci avevano dato una mano facendo ritardare la partenza di 5 minuti mentre i meccanici sistemavano la moto di Randy. Alla fine è arrivato 14 anche se aveva grippato 3 volte”.
C’è stato un pilota che avresti voluto gestire, ma con cui la collaborazione non si è mai concretizzata?
“Da manager non sono mai andato a caccia di piloti, onestamente erano i piloti ad andare a caccia di me. Mi avrebbe fatto piacere se mi avesse contattato Fabio Quartararo perché l’avrei preso sicuramente. Questo è il mio sogno nel cassetto”.