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MotoGP, Espargaró risponde a Bastianini: “Felice e orgoglioso di aver aiutato Martin”

“Sapevamo che tutte le Ducati sarebbero state contro di lui e io ero l’unico a poterlo proteggere. Enea? Lo aspettavo per duellare all’ultimo giro, ma era 3 secondi dietro di me con una Ducati ufficiale”

MotoGP: Espargaró risponde a Bastianini: “Felice e orgoglioso di aver aiutato Martin”

Forse nemmeno chiudere la sua carriera da pilota con una vittoria avrebbe dato ad Aleix Espargaró le stesse emozioni e la stessa gioia che ha provato con il quinto posto conquistato quest’oggi sul tracciato di casa di Barcellona. Una gara in cui il pilota Aprilia ha dato tutto se stesso per chiudere al meglio il suo percorso in MotoGP e aiutare il suo grande amico Jorge Martin a mettere in bacheca il titolo più importante della sua carriera, prima di raccogliere il suo testimone nel team della Casa di Noale. 

“Sento di essere una persona veramente fortunata e sono grato per ciò che ho vissuto oggi ha ammesso il catalano tirando le somme della sua ultima gara:Era impossibile sognare un fine settimana migliore di questo, sulla mia pista di casa, davanti alla mia famiglia e con tante sorprese da parte di Aprilia, per dire addio dopo 20 stagioni. Sono stato molto competitivo, ho quasi conquistato la pole position, sono stato in lotta con le Ducati, Jorge ha vinto il titolo con un piccolo aiuto da parte mia, quindi questo weekend è da 10 su 10”.

Un GP da ricordare per Aleix, meno per Enea Bastianini, convinto che il Capitano Aprilia abbia mantenuto una condotta di gara poco onorevole, facendo da scudiero a Martin.

“Mi hanno detto che Enea pensa che non sia bello chiudere una carriera senza lottare per il podio e l’unica cosa che posso rispondere è che non credo sia corretto dire delle cose del genere - ha commentato - Mi aspettavo che lui arrivasse all’ultimo giro per duellare, invece era tre secondi dietro di me con una Ducati ufficiale. Quindi, non so a cosa si stesse riferendo. Alex Marquez ha fatto una gara incredibile e mi ha battuto, mentre Enea non ci è riuscito. Ho fatto il massimo, ho guidato oltre il limite e sono stato l’unico a mettere un’altra moto in mezzo alle Ducati”.

Il 35enne, del resto, è convinto che oggi il podio non fosse alla sua portata.

Era impossibile. A inizio gara pensavo di avere il passo per poter lottare per la vittoria ed è stato un po’ scioccante perché sapevo che i piloti davanti avevano la gomma morbida, mentre io stavo guidando al limite come mai nella mia vita. Ho provato ad essere un po’ più conservativo pensando che avrei magari potuto avere un vantaggio nel finale, invece non so come ma la gomma morbida delle Ducati è durata più della mia: benché sia stato attento per tutta la gara, gli ultimi 10 giri sono stati un incubo, perché non avevo più trazione pur avendo una mescola più dura della loro - ha raccontato - Sono comunque molto felice di aver aiutato Jorge a proteggere la sua posizione”.

La cosa più naturale da fare per il maggiore dei fratelli Espargaró. 

“Ne avevamo parlato un po’ prima della gara: sapevamo che tutte le Ducati sarebbero state contro di lui, come era normale che fosse per mantenere il titolo in casa. Sentivo di essere l’unico che poteva proteggere il mio fratellino e fargli vincere il titolo - ha affermato - Anche se in griglia ero molto emozionato perché era la mia ultima gara, quando è scattata la gara ero concentrato solo sul cercare di proteggerlo il più possibile. Sono felice e orgoglioso di averlo aiutato”.

Una gara che Aleix difficilmente dimenticherà, così come questo intero fine settimana.

“Ho pianto in griglia, e sono molto orgoglioso di essere riuscito a riprendermi allo spegnimento dei semafori e a concentrarmi sulla gara. Quando sono transitato sotto alla bandiera a scacchi ho iniziato a piangere, non vedevo nulla, mi sono fermato accanto a Jorge che ha iniziato a ripetermi: ‘Ce l’abbiamo fatta! È anche tuo!’. Sono molto grato, perché lui è cresciuto insieme a me e mi ha reso molto felice vederlo diventare Campione del Mondo rendendomi partecipe, anche se lo sono solo allo 0,1%. È stato incredibile salutare i tifosi catalani con il mio migliore amico che è diventato Campione del Mondo, nella mia ultima gara con Aprilia. È per questo che oggi mi sento la persona più fortunata del Mondo. Non avrei potuto chiedere di più”, ha ribadito il pilota Aprilia.

Proprio come aveva raccontato Dani Pedrosa dopo la sua ultima gara, anche Espargaró ha sentito di essersi tolto un grosso peso dalle spalle dopo aver tagliato il traguardo.

Ho avuto un enorme calo di tensione dopo la bandiera a scacchi, mi sono sentito sollevato. Ovviamente mi mancherà tanto la mia Aprilia RS-GP, ma non volevo più correre. Penso che nella vita sia molto importante riuscire a capire le tempistiche e, come ho detto, sono molto fortunato a potermi congedare in questa maniera”, ha osservato.

Cosa direbbe oggi al giovane Aleix che ha inserito nella grafica del suo casco? 

“Sono molto orgoglioso del mio viaggio, anche se forse non ho avuto abbastanza passione durante tante fasi della mia carriera. Quindi, a quel ragazzino direi di non mollare, di lavorare sodo e di essere una brava persona. Non cambierei tante cose, proverei a mantenere la mia personalità e a dire ciò che provo, perché sono orgoglioso del mio percorso. Resilienza sarebbe un buon titolo per la mia carriera - ha risposto - Penso che il duro lavoro batta il talento e io l’ho dimostrato. Ho sempre sentito nel corso della mia carriera di essere meno talentuoso di rispetto ad alcuni dei miei compagni di squadra, ma lavorando sodo, facendoti furbo e sfruttando tutte le risorse a disposizione, puoi fare ciò che vuoi. Voglio essere ricordato come un pilota che non si è mai arreso”.

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