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MotoGP, Marquez: "In Ducati tutto nuovo per me, a comandare è Bagnaia non io"

"Deve essere Pecco a farlo in questa fase, io cercherò di lavorare per essere più vicino a lui che è il riferimento. Ho tutte le armi per potere lottare per il titolo"

MotoGP: Marquez:

Il 2024 per Marc Marquez è stato l’anno della svolta. Aveva bisogno di ritrovarsi e per riuscirci aveva lasciato la Honda per una squadra privata (il team Gresini) ma con una Ducati, la moto dei sogni di ogni pilota. Tutto è andato secondo i piani: ha vinto 3 GP e una Sprint, è salito 9 volte sul podio la domenica e soprattutto ha convinto Borgo Panigale a volerlo nel team ufficiale.

Marquez ne ha parlato in una conferenza stampa organizzata a Madrid dal proprio sponsor Estrella Galicia: “era il momento di fare una stagione di sorrisi e di bei momenti perché avevo avuto quattro anni di cadute, infortuni e radiografie, ma questo è stato un anno per ritrovare me stesso, per fissare obiettivi realistici e raggiungerli. Soprattutto ho trovato una squadra che è una grande famiglia e un ambiente perfetto per il momento in cui dovevo ritrovare me stesso come pilota”.

La sua storia con Gresini è durata solo un anno e, prima di concedersi le meritate vacanze, nei test di Barcellona si è vestito di rosso (letteralmente considerando la livrea scelta).

Nel primo giorno di test con una nuova squadra l'obiettivo è quello di conoscere le persone, ma è vero che ho trascorso quasi il 90% della giornata in sella alla Desmosedici GP25 perché in quelle prove i piloti devono scegliere una strada, una direzione verso sviluppare la moto per il prossimo anno - ha spiegato Mar - La cosa positiva è che sia io che Pecco abbiamo evidenziato gli stessi problemi e gli stessi vantaggi. Ovviamente dalla GP23 alla GP24 c'è stato un cambiamento e la GP25 è ancora diversa. Quando si mette in pista una moto nuova, è difficile che vada meglio fin dai primi giri rispetto alla moto che ha corso per un anno, ma mi sono sentito a mio agio e questo mi dà fiducia”.

Per Marquez era tutto nuovo, anche il fatto di non essere il leader della squadra come in Honda.

Ora mi trovo in una situazione che non ho mai vissuto prima, cioè arrivare in un box  dove, anche se non ci sono un numero uno e un numero due, logicamente c'è uno status e chi comanda è Pecco - ha affermato lo spagnolo - Perché Pecco è quello che ha dato due titoli mondiali alla Ducati, quello che ha vinto 11 gare l'anno scorso e logicamente deve essere lui a comandare in questo precampionato e nelle prime gare. Noi , da parte nostra, cercheremo di lavorare per essere più vicini a lui perché è il riferimento, il pilota che ha fatto vincere di nuovo il campionato alla Ducati e che sta andando molto forte. Se si vuole essere campioni, bisogna guadagnarselo in pista, ma io ho le armi migliori per lottare per il titolo”.

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