La carriera di Jorge Lorenzo in MotoGP è stata legata a Yamaha per 9 anni, con la Casa giapponese ha vinto i suoi 3 titoli, prima della rottura. Il maiorchino abbandonò Iwata per la Ducati nel 2017, poi nel 2019 passò in Honda, per ritirarsi a fine stagione. DAZN Spagna ha dedicato lo speciale ‘La vida en rojo’ a questa fase della carriera di Lorenzo e ha svelato alcuni retroscena.
A volere Jorge fu Gigi Dall’Igna: “sapevamo tutti che eravamo vicini a vincere il titolo, ma ci mancava il campione” la motivazione. Dall’altra parte, Lorenzo aveva capito che l’avventura in blu era agli sgoccioli.
“A fine 2015 cercavo nuovi stimoli dopo essere stato per tanti anni in Yamaha e dopo avere vinto il titolo non mi mostrarono molto entusiasmo, si vedeva che preferivano mediaticamente Valentino” ha spiegato.
Nei primi tempi, sulla Rossa non fu tutto rose e fiori. Abituato alla M1, lo spagnolo faticò a trovare competitività sulla Desmosedici.
“Pensavo che il mio adattamento fosse più rapido, era una moto molto veloce in rettilineo, molto stabile, ma non richiedeva lo stile della Yamaha. Io volevo guidare la Ducati come la Yamaha e per questo motivo non ero veloce - ha ricordato - Alla fine del 2017 avevo finito la stagione molto competitivo e pensavo che nel 2018 avrei iniziato ancora meglio, ma fu l’opposto. E ci fu la sfortuna di quell’incidente triplo a Jerez in cui cadde anche Dovizioso, l’avversario per il titolo di Marquez”.
Eravamo a inizio stagione e Lorenzo non aveva ancora vinto con la Ducati.
“Tutti si chiedevano quando sarebbe arrivata la mia prima vittoria, sentii la voce che Petrucci avrebbe potuto sostituirmi, in quel momento stavamo ottenendo più o meno gli stessi risultati ma costava 10 o 11 volte meno che me. Mi chiamò Puig” ha detto Jorge.
Il team manager di Honda sfruttò l’occasione per toglierlo agli avversari, ma a dare l’input all’operazione fu Marc Marquez. Il campione temeva Jorge sulla Rossa. “Quando ho visto Lorenzo in Ducati, mi sono detto: ce l’hanno fatta” ha ammesso.
Da lì ha pensato alle contromisure e, quando capì che c’era la possibilità, parlò con Alberto Puig. “Gli dissi: la migliore strategia è prendere Lorenzo e metterlo in Honda. Altrimenti vincerà, perché Lorenzo è Lorenzo” ha rivelato Marc.
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