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MotoGP, Quartararo: “Martin meritava questo titolo, ha avuto coraggio a lasciare Ducati”

“È maturato come persona e come pilota e adesso dovrà festeggiare fino al 2025, perché non si può mai sapere quando si diventerà campioni per la seconda volta. L’11° posto? Non un gran risultato, ma una delle mie migliori gare”

MotoGP: Quartararo: “Martin meritava questo titolo, ha avuto coraggio a lasciare Ducati”

Il 2024 di Fabio Quartararo va in archivio con l’11° posto conquistato nel GP della Solidarietà a Barcellona. Un risultato non troppo entusiasmante ma comunque positivo per il pilota Yamaha, apparso piuttosto soddisfatto della sua performance e del distacco incassato dai primi. 

“Oggi abbiamo optato per la gomma dura, che non avevamo mai provato durante il weekend. Credo sia stata la scelta giusta, ma non avevamo grip - ha raccontato a fine gara - Avevo Bezzecchi davanti a me con la morbida e ha avuto del pattinamento per tutta la gara, ma alla fine aveva ancora più aderenza di me. Chiaramente, sappiamo cosa ci manca e cosa dobbiamo migliorare, ma ad essere sincero credo di essere riuscito a disputare una delle mie migliori gare. Siamo arrivati a soli dieci secondi dalla vetta e, anche se la posizione non è delle migliori, credo che possiamo essere soddisfatti della gara che abbiamo fatto”.

Difficile capire con esattezza quale fosse il giusto pneumatico posteriore con cui affrontare il Gran Premio. Tanto che in griglia si sono viste tutte e tre le mescole. 

Sapevo che Pecco avrebbe scelto la morbida. Il ritmo che aveva era incredibile, ma non mi aspettavo che Martin puntasse sulla media, perché secondo me aveva lo stesso calo della morbida e un minor potenziale - ha commentato - Quanto alla dura, non sapevo cosa aspettarmi, però ieri Rins ha scelto la media, io la morbida, e abbiamo avuto entrambi un calo incredibile. Quindi, alla fine, ho deciso di optare per la hard, perché non avevo niente da perdere”.

Lasciando da parte per un attimo la gara, il transalpino ha offerto il suo parere sulla vittoria del titolo da parte di Jorge Martin. 

“Se ha vinto la persona giusta? Penso di sì. Ritengo che sia Pecco che Martin abbiano disputato due annate incredibili in questi ultimi due anni e che Jorge meritasse di vincere quest’anno, perché penso abbia raggiunto una grande maturità come pilota e come persona e meritava tanto questo titolo - ha affermato - Inoltre, quando non è stato preso dal team Factory, ha avuto il coraggio di passare ad un altro costruttore e meritava veramente il Mondiale”. 

Emozioni, quelle provate oggi dal madrileno, sperimentate da El Diablo nel 2021.

Se ricordo ancora cosa si prova a diventare Campione del Mondo? È stato troppo tempo fa - ha risposto sorridendo - Tuttavia, sono sicuro che il sogno di chiunque qui sia quello si diventare Campione del Mondo, ma alla fine soltanto uno può vincere e posso immaginare la sensazione che sta provando oggi Jorge. Penso dovrà cogliere ogni occasione per festeggiare fino all’anno prossimo, perché sai quando diventi Campione del Mondo, ma non sai quando lo sarai per la seconda volta”. 

Conclusa questa complessa stagione, Quartararo non può che cominciare a guardare con una certa fiducia al prossimo anno. Forte del cambio di mentalità compiuto dalla Casa di Iwata e del supporto che arriverà dai piloti del team Pramac.

È stata dura. Soprattutto per noi, perché, oltre ad aver corso tutte le gare, non potete immaginare quante giornate di test e di eventi abbiamo avuto nel corso dell’anno, per via delle concessioni. È stato un anno davvero difficile per noi, ma sento che questo sarà un precampionato davvero importante per la Yamaha - ha osservato - Ora devo fare un confronto con il mio compagno di squadra, perché c’è soltanto un’altra Yamaha in classifica. Perciò, l’anno prossimo sarà fantastico avere altre Yamaha oltre alla mia con dei piloti ufficiali, per avere più informazioni e più dati, perché questa stagione è stata abbastanza difficile per noi. Ci servono principalmente due cose per poter essere in lotta, non dico per la vittoria perché ci manca troppo, ma almeno per la Top 5. Abbiamo delle mancanze in alcune aree, ma penso che un po’ alla volta ci stiamo arrivando”.

Fabio è poi entrato più nel dettaglio dei miglioramenti compiuti dalla M1 rispetto all’inizio dell’anno.

“Ovviamente mi aspettavo di essere un pochino più veloce, ma nella prima parte di stagione, più che migliorare la moto, abbiamo cambiato il nostro modo di lavorare e per me è stato davvero importante cambiare mentalità - ha affermato - Penso che anche abbiano aiutato le concessioni, perché quando un motore funzionava, la gara successiva lo avevamo subito a disposizione. Senza aspettare di fare prima dei test per essere sicuri. La prima metà dell’anno è stata così, mentre nella seconda siamo riusciti a fare un grande passo avanti in qualche area, soprattutto a livello di elettronica. Martedì sarà davvero importante per noi e per me, per capire se il motore è davvero più potente oppure no”.

Yamaha continuerà ad adottare anche in futuro questa nuova mentalità? 

“Sì, quantomeno sarà così fino a quando ci sarò io, perché altrimenti non potrò proseguire - ha concluso il 25enne - Abbiamo cambiato mentalità quest’anno, quindi continueremo così anche i prossimi anni, perché sentiamo di aver fatto un piccolo passo avanti. Sapevamo e ci aspettavamo che questo sarebbe stato un tracciato davvero tosto per noi. Però, alla fine, in Malesia ho chiuso 6° a più di 15 secondi, mentre qui sono arrivato 11°, ma a 10 secondi. Quindi, dobbiamo vedere gli aspetti positivi come il divario con i primi, ma dobbiamo migliorare soprattutto l’aderenza e la potenza”.

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