Si sono conclusi i primi test di Barcellona, che hanno visto molti avvicendamenti sia dal lato dei piloti e dei team, ma anche all'interno degli stessi con l'arrivo di nuovi volti nel comparto tecnico. Tra questi spicca, all'interno della rivoluzione in casa Aprilia, l'arrivo dell'ingegnere Fabiano Sterlacchini come nuovo direttore tecnico della casa veneta dopo il passaggio di Romano Albesiano in Honda. La casa di Noale, dopo aver messo a segno un colpo importante nel mercato piloti firmando al Mugello con Jorge Martin, laureatosi campione del mondo proprio a Barcellona, scommette ora sulle doti di Sterlacchini, portatore di un prezioso Know how acquisito prima in Ducati e recentemente in KTM.
"E' stata una giornata abbastanza positiva - esordisce Sterlacchini - c'è stata la prima presa di contatto col team, anche se come si suol dire 'il buongiorno si vede dal mattino', le sensazioni dei piloti sono state molto buone. Ovviamente le conclusioni dei piloti andranno riviste ed inquadrate tenendo in considerazione il layout del circuito ed il livello di aderenza. Sappiamo che Barcellona in questo aspetto è una pista particolare ma siamo ragionevolmente soddisfatti".
Si può già fare un sunto degli aspetti positivi e negativi?
"Alcuni aspetti si sono visti. La moto ha dei movimenti in uscita di curva, è una questione di stabilità, un aspetto che è stato evidenziato dai piloti. Di positivo c'è che in tempi ragionevolmente brevi Jorge Martin è già tornato ad angoli di piega consoni al suo stile di guida e questo denota il buon feeling dei piloti sin dal primo approccio".
Per te iniziare questo progetto qui a Barcellona, uno dei circuiti che in passato è sempre stato favorevole alle Aprilia, è stato un fattore positivo o negativo?
"Io penso che ormai questo aspetto sia un retaggio del passato, guardando all'ultima gara le prestazioni sono state buone ma non come in passato. Come sempre ci sono dei pro e dei contro. L'importante è non chiudersi in una valle di prestazioni che non ti permetta di esprimere giudizi, quindi credo sia stata un'opportunità importante, ed avevamo un buon riferimento di partenza nella prestazione di Aleix dello scorso weekend di gara, siamo soddisfatti".
Hai percepito la necessità di integrare il team con delle ulteriore figure tecniche di riferimento?
"Ritengo di no, in tutta franchezza uno dei motivi per cui sono venuto in Aprilia è stato proprio il grande potenziale e la qualità delle persone presenti nel team. Penso non ci sia bisogno di niente se non di lavorare con ciò che abbiamo già".
Prima di approdare in Aprilia si era palesata anche l'opportunità di andare in Honda?
"Durante le trattative dopo la mia separazione da KTM naturalmente ci sono stati degli avvicinamenti di varia natura, poi ovviamente vengono fatte delle scelte ed ora sono qui".
La Ducati in questo momento è ancora il riferimento, hai già un'idea di quanto manchi all'Aprilia per colmare il divario?
"Avere quattro moto di Ducati nelle prime posizioni dimostra che il riferimento è il loro. Difficile misurare questa cosa, le comparative andrebbero fatte su un periodo lungo, tenendo conto poi anche dell'adattamento del pilota e della preparazione della moto, prima di fare ogni confronto. Credo che nel motorsport non esista un unico aspetto da curare, bisogna lavorare su tutti, più cavalli, più aderenza, più stabilità... il percorso fatto da Ducati è durato molti anni alla ricerca della perfezione. Noi dal canto nostro dobbiamo continuare nello sviluppo cercando anche di inseguire per raggiungerli".
Proprio da Ducati avete preso due piloti, uno di essi è il campione del mondo Jorge Martin. Quale è stato il loro feedback iniziale?
"Le loro sensazioni sono state positive, avete visto anche dalle loro prestazioni in pista come avessero già un buon feeling sulla moto. Come tutti i progetti è come una coperta, hanno individuato dei punti migliori e dei punti su cui possiamo migliorare. C'è anche un discorso di affinamento dei piloti alle moto da sottolineare. Sia Bezzecchi che Martin hanno corso sulle Ducati per alcuni anni, quindi in questa prima fase è difficile trarre delle conclusioni nette".
Con l'arrivo di Ogura quest'anno Aprilia ha cambiato tre piloti, l'unico rimasto è stato Raul Fernandez. Questo renderà le cose più difficili?
"Il nostro è un lavoro di concerto, io sono solamente un pezzo del puzzle. Quindi non si tratta soltanto dei piloti, siamo in competizione ai livelli più alti e dobbiamo estremizzare ogni aspetto. Penso che l'arrivo di Jorge Martin, il campione del mondo che ha corso sulla moto che ha vinto il titolo è una grande opportunità. Con lui ora abbiamo un riferimento che ci permette di capire dove intervenire. Nel poco tempo che abbiamo trascorso assieme dal suo arrivo in Aprilia, l'impressione che mi ha dato è stata quella di essere sia un campione del mondo che un leader. A esser onesti è incredibile il modo in cui si è approcciato al lavoro da svolgere e questo è molto positivo".
Anche tu allo stesso modo sei al tuo primo approccio, hai già una prospettiva chiara della situazione?
"Credo che sia impossibile averla già ora. Più che di una persona brava avresti bisogno di un dio per capire tutto in un lasso di tempo così breve. Sotto alcuni aspetti sicuramente l'immagine ora è meno sfocata, ma è ancora presto per dare dei giudizi".
L'Aprilia ha un punto debole?
"In questo momento è prematuro, difficile dirlo ma sicuramente ci sono degli aspetti sui quali percepisco si possa migliorare".
Dopo i titoli in Superbike, ed aver vinto delle gare, in MotoGP ora ci siete tu e Martin, è la terza era dell'Aprilia?
"Si tratta di un percorso in cui si cerca di raggiungere la perfezione di tutti i sistemi. Non significa dover migliorare soltanto l'aspetto tecnico della moto, ma anche di come gestire il pilota e spingerlo ad ottenere delle prestazioni durante il weekend di gara. Il mio aforisma preferito per spiegare la situazione è quello di "voler allineare i pianeti". Ci sono il freno motore, il controllo di trazione, l'uscita di curva... quindi è un processo in divenire di cui noi siamo la terza parte perchè la performance dell'Aprilia è già piuttosto buona, ma ovviamente non è ancora abbastanza allo stato attuale. Siamo tutti qui per raggiungere quell'obbiettivo".
Il reparto corse di Aprilia ha una lunga storia, ci sono tecnici che vi lavorano da anni. Di quanto tempo pensi che avrai bisogno per conoscerli e capire come sfruttarne il potenziale per migliorare le performance?
"Penso che un periodo tra i 4 e gli 8 mesi sia un lasso di tempo ragionevole per farlo. Questo però non significa che non inizieremo a lavorare sul progetto fino a quel momento, le due cose viaggeranno in parallelo".