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SBK, Martinelli: “Bulega? in Moto2 ha sofferto anche Di Giannantonio, nel 2025 un test MotoGP”

L’INTERVISTA – “Siamo convinti che Nicolò possa essere molto forte su una MotoGP e chissà mai che nel 2027 non raggiungeremo Toprak. La Moto2 è stato il momento più complicato. Quest'anno sostituire Diggia sulla GP23 sarebbe stato un suicidio”

SBK, Martinelli: “Bulega? in Moto2 ha sofferto anche Di Giannantonio, nel 2025 un test MotoGP”
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La stagione è finita, i piloti si godono il meritato relax e allora ci pensano i manager a catturare l’attenzione in questo periodo di pausa invernale. In occasione del Monza Rally abbiamo infatti intercettato Alberto Martinelli.

La società Neox a cui fa capo cura gli interessi di diversi piloti e atleti tra cui Tony Cairoli, Dani Pedrosa, Sofia Goggia, Daniel Holgado, Matteo Ferrari, Schiavone e ovviamente Nicolò Bulega, grande rivelazione del Mondiale SBK 2024.

Proprio con Alberto abbiamo condiviso una lunga chiacchierata in merito al Campionato appena concluso da Nicolò tra curiosità e retroscena.

“Penso che quella di Nicolò sia stata una grande stagione e lo stesso discorso vale anche per Holgado in Moto3 – ci ha detto - il 2024 di Bulega si è rivelato incredibile e fare più di cosa penso fosse impossibile di fronte a un grandissimo Toprak con la BMW. Noi tutti siamo infatti entusiasti e sono dell’idea che nel 2025 possa ulteriormente alzare l’asticella”.

Alberto, ricordi il primissimo incontro con Nicolò?
“Certo! Il primo incontro è stato al ristorante con la presenza di suo padre Davide.  Era ancora un ragazzino, giovanissimo, era seduto al tavolo in silenzio e ascoltava. Nel tempo poi si è creato un bel rapporto tra di noi e abbiamo tracciato una strada assieme da seguire”.

Perché hai scelto Bulega quando avevi già in casa un pilota come Tony Cairoli? 
“Dentro di me c’era una parte razionale e un’altra istintiva. La prima mi diceva che non era ammissibile che un pilota come lui si fosse perso per strada, considerando anche i risultati iniziali. Non dimentichiamo infatti che Valentino Rossi stesso lo scelse nell’Academy. La seconda è l’aspetto umano, infatti ho sempre alimentato l’idea che Bulega meritasse una seconda chance per riprovarci. Spesso queste alchimie non riescono, ma con lui è andata bene, infatti siamo arrivati dove tutti potete vedere. Ovvio che il Mondiale SSP era l’ultima occasione dopo la Moto2, perché poi non ci sarebbe stato più nulla”.

Alla fine sei riuscito a portarlo nel team factory, ma non è stato così semplice.
“Ducati pensava che portarlo nel team ufficiale avrebbe significato caricarlo di pressioni e aspettative extra. Io invece avevo un’idea completamente opposta rispetto a loro. Capisco il loro ragionamento, ma non dargli la moto factory sarebbe stato un torto perché è giovane, è italiano, ha talento e ha pure vinto il titolo, inoltre le pressioni fanno parte di questo mondo. Di sicuro non è stata una trattativa semplice, dato che quando si concretizzo l’operazione era l’estate 2023 e Bulega non aveva ancora vinto il Mondiale. Quella scelta però gli diede ulteriore tranquillità e secondo me era il percorso naturale”.

Adesso c’è da discutere il contratto per il 2026…
“La nostra priorità è rimanere in Ducati, visto quanto fatto in questi anni e il legame che si è instaurato con la famiglia Aruba e il team. Dobbiamo però trovare un accordo perché Nicolò ha dimostrato il proprio potenziale e il suo valore deve essere allineato a quello del mercato”.

Sono già pervenute richieste da altre Case?
“Al momento no, infatti non voglio dire cose sbagliate. Penso però che il valore di Nicolò debba essere allineato a quello del mercato attuale”.

Facendo un salto nel passato, qual è stato il momento più difficile della sua carriera?
“Il secondo anno in Moto2 è stato il momento più difficile: i risultati non arrivavano, inoltre lui ha sofferto Di Giannantonio come compagno di squadra e tutto ciò rese il percorso complicato. Come se non bastasse nel paddock non c’erano soluzione alternative, ma fortunatamente arrivò l’opportunità con Aruba in SuperSport2”.

Guardando invece al futuro: nel 2025 test con la MotoGP?
“Questa è una cosa che mi piacerebbe molto e anche Nicolò vorrebbe farlo, infatti non lo nego. Quest’anno era emersa la possibilità di sostituire Di Giannantonio, ma per lui sarebbe stato un suicidio. Iannone ha invece certamente fatto bene a sfruttare l’occasione, ma per Nicolò non aveva senso andare a Sepang impreparato. Fare un test con la MotoGP nel 2025 è una bella opportunità e spingeremo tanto con Ducati per farlo, ma con le giuste condizioni”.

Poi una wildcard... 
“Noi siamo dell’idea che lui possa essere veramente essere forte su una MotoGP e e chissà mai che nel 2027 non raggiungeremo Toprak (sorride). Ovviamente non dimentichiamo che ci sono grandissimi campioni con cui dover confrontarsi, ma siccome ci sarà il cambio di regolamento nel 2027 e le carte verranno rimescolate, quella è una ipotesi che va pensata e valutata”.     

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