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MotoGP, Acosta: "Il mio anno da rookie è da 5, ma a volte ho insidiato le Ducati"

"Ho raccolto molti zeri e ho sbagliato parecchio, ma ho motivo di sorridere. Il 2024 doveva essere di apprendimento e lo è stato, nel 2025 non avrò scuse. Il titolo di Martin? Meritato"

MotoGP: Acosta:

Pedro Acosta ha chiuso al decimo posto il GP della Solidarietà al Montmelo e in sesta posizione nella generale piloti alla spalle di quattro Ducati e della KTM ufficiale di Brad  Binder. Ambizioso e severo con sé stesso, facendo un bilancio del suo primo anno nella top class, il portacolori del team GasGas Tech3 non ha mancato di rimarcare quanto non ha fuzionato pur riconoscendo di aver fatto un buon lavoro. 

"Nonostante le difficoltà avute ho terminato bene la mia prima stagione in MotoGP e adesso comincia un’altra. Come la valuto? Direi al 50%  positivamente e al 50% male perché ci sono stati momenti complicati, ma in molte corse sono stato competitivo e ho lottato davanti. Non sono stato in grado di vincere, però devo essere soddisfatto perché questo doveva essere un'annata di apprendimento e credo di aver imparato molto, per cui sono più felice che triste. Il 2025? Essendo ufficiale non avrò più scuse. Dobbiamo risolvere tutti i problemi che abbiamo avuto, ma sono ansioso di vestirmi di arancione", ha affermato.

"Gli sbagli che ho commesso hanno influenzato la mia annata, penso di aver fatto 14 o 15 zeri, ovvero il 35% delle corse disputate. Speravo nella vittoria? La volontà è sempre quella, ma vanno anche considerati i problemi non dipesi da me. Nel complesso devo essere soddisfatto di ciò che è arrivato, spesso sono stato il più veloce tra i KTM e sono certo che migliorerò. In questi mesi ho appreso molto della categoria, ho imparato a concentrarmi, a dare importanza ai venerdì, perché non superare il Q1 compromette il weekend, all’elettronica, e a prendere le cose con calma. Il momento peggiore e migliore?Il Sachsenring e il Giappone in cui sono stato vicino ai migliori e veloce. In generale provuovo le tante corse in cui ho rimontato e battagliato con le Desmosedici anche se mi darei un 5 come voto", ha proseguito nella sua disamina del 2024.

Soffermandosi invece sugli intoppi patiti in corsa ha spiegato: "Ho faticato con i freni, difficili da gestire sin dal via. Inizialmente sono stato aiutato dal grip, poi quando è calato non è stato più possibile andare veloce. Alla tornata 15 giravo sull’1'30"8, poi sono salito a 31”4, 31"6 e 32” che neppure avevo segnato nelle libere 1. E’ andata così, difficile capire perché. Non sono l’unico ad aver avuto questi problemi perché anche Marquez si è lamentato tutta la stagione".

Commentando poi il titolo del suo connazionale Martin, il talento iberico ha detto: "Ha saputo evitare gli errori del 2023 e anche se non sempre ha vinto come qui a Barcellona, è stato super costante, è rimasto calmo e non ha perso tempo. Solo Bagnaia si meritava il titolo quanto lui. Dal 2008 c'è sempre stato uno spagnolo vincitore almeno in una delle classi? Il fatto che ci sia un'ottima scuola sin da giovanissimi, fa sì che ci sia un buon palmares sul lungo periodo".

Da martedì per il 20enne comincerà l'avventura nella squadra ufficiale della Casa di Mattighofen. "Anche se il costruttore è lo stesso ci saranno novità. Manterrò solo il capotecnico, l'addetto alla telemetria, il responsabile della strategia e un meccanico. Gli altri saranno tutti nuovi, compresi quelli che si occupano delle gomme e gli ingegneri. Sarà interessante anche la convivenza con un nuovo compagno", ha evidenziato.

Infine su ciò che lo ha colpito della top class ha ammesso: "Inizialmente ero focalizzato solo su me stesso e sulla necessità di conoscere la serie, poi  ho notato la velocità di Marquez, il passo avanti a livello mentale di Martin, la rimonta di Bastianini e la capacità di Vinales di fare certe corse con l’Aprilia".

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