La Suzuki è senza dubbio la grande assente nel panorama delle sportive di chiara estrazione 'racing'. Le attuali GSX-8R e S sono splendide moto, molto ben costruite e caratterizzate da un ottimo rapporto qualità prezzo, ma di certo non hanno il fascino della famiglia GSX-R, le moto che hanno segnato più generazioni di sportive. Da quando in Europa si è passati alla Euro5, la Casa di Hamamatsu ha deciso di non sviluppare i propri 4 in linea per adeguarsi alla normativa con il risultato che prima le 600 e 750, ed in seguito la 1000 hanno lasciato il campo.
Una decisione strana, in controtendenza con quanto fatto dalle altre 3 sorelle giapponesi, visto che Honda, Kawasaki e Yamaha sono andate avanti, con la Casa di Iwata che tuttavia si fermerà a fine 2024 con la R1 senza adeguarla ad Euro5+. Tantissimi appassionati hanno negli anni chiesto a Suzuki di riproporre la famiglia Gixxer ed a quanto pare l'attesa sta per essere ripagata.
A confermarlo è stato il presidente di Suzuki, ovvero Toshihiro Suzuki, che ne ha parlato in modo approfondito ai colleghi inglesi di MCN spiegando quale sia la direzione che Suzuki intende seguire riguardo la gamma sportiva.
"Non posso dirvi i dettagli, ma pensiamo che sia importante portare sul mercato moto supersportive, adattandosi alle nuove regolamentazioni. Pensiamo che sia importante, perché è il patrimonio di Suzuki. Vi invitiamo a godervi la prossima edizione di EICMA"
Inevitabile la domanda su un possibile impegno di Suzuki anche nel racing, come in SBK o un SuperSport.
"La cosa più importante, secondo noi, è portare le moto ai clienti, rispettando tutte le normative. Naturalmente le corse sono importanti, ma la nostra priorità è portare le moto ai clienti, considerando anche la neutralità delle emissioni di carbonio".
Da ricordare che Suzuki ha vinto il titolo iridato Endurance con SERT nel 2024 ed ha partecipato con il progetto Team Suzuki CN Challenge alla 8 Ore di Suzuka. Una sfida importante, visto che la GSX-R 1000 portata in gara era spinta da un carburante sviluppato da ELF con il 40% di origine biologica, come per l'olio motore Motul, prodotto su una base di origine biologica. Stessa cosa per quanto riguarda Yoshimura, che ha realizzato un impianto di scarico catalizzato mentre Bridgestone ha partecipato alla sfida realizzando gomme prodotte partendo da una percentuale alta di materiale riciclato.