Assieme al valzer di piloti, la MotoGP 2024 proiettata verso il 2025 ci ha proposto pure quello degli ingegneri e dirigenti, tra questi figura il nome di Fabiano Sterlacchini, neo direttore tecnico dell’Aprilia e già in vista al box di Noale in occasione dei test di Barcellona di metà novembre.
Intervistato dal TG regionale delle Marche l’ex KTM si è raccontato e ha confidato quali sono state le sue prime sensazioni all’interno della squadra veneta. “Il primo approccio con i due piloti Martin e Bezzecchi è stato piuttosto positivo ed entrambi hanno riscontrato alcune caratteristiche molto buone della moto”.
Ovviamente non mancano i punti da sviluppi e gli aspetti da implementare. “L’aiuto di Jorge, che è un campione del mondo, e di Marco, ci farà capire meglio dove siamo e su cosa concentrarci”, ha sottolineato.
Malgrado il team di provenienza non fosse proprio da buttare, al netto delle criticità finanziarie emerse soltanto nelle ultime settimane, il marchigiano ha scelto di lasciare l’Austria per rientrare in Italia per due semplici ragioni. “L’aspetto logistico mi ha in parte condizionato e poi non essendoci più una grande compatibilità siamo arrivati a questa decisione di comune accordo”, ha svelato.
Alle sue spalle anche un lunghissimo periodo targato Ducati. “Sono stato a Borgo Panigale per 18 anni. Eravamo un gruppo in costruzione. L’attuale capo progettazione l’ho assunto io. Sono comunque contento dei loro successi. Ci sono persone molto brave lì, dei grandi lavoratori”, ha quindi confidato respingendo l’amarezza per essere andato via proprio quando si cominciavano a raccogliere i frutti.
Ma cosa farà Sterlacchini in Aprilia? La risposta ce la fornisce lui stesso. “Il mio compito è e sarà ascoltare i piloti e tradurre i loro riscontri in azioni tecniche da condividere con i collaboratori. Io dico spesso così, che è come se ci fossero due ingegneri, uno tedesco e uno italiano che si parlano in inglese per capirsi. Non sempre è facile concretizzare la sensazione di un pilota, ma pian piano diventa un mestiere. Non vince chi fa tutto giusto, ma chi sbaglia meno”, la chiosa filosofica.