Tu sei qui

MotoGP, Carchedi: “Se Marquez avesse vinto prima le cose sarebbero andate diversamente"

“All'inizio faticava nelle curve a destra, ma a fine stagione era il più competitivo anche lì . Se avesse vinto prima, forse le cose sarebbero andate diversamente”

MotoGP: Carchedi: “Se Marquez avesse vinto prima le cose sarebbero andate diversamente

In sella alla Desmosedici GP23 del team Gresini, Marc Marquez è riuscito a centrare il suo obiettivo per il 2024: ritrovare la competitività che gli era mancata negli ultimi anni in Honda e assicurarsi un posto nel team ufficiale Ducati nel 2025. Un percorso di rinascita sportiva, che ha portato il 31enne catalano a riassaporare la gioia della vittoria da cui era a digiuno dal Gran Premio dell’Emilia-Romagna del 2021. Migliorando gara dopo gara il suo affiatamento con moto e squadra.

Proprio l’adattamento di Marquez alla Ducati è stata una delle tematiche affrontate da Frankie Carchedi in un episodio del podcast di Crash.net. Nel quale l’esperto capotecnico, che ha lavorato con Marc in Gresini dopo aver seguito Fabio Di Giannantonio nel 2023 e aver affiancato Joan Mir in Suzuki nel 2020, ha voluto sottolineare la grande crescita compiuta dall’otto volte iridato, che gli ha permesso di conquistare tre successi nella seconda metà dell’anno.

“Marc è stato subito veloce a Valencia. Ma quando fai i test, puoi prendere tutto con calma e lavorare sui tuoi programmi. Anche le sue simulazioni di gara a Sepang e in Qatar erano davvero buone. Il problema è stato più che altro quando siamo rientrati per i round europei: hai 20 giri, poi vai in qualifica e non eravamo pronti - ha osservato Carchedi - C’è anche una tecnica per fare un giro secco con la Ducati e ottenere il massimo e non credo abbiamo centrato molte volte l’accesso diretto alla Q2 nella prima metà dell'anno. Quindi, l’intero weekend è stato in rimonta. È molto difficile per chi è al primo anno su una moto fare subito il botto”. 

Una dinamica che è cambiata notevolmente con il prosieguo della stagione: Nella seconda metà della stagione, in generale, abbiamo siamo arrivati in Q2 abbastanza facilmente. E poi la strategia cambia, perché si può lavorare più a lungo sul tuo passo gara. Questa è stata la cosa più importante che è cambiata nel corso dell’anno”.

Progressi che il 31enne è riuscito a concretizzare ad Aragon, spezzando 1.000 giorni di digiuno in fine settimana perfetto.

Forse le cose sarebbero potute andare diversamente se la sua prima vittoria fosse arrivata prima ha ammesso Frankie, pensando alle occasioni in cui Marc è arrivato a un passo dal successo: “Ricordo bene Jerez, dove purtroppo siamo caduti sul bagnato nella Sprint mentre eravamo in testa. E questo ha avuto un po’ di ripercussioni anche sulla gara principale. Stavamo rimontando anche ad Austin, dove abbiamo avuto un problema ai freni”.

La grande crescita dal pilota spagnolo è sottolineata anche dalle prestazioni che è riuscito a ottenere nelle curve a destra delle gare in Malesia e a Barcellona.

“Sappiamo che Marc ha sempre trovato le curve veloci a destra più difficili di quelle a sinistra. Ma noi facciamo la cosiddetta analisi mediana, che è un’analisi del passo gara che non tiene conto solo del tuo settore più veloce ma della media. Sepang e la Catalunya sono probabilmente le due piste che detesta di più, ma in realtà siamo stati i più veloci nell’ultimo settore della gara catalana, caratterizzato da curve a destra molto veloci. E lo stesso nel settore 1 di Sepang, dove c’è la velocissima Curva 3 - ha affermato il capotecnico - Considerando da dove dove siamo partiti, è stato molto bello da un punto di vista personale. Perché è diventato il più competitivo in una cosa con cui aveva difficoltà, o che non gli piaceva”.

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy