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Cairoli: "Ormai in MotoGP il mezzo conta più del pilota. Nel cross è diverso"

"Le moto sono diventate troppo tecnologiche. Il dominio Ducati? Durerà ancora a lungo se non verranno aiutate le altre marche. Il ruolo di collaudatore? Ho scoperto un mondo nuovo"

MotoGP: Cairoli:

Habitué del Monza Rally Show Antonio Cairoli, navigato per l'occasione da Eleonora Mori, ha chiuso la prima giornata di azione in dodicesima posizione alla guida di una Skoda Fabia Rs Rally 2 schierata dalla Movisport. Noi lo abbiamo intercettato al termine della prima speciale e questo è ciò che ci ha raccontato.

Non è la prima volta che sei qui, cosa ti piace di questa manifestazione?

"Per chi come me fa pochissime corse l’anno è più semplice da approcciare. Se non calcoliamo il Legend del 2023 con le storiche, erano quattro/cinque anni che non prendevo una macchina da rally in mano, quindi sono contento per come è cominciata questa esperienza monzese".

C'è differenza nelle emozioni che provi in sella rispetto a quando sei al volante?

"Assolutamente visto che non ho molta pratica con le quattro ruote.  Anche se c’è un motore di mezzo è tutto completamente diverso. Ogni volta è difficile ricominciare, però via via nel corso dell’evento riesco a divertirmi un po’ di più".

Dalla stretta cronaca ad un quadro più generale. Dopo una vita trascorsa in KTM sei passato alla Ducati, che cambiamento è stato?

"Direi radicale. Sono riuscito ad avere questa opportunità bellissima grazie alla Casa di Borgo Panigale che è entrata nel motocross. Abbiamo trovato un accordo e assieme abbiamo cominciato a sviluppare la moto. Sono molto contento".

Da pilota puro nel 2024 sei diventato anche collaudatore, tutta un'altra storia...

"Sì ed è interessante perché sto scorprendo delle cose completamente nuove riguardo la nascita e la progettazione di una moto".

In MotoGP Ducati ha mostrato una netta supremazia. Ti aspettavi il successo di Martin o speravi nella riconferma di Bagnaia?

"Jorge si è meritato la vittoria perché pure l’anno scorso era andato forte, ma poi aveva avuto qualche problemino, però da italiano tifavo Pecco. Per quanto riguarda il costruttore, sta certamente facendo la differenza nella top class e di questo siamo orgogliosi".

Credi che la superiorità della Desmosedici durerà almeno un altro paio di stagioni?

"Penso di sì senza l'introduzione di qualche regola, non dico per favorire le altre marche, ma per permettere loro di fare qualcosa in più in modo da diminuire la differenza. Già lo stanno facendo, tuttavia non è abbastanza anche perché sta diventando tutto un po’ troppo tecnologico. Oggi il mezzo fa troppo la differenza sul pilota, qualcosa che nel cross non esiste e a cui non siamo abituati, sebbene pure da noi la tecnologia stia andando avanti e forse è giusto così".

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