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MotoAmerica, Harley Davidson King of the Baggers: Mostruosa!

VIDEO - In un test a Barcellona al termine della stagione, alcuni piloti hanno provato le Harley Davidson del campionato americano King of the Baggers. Con Kyle Wyman a fare da guida, in pista Randy Mamola, Marco Melandri, John Hopkins e Simon Crafar. Ecco le loro sensazioni in sella alle americane.

MotoAmerica, Harley Davidson King of the Baggers: Mostruosa!
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Terminato il campionato del mondo, che ha visto trionfare Jorge Martin sulla propria Ducati, il circuito di Barcellona si è reso teatro di un test alquanto inusuale. Dopo una breve conferenza, Dorna accoglieva gli uomini dell'Harley Davidson, col campionato King of Baggers a fare da possibile apripista tra le proprie prospettive future per arricchire il palinsesto e cercare di avvicinarsi ancor di più al pubblico americano. Terminate le parole, si è passati direttamente ai fatti. I due piloti del team factory Harley Davidson che hanno corso nella MotoAmerica hanno dato una dimostrazione delle potenzialità dei propri mezzi, per poi "cedere le ruote" a piloti che ben conosciamo. Dall'iconico Randy Mamola, al nostro Marco Melandri, da John Hopkins a Simon Crafar.

Ad aprirci le porte sul mondo di queste Harley Davidson è stato Kyle Wyman, pilota dell'omonimo team factory che ha corso nel MotoAmerica.
"Come da regole negli states usiamo un telaio standard - ci spiega il pilota americano - Le modifiche però sono molte, dalle forcelle, alle sospensioni, ai superfreni della Brembo. C'è molta fibra di carbonio sia davanti che dietro. E' chiaro che fare una cosa del genere con una moto che non è stata pensata per questo... togliamo molte cose dalla moto che non ci servono. Il peso minimo è 281kg, quanto ai cavalli non posso dirti di preciso ma si avvicina molto a quelli della Superbike, ma la coppia è quasi il doppio. Abbiamo 131pollici di cilindrata, ha una coppia mostruosa. C'è moltissimo peso sulla ruota posteriore. Quando freni davanti con una SBK o una MotoGP  il trasferimento di carico è diverso. Quindi possiamo usare molto freno posteriore, abbiamo un disco da 320mm, è tanta potenza frenante. Per fermare questa moto ti servono entrambi. In termini di velocità massima arriviamo sui 300kmh, quest'anno a Daytona abbiamo visto i 299".

Tra i primi a provarla, non poteva mancare l'iconico Randy Mamola.
"
Ho fatto solo un paio di giri, e quando esci della pitlane sai di essere su una moto grande e molto pesante. Ma non sembra pesante, lo sai e basta. La posizione di guida è molto stretta è perfetta,  il posteriore lo senti subito, come dice Kyle dell'anteriore invece bisogna fidarsi. Mi fiderò il prossimo anno quando mi ridaranno la moto per qualche altro giro! - scherza - Questa è la ragione per cui ho iniziato a correre a 12 anni, quando corri su una moto è sempre emozionante. E' difficile comprenderne la potenza, c'è e basta, non è eccessiva, ma senti la scivolata. Kyle ovviamente era in grado di giocarci di più sapendo come gestire l'anteriore. Ho dei ricordi anche del passato, quando vennero a Daytona con l'Aermacchi dissi: "Questa è una Harley Davidson?!" Harley Davidson ha una bella storia nelle corse, è molto più di che figo".

A salire in sella alle iconiche due ruote americane anche il neozelandese Simon Crafar.
"Sono rimasto impressionato dall'assenza di vibrazioni. Il motore è incredibilmente morbido perchè non c'è elettronica. Mi aspettavo che sarebbe stato brutale ma non è così. Però ha una coppia spaventosa, è quella di un trattore. Per spiegarlo meglio, tutti sanno quanto è divertente un 500 o 600cc singolo. Immaginate lo stesso ma con gli steroidi, perchè ogni cilindro è più di 1000, è davvero bello. Il freno moore è una delle cose più difficili da gestire, devi ammorbidire il tutto. Con un motore così grande non si cambia in fretta, se scali di marcia in fretta il posteriore si chiude. Ma in accelerazione onestamente è fantastico".

Più cauto invece il nostro Marco Melandri, che ha preferito prendere le misure del mostro americano.
"Sono partito troppo piano ed ho freddato le gomme! Quando ho iniziato a provare col ginocchio è migliorata, ma all'inizio sopratutto a sinistra sul rettilineo avevo paura. Il motore però è fantastico anche se  sulla moto mi sentivo piccolo e questo mi ha condizionato".

Ringraziamo la ©Dorna, Pol Bardolet e Pol Arnella per le immagini di azione.

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