Il martedì di test a Barcellona ha dato ufficialmente inizio all’avventura in MotoGP di Fermin Aldeguer. Un primo giorno di scuola positivo per il 19enne murciano che, in sella alla Desmosedici del team Gresini, ha messo a referto il 20° tempo a 1”8 dal riferimento del suo compagno di squadra Alex Marquez.
“Finalmente posso sentirmi un pilota di MotoGP. Non mi sono sentito tale fino a che non sono salito sulla moto - ha detto Fermin a fine test - Credo che la giornata sia stata molto positiva. Posso dire di essere stato all’altezza delle aspettative, ma per come mi sentivo sin dall’inizio credo che avrei potuto fare un pochino meglio”.
A complicare un filino il lavoro del giovane spagnolo ci ha pensato anche un’innocua scivolata in Curva 5, poco prima delle pausa per il pranzo.
“Credo mi abbia rallentato un po’ nel prendere il ritmo, perché ho dovuto ricominciare da capo, ma sono contento di essermi adattato rapidamente ai pulsanti, ai dispositivi e alla frenata, che credo sia stata l’aspetto che mi ha impressionato di più, molto più dell’accelerazione - ha commentato - È incredibile dove e quando puoi frenare. È vero che l’elettronica aiuta molto con queste moto, ma quando capisci dove devi frenare ti dici: ‘lì è impossibile’, perché stacchi tardissimo e poi la moto si ferma. È stato difficile da capire nei primi giri”.
La frenata è stata proprio una delle fasi più ostiche per il 19enne, anche da un punto di vista fisico.
“Mi sono trovato bene con la mia condizione fisica, mi sono induriti un po' gli avambracci. Però dovrò sicuramente lavorare per riuscire a fare un Gran Premio. Quando ero un po’ teso e dovevo ancora capire la posizione in sella, la frenata è stata dura per me a livello di avambracci. Poi, dopo la caduta, quando ha iniziato a fare un po’ più freddo, la parte della mano dove sono stato operato si è leggermente gonfiata e ho avuto un po’ di difficoltà a frenare e accelerare nell’ultima uscita” ha spiegato Fermin, molto teso per questo suo debutto sulla Ducati.
“Mezz’ora prima di salire sulla moto stavo per vomitare, ma sono riuscito a rilassarmi, a respirare e a partire con calma, ed è andata bene - ha rivelato - Non ero sul punto di lasciare il circuito, perché ero troppo impaziente. Però penso che faccia parte del percorso di apprendimento e credo che sarò in grado di affrontare Sepang senza essere nervoso”.
Tra gli aspetti su cui si è concentrato Aldeguer, non sono mancate le prove di partenza.
“Ne ho provate almeno sei e, in realtà, attivare i dispositivi è stata la cosa più facile. Dopo una prova, mi sono detto: ‘che bella partenza che ho fatto!’. Poi però sono tornato nel box e mi hanno detto che ero a 0,8 secondi dal più veloce. Ho ancora qualche problema a tenere l’acceleratore aperto al massimo e gestire tutto con la frizione” ha spiegato l’alfiere Gresini, che nell’ultimo tentativo è finito con il casco contro il cupolino della sua Ducati: “Nell’ultima prova di partenza ho cercato di fare quello che mi avevano detto, di partire come Marc Marquez, ma è andata piuttosto male” ha sdrammatizzato Fermin.
Parlando della transizione dalle Pirelli alle Michelin ha aggiunto: “Le gomme sono completamente diverse e dovrò adattare il mio stile di guida a questi pneumatici. È comunque positivo, perché avendo cambiato anche la moto potrò adattare tutto quanto. Questo non è il momento per pensare alla messa a punto, ma ad adattare il mio stile di guida. Cosa differenzia di più questi pneumatici dai Pirelli? Non so dirlo, perché la moto è diversa. Tuttavia, Michelin ha delle gomme asimmetriche e senti di poter spingere sulla spalla sinistra ma, quando fa più fresco, poi magari perdi l’anteriore. Dovrò fare più giri per capire”.
Se a livello di guida, come è normale che sia, restano ancora tanti aspetti da affinare, con la squadra è filato tutto liscio sin dal primo contatto.
“Mi sono trovato molto bene con la squadra. La parte professionale e tecnica è molto buona. Abbiamo lavorato a piccoli passi molto decisi, perché non vogliamo perderci per strada. A livello personale, si vede che sono davvero forti. Già lunedì, quando sono arrivato, mi hanno fatto degli scherzi e questo aiuta un esordiente a cominciare carico - ha osservato con un sorriso - Io sono un 'caprone', ma ce ne sono tanti anche nel team!".
Fermin ha anche avuto modo di scambiare qualche parola con Gigi Dall’Igna: “È venuto la prima volta quando mi sono fermato, per i primi commenti e poi è tornato quando ho finito. Inizialmente, gli ho detto come mi sentivo, ma non ho potuto dire molto sulla moto, perché mi stava trasportando. All’inizio è stato un po’ folle, ma poi sono riuscito a dirgli su cosa devo lavorare in questo precampionato e siamo tutti allineati. Tutta la squadra e Ducati erano contenti, perché credo di aver soddisfatto le aspettative”.