Per Gigi Dall’Igna è il momento di tirare le somme e il risultato che appare lo rende molto soddisfatto. Se in SBK ha mancato il titolo piloti, in MotoGP ha semplicemente dominato mettendo 4 piloti davanti a tutti nella classifica finale. Così, alla conferenza stampa prima di Campioni in Festa, il direttore generale di Ducati Corse si gode i meritati applausi dalla platea.
“Mi piace di più fare valere i fatti che le parole - inizia il suo discorso - Il 2024 è stata una stagione veramente strepitosa che è andata al di là delle più rosee aspettative. A inizio anno in molti mi avevano chiesto se era possibile ripetere il 2023, rispondevo che sarebbe stato difficile, ma in questa stagione abbiamo fatto qualcosa di incredibile”.
Martin, Bagnaia, Marquez e Bastianini sono stati i suoi gioielli.
“In MotoGP abbiamo fatto qualcosa di speciale e probabilmente irripetibile, faccio fatica a credere ai numeri di questa stagione - dice Gigi, quasi imbarazzato - Mi piace ricordarne soprattutto due, il primo sono le 14 volte in cui Ducati ha monopolizzato il podio. Mi ricordo perfettamente l’emozione che ho provato a Valencia quando ci eravamo riusciti per la prima volta sotto la mia gestione, farlo per 14 volte su 20 gare dice tutto. L’altro numero che mi fa particolarmente piacere sono gli 8 piloti Ducati nelle prime posizione nella Sprint in Thailandia, significa che tutte le nostre moto sono arrivate davanti a quelle della concorrenza. Voglio ringraziare tutti quanti quelli che hanno contribuito a questo progetto, prima di tutto le persone a casa, poi i team e soprattuto i piloti”.
Oltre ai risultati sportivi, Dall’Igna è orgoglioso anche di un’altro aspetto.
“Secondo me quest’anno, oltre alla velocità e alla tecnologia, Ducati ha messo anche in mostra la sportività di cui è capace - sottolinea - Ha lasciato fino alla fine che i suoi piloti lottassero per il campionato senza giochi di squadra e senza aiutare o penalizzare nessuno”.
Il futuro però è già iniziato a Barcellona dove, nel primo test insieme, Bagnaia e Marquez sono andati sorprendentemente d’accordo, almeno per quanto riguarda i commenti sulla GP25.
“Sono due campioni, due piloti con tanta esperienza, quindi perché no - commenta Gigi - Le loro sensazioni sono state molto simili e questo, come ha detto Pecco, aiuta il nostro lavoro perché ci dà una conferma della strada da seguire. Prima di tutto sono due grandi campioni ed è la cosa in cui si somigliano di più. Hanno entrambi sicuramente tantissima esperienza e sono molto determinati. Per quanto riguarda le differenza dal punto di vista della guida, Pecco è più uno staccatore e Marc ha più percorrenza a centro curva, ma sono due piloti che sanno cosa serve per vincere un campionato del mondo”.
Vedere Marquez in rosso ha fatto naturalmente piacere al Generale Gigi: “quando vedi un campione guidare la tua moto è sempre un’emozione forte” dice.
Poi c’è la Superbike, dove Ducati è stata ancora una volta protagonista.
“In SBK non abbiamo vinto il titolo piloti, ma abbiamo riconfermato quello costruttori. Alvaro ha fatto una stagione un po’ in chiaro scuro, altalenando gare bellissime ad altre un po’ più complicate. Niccolò, invece, è stato strepitoso nell’anno di debutto, si è giocato il Mondiale e lo ha perso solo all’ultima tappa. Devo fare i complimenti a tutta la struttura e a tutta la squadra - il bilancio del capo - Mi piace segnalare anche il fatto di avere vinto il campionato americano e tre gare nel campionato giapponese. I risultati raggiunti in Giappone mi sono sempre piaciuti un po’ di più. Inoltre, faccio i complimenti a Huertas che ha vinto il campionato Supersport. È bello poi ricordare Petrucci e Iannone, che ha fatto il suo ritorno in famiglia”.
BMW ha vinto e per qualcuno è stata troppo aiutata dalle Super Concessioni.
“Io non posso evidentemente forzare nessuno, né l’organizzatore né tanto meno la Federazione. È evidente che un dominio da parte di un costruttore che ha le Super Concessioni non era nella filosofia delle Super Concessioni. Immagino che ci possa essere qualche ragionamento da fare per ritrovare la filosofia originale” auspica l’ingegnere.
La nuova Panigale V4R arriverà solo nel 2026, ma il ‘vecchio’ modello ha ancora qualcosa da dire secondo l’ingegnere veneto.
“Sicuramente non aspetteremo il 2026, il giorno in cui partirà il Mondiale e io penserò di non poterlo vincere, sarà il momento in cui stare a casa e cambiare completamente lavoro - mette in chiaro - Io credo che sarà un anno complicato in cui dovremo dare tutto per offrire ai nostri piloti la possibilità di giocarsi il titolo, ma sicuramente non partiremo battuti. Lotteremo fino alla fine per riportare a Borgo Panigale il titolo piloti”.