C’è anche Fabio Di Giannantonio a Barcellona per il primo test invernale della MotoGP. Pur essendo ancora convalescente dopo l’operazione alla spalla sostenuta a inizio novembre, il pilota romano non si è voluto perdere la prima occasione per cominciare a gettare le basi del suo 2025 e vedere da vicino la Desmosedici ufficiale che porterà in pista il prossimo anno.
“Volevo fare una sorpresa alla squadra, ma secondo me, allo stesso tempo, era molto importante venire al test, vedere la nuova moto e cominciare a parlare un po’ del prossimo anno” ha raccontato Diggia, motivando la sua presenza in Catalunya: “Anche se il mio capotecnico non è potuto venire per via di un imprevisto, nel mio box ci sono il mio nuovo elettronico e tutta la mia squadra ed era importante cominciare a fare due chiacchiere con loro e vedere come lavorano. Potrebbe fare la differenza nella preparazione del prossimo anno, anche perché è diverso essere sul posto, girare per i box e vedere cosa stanno facendo gli altri, piuttosto che seguire dalla televisione”.
Tante le novità che ha potuto osservare l’alfiere del team Pertamina Enduro VR46. A cominciare dalla sua GP25.
“Ho visto che tutte le Case stanno lavorando veramente tanto. Questo è forse l’anno in cui ci sono più novità, anche in termini di moto. Ho visto veramente tanti cambiamenti - ha riconosciuto - La mia moto è un’opera d’arte. Penso di non aver mai visto una Ducati cosi bella. Ieri, quando l’hanno smontata, quanto sia curata nei minimi dettagli e in confronto a quella che guidavo io sembra siano passati cinque anni di sviluppo. Ho visto che anche gli altri stanno lavorando tanto: Yamaha ha tantissime moto nel box; anche Aprilia per me ha fatto una bella moto e ho visto che in KTM ci sono degli scarichi diversi, quindi staranno lavorando anche con il nuovo motore che hanno portato già quest’anno con Pol Espargaró”.
La concorrenza è agguerrita, ma questo non basta a preoccupare Fabio: “È normale che ci siano tante Case che stanno lavorando, ma a mio parere Ducati sa di cosa abbiamo bisogno noi piloti e la moto che ha portato è una bella bomba”.
Con Di Giannantonio impossibilitato a girare, il team si sta affidando al collaudatore Michele Pirro per effettuare i primi rodaggi.
“Non ho parlato molto con Michele durante la giornata perché sta lavorando. Oltretutto, il team e Ducati non vogliono che sappia troppo sulla nuova moto, per non avere delle aspettative e dei condizionamenti quando monterò in sella - ha commentato - Dovrò avere la mente libera, però so cosa stanno provando, su cosa stanno lavorando, e più o meno anche in quali aree la nuova moto sarà migliore”.
Nuova moto che sembra già essere particolarmente apprezzata da Marc Marquez.
“Ha detto che è tutto molto più facile, ma sapevamo già che la GP23 aveva dei limiti. Anche Michele, che ha corso domenica con quella moto, quando ci è risalito per la prima volta, ha detto che non curvava e non aveva grip e gli abbiamo detto: ‘Bentornato nel club’. Già lo sapevamo, perché è stato così per tutta la stagione - ha osservato il romano - La GP24 è già un grande passo avanti rispetto alla GP23, e la GP25 sembra essere ancora un po’ meglio, quindi staremo a vedere”.
Oltre a una nuova moto, Fabio avrà anche un nuovo capotecnico nel 2025. Il quarto in quattro anni.
“Cambiare quattro capotecnici non è la cosa migliore da fare in carriera, ma credo siano addirittura sei quelli che ho avuto negli ultimi cinque anni. In ogni caso, credo che la mia nuova squadra sarà fantastica. Anche perché il mio elettronico è appena diventato Campioni del Mondo con Martin – ha ricordato - Darò molto credito a Massimo Branchini, perché è stato fantastico in Moto2, e ha fatto un lavoro incredibile con Morbidelli in MotoGP. Ho sempre voluto lavorare con lui. Inoltre, avrò questa squadra per due anni e questo sarà un grande passo avanti per mia carriera, perché mi permetterà di confrontare il lavoro con quello dell’anno precedente e capire dove migliorare. Pecco e Martin sono a questo livello anche perché hanno avuto le stesse persone e la stessa moto per molti anni. Avere lo stesso pacchetto ti consente di lavorare sui dettagli e migliorare molto di più che cambiando ogni volta”.
Il 26enne ha poi fornito rassicurato sulle condizioni della sua spalla.
“In questi giorni sto molto meglio rispetto alla scorsa settimana. I primi giorni dopo l’intervento sono stati piuttosto duri, perché non riuscivo a dormire e diciamo che avevo un dolore di un certo livello. Adesso però va bene e anche lo staff medico è rimasto impressionato dai miei progressi giornalieri. Sto migliorando molto e tra due settimane toglierò il tutore, inizierò a lavorare un po’ in piscina e potrò cominciare anche con la riabilitazione attiva e a muovere la spalla da solo. Sarà un lungo inverno, ma al momento sta andando bene” ha affermato, prima di entrare più nel dettaglio del suo programma di avvicinamento ai test a Sepang.
“Due mesi dopo aver tolto il tutore potrò cominciare ad allenarmi veramente e, a quel punto, dovremo fare sicuramente dei test in moto - ha sottolineato - Non abbiamo ancora un piano preciso per gennaio perché è ancora lontano, ma l’idea è quella di andare per gradi e cominciare a lavorare con una moto più piccola, piuttosto che andare subito a Sepang a provare una MotoGP”.
Visto l’ottimo recupero, sarebbe stato forse più saggio operarsi prima?
“Se recupererò così velocemente, sicuramente avrò un po’ di rimpianto per aver saltato le ultime due gare. Tuttavia credo che le tempistiche siano state quelle giuste, perché avrò il giusto tempo per allenarmi ed essere pronto per la prossima stagione - ha risposto - Il piano attuale è ovviamente quello di partecipare al primo test ufficiale a Sepang, ma non credo che sarò al 100% dal punto di vista fisico, perché ho perso molta massa muscolare e ci vorrà molto tempo per ricostruire quei muscoli e la resistenza. Per questo, credo che abbiamo fatto tutto al momento giusto”.
Di Giannantonio ha poi concluso con una battuta sul finale di stagione: “Da casa è stato bellissimo, perché secondo me hanno fatto un grande spettacolo e ci vuole un po’ di show come questo in MotoGP. È stato un peccato non essere lì vicino a loro, ma ci hanno tenuto un po’ sulle spine fino all’ultima gara. È stato figo e mi sono divertito!”.