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MotoGP, Pedro Acosta e le difficoltà di KTM: sfide destinate a forgiare un campione

Lo spagnolo è l'astro nascente della MotoGP e tutti pensavano che fosse destinato a lottare per il titolo già al secondo anno nella top class. Forse non andrà così, ma il futuro prossimo sarà un grandissimo banco di prova per lui

MotoGP: Pedro Acosta e le difficoltà di KTM: sfide destinate a forgiare un campione

Pedro Acosta è senza dubbio uno dei mattatori del futuro in MotoGP. Il suo debutto nel 2024 è stato magnifico, con prestazioni solide ed una velocità che a tratti è stata impressionante. Di certo ha commesso molti errori, ma troppo spesso ci si dimentica che si parla della sua stagione di debutto in una categoria complessa come l'attuale MotoGP e soprattutto molti di questi errori sono stati commessi da Acosta mentre lottava al vertice della classifica e non in fondo al gruppo. 

Lo spagnolo ha legato il suo destino in MotoGP a KTM e l'ha fatto senza immaginare minimamente le difficoltà che avrebbe affrontato il Costruttore austriaco e che ancora non hanno presentato il conto definitivo. Per quanto dall'Austria continuino ad arrivare rassicurazioni sulla presenza delle RC16 in griglia nel 2025, di certo le prospettive sono diverse da quelle che Acosta e Valera, suo manager, avevano ad inizio 2023. 

Le moto saranno probabilmente in pista senza aggiornamenti pesanti, con l'operatività a Mattighofen relegata al compito di produrre i soli ricambi necessari per completare la stagione ed un programma sportivo pesantemente ridimensionato (Leggi QUI. Ci sono tantissimi interessi in ballo, la Dorna non può rinunciare a 4 moto in griglia proprio nel momento in cui si sta effettuando la transizione con Liberty Media, ammesso che l'Antitrust conceda il via libera definitivo. Red Bull farà probabilmente la sua parte, ma non in maniera così massiccia come previsto in anticipo. Si correrà insomma in modalità risparmio, difficile immaginare pesanti sviluppi per la moto e difficile dunque pensare che la RC16 possa tenere il passo della Ducati ma anche dell'Aprilia, che con l'arrivo del campione Jorge Martìn e di Marco Bezzecchi farà senza dubbio dei passi in avanti. 

Sarà da capire anche a che punto possano essere Yamaha e Honda, ma entrambe stanno investendo per migliorare e dobbiamo pur sempre ricordare che per quanto le cose non siano andate bene per nessuna delle due nel 2024, i distacchi dai migliori non sono quasi mai stati così pesanti da rasentare il ridicolo. Il punto è che nella moderna MotoGP bastano 2 decimi per essere fuori dalla Q2 e dunque in netta difficoltà poi in gara. Ma recuperare 2 decimi non è una impresa impossibile in tempi di stabilità regolamentare se puoi fare sviluppo, mentre diventano un enorme problema se sei fermo sul tronco. 

Questo è quanto rischia di accadere alla KTM RC16, che forse avrà degli upgrade ad inizio stagione che già erano stati messi in 'lavorazione' a fine 2024, come il nuovo telaio provato da Pedrosa ed Espargarò a Jerez. Ma difficilmente ci saranno ad esempio dei grandi step in avanti sull'aerodinamica, il settore su cui oggi le Case investono moltissimo per trovare margine di crescita. 

In tutto questo come si colloca Pedro Acosta e come i suoi compagni di avventura in KTM? Ognuno ha senza dubbio delle prospettive diverse. Maverick Vinales era giunto alla corte di KTM con la speranza di diventare il primo pilota a vincere con 4 brand diversi in MotoGP dopo esserci riuscito con Suzuki, Yamaha e Aprilia. Binder sembrava pronto ad affrontare Acosta come compagno di box e magari tenergli testa dimostrando di poter essere ancora lui il riferimento della Casa. Bastianini sperava di trovare nuovi sbocchi dopo un biennio in Ducati Factory meno gratificante di quanto atteso, al netto dell'infortunio che gli ha fatto perdere buona parte del 2023. 

Tra i quattro è paradossalmente proprio Pedro Acosta quello che ha meno da perdere semplicemente perché ha dalla sua un fattore determinante, ovvero il tempo. Lo spagnolo ha infatti compiuto 20 anni a maggio ed ha davanti una lunga carriera in MotoGP tutta da scrivere. Di certo vorrebbe vincere subito, imporsi sulla scena come protagonista assoluto della categoria. E' amato dal pubblico per il suo carattere estroverso, è un personaggio meno inquadrato rispetto a tanti colleghi e sembra una vera boccata d'aria fresca per la MotoGP. 

Ma lo spagnolo forse non potrà davvero aspirare a dominare presto quanto avrebbe desiderato e questo lo metterà davanti ad un percorso ben diverso rispetto a quello che si era prospettato. Pedro dovrà crescere, dovrà coltivare con tanta pazienza le proprie doti e dovrà senza dubbio rinunciare ad attaccare per massimizzare ogni opportunità. In effetti dovrà in qualche modo iniziare a guidare come sta facendo un certo Fabio Quartararo dal 2022. Un pilota che di certo meriterebbe di essere stabilmente in top five e che invece ha deciso di sposare la causa Yamaha mettendo il massimo dell'impegno anche solo per entrare in Q2 quando ne ha l'opportunità, in attesa di tempi migliori per la M1.

Il 2025 di Acosta potrebbe diventare qualcosa di simile, ovvero una stagione difficile, ma anche una grande opportunità di crescita mentale. Se dovesse risucire a tenere i nervi saldi in una situazione complessa come quella che si prospetta, ne uscirebbe senza dubbio più forte e pronto a ricoprire in futuro quel ruolo di mattatore che gli è stato cucito addosso ma che di certo si è cucito addosso anche da solo con la sua velocità. 

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