Quando Martin arriva al parco chiuso, Bagnaia si mette da una parte. Sa che oggi, a Barcellona, non è lui al centro del palcoscenico. Nonostante l’11ª vittoria della stagione, Pecco è uscito sconfitto. Questa sera toglierà il numero 1 dalla carena della sua Ducati ed è consapevola che aveva tutto quello che serviva per mantenerlo.
“Forse mi servirà qualche giorno per accettarlo, ma dopo la caduta nella Sprint in Malesia avevo capito che sarei stato obbligato a vincere - la sua prima riflessione - Ora sono sereno, sapevo prima di partire che sarebbe stata dura e ho fatto il massimo, tutto quello che potevo. Jorge è stato bravo, soprattutto ha fatto meno zeri di me. Con 8 è difficile vincere il titoli, nonostante in questa stagione abbia fatto più punti dello scorso anno. In termini di vittorie ho dominato, ma non è stato abbastanza. Va bene lo stesso, ci riproverò il prossimo anno, senza mettere in discussione quello che abbiamo fatto”.
Hai lasciato a Martin i riflettori.
“Mi immedesimo sempre negli altri e so che sarebbe stato sbagliato togliergli la scena, la mia vittoria è importante, ma è Jorge quello che ha fatto la differenza. Non vedevo il motivo di stare in mezzo, Martin se lo merita, è un gran pilota. Io ho la consapevolezza di essere stato più forte, ma ho fatto troppi zeri, in futuro proverò stare più attento in alcune situazioni”.
Il vostro rapporto non si è rovinato durante questa sfida.
“Ci conosciamo molto bene e, se qualcuno che non fossi io doveva vincere il titolo, sono contento sia stato lui. Se l’è meritato, ha fatto un lavoro eccellente e ho sorriso vedendolo festeggiare perché so quanto sia bello quel momento. Cerchi di raggiungere quell’obiettivo per tutta la vita e quando lo ottieni provi delle emozioni incredibili”.
Bisogna sapere perdere?
“Credo che non ci sia niente di disonorevole nel perdere, se lo fai nel modo giusto. Ogni cosa è importante, questa è una lezione, so che ho perso per miei errori e questo fa la differenza”.
Il primo insegnamento?
“Devo imparare a gestire meglio certe situazioni, perché per tre volte sono caduto per un contatto con un altro pilota: a Portimao con Marc, a Jerez con Brad e ad Aragon con Alex. Sono stato buttato a terra, ma in tutti quei casi avrei potuto evitarlo. Lo dico adesso, ma è logico che quando sono in gara voglio solo arrivare il più davanti possibile. Con Marc potevo accontentarmi, con Alex potevo aspettare, come con Binder”.
Il rimpanto?
“La cosa che mi ha dato più fastidio è non essermi impuntato di più a inizio anno, ci ho messo troppe gare a capire di non usare i nuovi forcellone e forcella, ho perso tempo. Avevo vinto in Qatar, ma a Portimao e Jerez non ero stato veloce come al solito, lo stesso ad Austin. Jorge ha saputo essere più costante, si è accontentato di più. L’errore più difficile da accettare, invece, è stato quello nella Sprint in Malesia, perché non avevo fatto nulla di sbagliato”.
Come dimenticherai questa sconfitta?
“Non so cosa farò, ma cercherò di godermi quello che abbiamo ottenuto perché sono orgoglioso di questa stagione e del mio team che mi ha aiutato ogni volta che ero nei guai. Non vedo l’ora che arrivi martedì, perché avremo qualcosa di veramente buono da provare nei test. Poi andrò in luna di miele e penso che mi aiuterà molto a rilassarmi. Nelle ultime due stagioni il numero di cose da fare durante il fine settimana è aumentato molto e ti stanchi di più dal lato mentale, correre è diventata la cosa più facile da fare (ride). Finire 2° non è una vittoria, ma è comunque un buon risultato e sappiamo perché lo abbiamo ottenuto”.
L’undicesima vittoria non aiuta a indorare la pillola?
“Non sono in un punto della mia carriera in cui non voglio guardare a certi numeri, non sono importanti. Sono contento di averli ottenuti, ma penso di avere ancora una decina d’anni davanti a me per continuare a migliorare. La cosa più importante, però, sarà aumentare il numero di titoli mondiale e ci proverò. Non considero questa come una vera sconfitta perché sono uno che impara dai propri errori e so che ho perso questo campionato a causa dei miei errori. Anche Marquez aveva vinto due titoli in MotoGP, per poi perdere nel 2015 e conquistarne altri 4 di fila”.