Non c’è un solo pilota Ducati che non sogni di provare la nuova Panigale V4 con forcellone bibraccio, con cui la Casa di Borgo Panigale andrà all’assalto del Mondiale Superbike tra due stagioni. Ma la prospettiva di competere con la nuova Rossa, basterà a convincere Alvaro Bautista e la Ducati a rinnovare il loro sodalizio anche per il 2026?
Può sembrare prematuro cominciare a chiederselo agli sgoccioli del 2024, ma la domanda sorge spontanea pensando all’annata che attende lo spagnolo e la sua squadra: dopo una stagione che ha assunto le sembianze di un incubo per il due volte campione della Superbike, le cose potrebbero infatti non migliorare nel 2025. Almeno sulla carta.
La zavorra pesa ancora sul futuro di Bautista
Pur presentandosi al via del campionato al meglio della condizione fisica, senza più gli strascichi dell’infortunio sofferto a Jerez nel novembre 2023 che lo hanno pesantemente condizionato lo scorso inverno, Bautista dovrà comunque fare i conti con altri problemi che lo hanno perseguitato quest’anno. A cominciare dalla zavorra, che ha contribuito in maniera significativa a impedirgli di ritrovare le sensazioni, la fiducia e la facilità di guida, con cui aveva dominato il Mondiale nel precedente biennio.
Nonostante i tentativi di appello della Ducati, non ci sarà infatti alcun intervento sul fronte del regolamento. Dove resterà in vigore, con le stesse modalità del 2024, il limite minimo di peso moto+pilota mal tollerato dal 40enne. Unico interessato dalla normativa. Uno svantaggio non da poco, considerando che la Casa bolognese difficilmente riuscirà ad andare in soccorso del suo pilota con qualche grossa novità. Poiché la maggior parte delle risorse sarà logicamente orientata verso lo sviluppo della moto 2026 e non su una Panigale arrivata ormai alla fine del suo percorso.
Gli avversari aumentano il carico
Se tutto ciò non bastasse, a complicare ulteriormente la vita ad Alvaro sarà un nugolo di avversari più intenzionato che mai a non concedergli sconti. Messo in archivio il suo primo titolo da pilota BMW, il secondo in Superbike, Toprak Razgatlioglu si presenterà al via della nuova stagione con il chiaro intento di riscrivere nuovamente la striscia di successi consecutivi marcata da un pilota in una singola stagione. Mentre il non più esordiente Nicolò Bulega ambirà senza mezzi termini a confermarsi prima punta dell’attacco Ducati, dopo aver accumulato esperienza nella classe regina delle derivate di serie.
I due grandi rivali della scorsa stagione non saranno però gli unici a tentare di demolire il pilota iberico dal punto di vista psicologico, aumentando la pressione sulle sue spalle. Tramontato il sogno di approdare nel team ufficiale nel 2025, Andrea Iannone e Danilo Petrucci faranno di tutto per provare a soffiargli il posto il prossimo anno. Per non parlare poi di piloti in cerca di rivalsa come Jonathan Rea e Scott Redding, o delle mine vaganti della Bimota, tutti impazienti di mettere le proprie ruote davanti a quelle del campione Ducati.
È tutto nelle mani di Alvaro
Le sfide per Bautista non mancheranno, ma occhio a commettere l’errore di considerarlo già spacciato. Le carte sul tavolo potranno anche prospettare una partita dall’andamento pericolosamente simile a quello visto in precedenza, ma non tengono conto di una grossa variabile: lo stesso pilota Ducati.
Ciò di cui ha davvero bisogno lo spagnolo per rialzare la testa dopo un anno passato a rincorrere non è un asso da estrarre dalla manica, ma è di riparametrarsi: dimenticare quello che era stato fino al 2023 e ripartire dai riferimenti e dai dati accumulati lo scorso anno. Un reset che ha già cominciato ad attuare nei test a Jerez dello scorso ottobre. Con l’obiettivo di trovare una nuova direzione da seguire, che gli permetta di scendere in campo con la competitività mostrata ad Aragon, sin dalle prime gare del 2025.
Facile a dirsi, vedremo quanto a farsi. Tutto dipenderà da Alvaro, artefice del proprio destino come forse mai prima d’ora.