E' un semplice segno +, ma cambia alcune cose, tant'è che sul libretto è riportata questa sigla: “Rispetta il regolamento 134/2014/UE (Euro 5+)”. Cosa significa? Iniziamo con il dire che già dal 2024 i nuovi modelli a due ruote dovevano essere omologati, rispettare ed essere conformi alla normativa Euro 5+. Sia chiaro, i "vecchi modelli" omologati Euro 5 erano, sono e saranno ancora vendibili per un po', ma le cose cambiano. Dall'anno in corso, salvo limitate deroghe per i piccoli produttori, le due ruote devono essere omologate Euro 5+. Le Euro 5 non si possono più vendere? Teoricamente no, ma ci sono alcune deroghe riguardo le giacenze, per un massimo del 10% calcolato sulla base delle unità vendute negli ultimi due anni.
Tornando alla Euro5+, a differenza di quello che si possa pensare, non va ad introdurre limiti più stringenti sulle emissioni inquinanti, bensì prevede dei nuovi vincoli sul tema diagnostica di bordo, nonché alcune specifiche tecniche sulla durata di alcuni elementi e sulla rumorosità. Ora non è più possibile calcolare le particelle inquinanti in via teorica con una formula matematica, il livello di inquinanti emessi dopo avere percorso un determinato chilometraggio come avveniva per la Euro 5. Ora bisogna effettuare un test reale su una distanza imposta che varia a seconda della cilindrata del modello. Un vero e proprio ciclo di funzionamento pre-definito che può essere effettuato al banco come in pista.
C'è una alternativa? Sì, si possono effettuare dei rilevamenti dopo aver percorsa metà ciclo, per poi effettuare la proiezione del risultato finale. Oltre al controllo del funzionamento dei sensori e la coerenza dei dati rilevati, già previsto cone la precedente normativa, con la relativa segnalazione tramite l’accensione di una spia al cruscotto, con la Euro 5+ si andranno a registrare tolleranze inferiori. Inoltre, è previsto il monitoraggio del catalizzatore e la frequenza con cui questo monitoraggio avviene. In pratica, almeno il 10% per quest'ultimo, cioè significa che la diagnostica di bordo deve attivarsi una volta ogni 10 accensioni del mezzo. Un monitoraggio che viene effettuato impiegando una seconda sonda lambda a valle (nel caso in cui il catalizzatore funzioni bene il segnale è normale e regolare).
Per concludere, il sistema OBD (On-Board Diagnostic) di secondo livello deve andare a segnalare eventuali situazioni che comportano una sensibile riduzione della coppia disponibile. Pensiamo ad esempio in seguito ad un surriscaldamento. Per i consumatori non cambia assolutamente nulla, ma per le Case costruttrici significa mandare in pensione diversi motori...