Marc Marquez ha chiuso il mondiale 2024 con un secondo posto nel Gran Premio della Solidarietà a Barcellona che gli ha consegnato il terzo gradino del podio iridato. Ma non è tanto la classifica a fine campionato, come pure non sono le tre vittorie in GP della stagione a rendere speciale quest’anno per Marc. Il 2024 è stato un anno speciale perché Marc è tornato a divertirsi e divertire in sella, ha lottato al top senza dover rischiare sempre all’accesso ed è tornato ad accarezzare il sogno di poter aumentare il numero di titoli conquistati in carriera, cosa che di certo potrà già fare dalla prossima stagione.
Martedì inizia il futuro per Marc, che torna ad essere un pilota ufficiale e lo fa in sella alla migliore moto del lotto, ovvero una Ducati che quest’anno ha continuano a vincere confermandosi senza dubbio il riferimento in pista.
"A me fare terzo o quarto nel Mondiale cambiava poco, perché non avevo alcun bonus nel contratto. Ieri però ho chiesto a Michele Masini 'Michele, a voi cambia qualcosa se finisco terzo o quarto in campionato? La sua risposta è stata: 'sì, a noi cambia qualcosa'. Allora gli ho detto: 'Ok, ho capito, non dirmi di più'. Infatti gli ultimi 5 giri mi sono messo a guardare la torre per capire dove fosse Bastianini".
Come stavi dal punto di vista fisico oggi?
"Oggi era difficile per me, ieri nella Sprint avevo sofferto parecchio ed anche stanotte non ho dormito molto. Alla fine ho corso più o meno con la stessa moto che ho utilizzato in FP1, mi sono sentito meglio nel warm up ed almeno ho potuto correre a modo mio, con i miei punti deboli ma anche potendo sfruttare i miei punti forti. Negli ultimi 5 giri ho provato a chiudere il gap su Pecco, ma ogni volta che mi avvicinavo la temperatura dell’anteriore saliva e diventava difficile. Oggi Pecco era più veloce di me, ma almeno direi che questa è una bella conclusione per questo capitolo bellissimo della mia carriera con Gresini, dove mi sono divertito tanto. Penso che questo sia il modo migliore per ringraziarli".
Senti di dovere qualcosa a Gresini?
"Sono arrivato in questa squadra in un momento davvero difficile della mia carriera, la decisione che ho preso nel 2023 era difficile e devo sempre ringraziare Honda per aver capito la mia situazione, come devo ringraziare Gresini per avermi dato questa possibilità. Ho sempre lavorato con un gruppo bellissimo questa stagione e questo mi ha aiutato a rinascere, a ricostruire la mia confidenza. Questo podio era importante, il terzo posto nel mondiale non mi cambia di certo la vita, ma per una squadra satellite cambia molto".
Hai anche pensato di poter battere Pecco?
"Si, ad un certo punto della gara ho pensato che magari sarebbe stato possibile passare Bagnaia. Ma davvero quando mi avvicinavo non trovavo nessun punto in cui sarebbe stato plausibile attaccarlo, perché arrivavo nei punti di staccata troppo lontano da lui. Lo prendevo solo nelle curve a sinistra…ma sono solo due! Lì ci pensavo, ma poi negli ultimi giri lui era morbido nella guida, io stavo soffrendo, quindi per me era il momento per usare il cervello".
Qualche parola per Martìn?
"Oggi è la giornata di Jorge, il campione. L’ha meritato, è stato velocissimo, ha gestito benissimo ogni situazione. Congratulazione a lui, alla famiglia ed alla squadra. Il primo titolo in MotoGP è sempre quello davvero speciale, spero se lo goda alla grande".
E invece cosa dici al Marc Marquez di questa stagione?
"Dal mio punto di vista, il ritorno che ho fatto al vertice dopo gli ultimi 4 anni, è un qualcosa che mi rende orgoglioso. Vediamo cosa potrò fare nei prossimi due anni in un team ufficiale, so che avrò un compagno fortissimo e che avrò il miglior riferimento nel mio garage. Quest’anno ha vinto 11 gare, è stato velocissimo ovunque. Sarà molto bello, cercherò di essere professionale nel box ed adattarmi a quel metodo di lavoro. Cambierà la mia squadra di uomini, ma penso che con le informazioni che abbiamo raccolto quest’anno, sarà tutto più facile".
Che voto ti daresti?
"Mi darei un otto, perché secondo me il 9 o il 10 sono da riservare a chi ha lottato per il titolo. Mi sono avvicinato alla Ducati con calma ed alla squadra con calma, ho iniziato a capire passo dopo passo come muovermi, poi ho iniziato a trovarmi davanti, ho condotto qualche giro e poi sono arrivati i podi ed anche le vittorie. Mi sembra un buon punto di partenza".
Tornerai in ufficiale, la pressione aumenterà.
"Correre in una squadra ufficiale ovviamente mette pressione, perché devi correre ogni GP almeno per il podio, per cercare di vincere sempre. Io di certo ci proverò, vorrei fare il massimo. Il mio primo approccio sarà tutto teso ad adattarmi al metodo di lavoro della squadra ed anche alla moto che è diversa".