Quelle appena trascorse sono state giornate decisamente intense per Michele Pirro. Dopo aver disputato l’ultima gara della stagione in sostituzione dell’infornato Fabio di Giannantonio, il collaudatore pugliese è sceso in pista nel martedì di test a Barcellona per effettuare lo shakedown delle GP25 affidate a Bagnaia e Marque. Un bel cambiamento rispetto alla Desmosedici GP23 del team Pertamina Enduro VR46, portata in gara lo scorso weekend.
“Innanzitutto è stato figo, perché la GP25, che è molto più simile alla GP24 che alla GP23, ha un buon bilanciamento e questo mi ha permesso di trovarmi meglio. Chiaramente qui mi è mancato il passaggio intermedio della GP24, che è il nostro riferimento, ma non ero io a dover fare una comparativa - ha spiegato a fine test - La GP24 è molto più simile alla GP25 della GP23, alla quale c’è un bel salto, ma vedremo se in futuro riusciremo a trovare qualcosa per rendere ancora migliore la nuova moto. Le nuove pinze Brembo? Le ho provate. È stato interessante avere un impianto con più potenza frenante, che supporta questo livello”.
Pur dovendo affidare la sua moto alle sapienti mani del dieci volte campione italiano, Di Giannantonio non si è voluto perdere questa prima giornata di preparazione per il nuovo anno.
“Per lui cambierà un po’ anche tutta la squadra, quindi era importante iniziare a capire quello che voleva e gli serviva, cominciare a prendere contatto con il team e vedere la moto. Anche se è infortunato, per un pilota è importante la vicinanza, per capire la bontà del progetto. La moto ha un buon livello e lui non vede l’ora di provarla. Da pilota lo capisco e penso abbia fatto bene a venire, per non restare col dubbio fino a Sepang - ha commentato Michele - Cosa gli ho detto? Che può stare tranquillo perché la moto è un bel passo avanti rispetto a quella che usava ed è più facile, perché è stata migliorata in tutte le aree. Deve solo mettersi a posto fisicamente per sfruttarla”.
Il test in Catalunya è stato anche l’occasione per Pirro per provare il nuovo sistema radio sviluppato dalla Dorna.
“Il sistema monodirezionale l’avevo già provato, quindi qui ho provato il bidirezionale, usandolo praticamente tutto il giorno. Bisogna farci l’abitudine, ma l’ho trovato interessante - ha ammesso il 38enne - Credo sia l’inizio di un percorso che va sviluppato e avremo tutto il prossimo anno per lavorare alla creazione di un buon database per mettere a posto questo sistema. È un’evoluzione che potrà essere importante in futuro e mi ha fatto piacere aver contribuito, cercando di acquisire più informazioni possibile”.
È comodo come sistema? “È da mettere ancora un po’ a posto, ma credo che nei prossimi mesi si potrà fare un passo avanti - ha risposto il collaudatore - Lo trovo comodo per dare delle informazioni alla squadra sul comportamento della moto, che possono velocizzare la risoluzione di un problema. Può essere interessante anche per le comunicazioni relative alla sicurezza”.