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MotoGP, Marquez: “Se qualcuno poteva evitare il contatto con Acosta, quello ero io”

“Quello con Pedro è stato un incidente di gara, ma ha ragione a dire di non avermi visto. A Barcellona ho sempre sofferto e questo fine settimana non è diverso”

MotoGP: Marquez: “Se qualcuno poteva evitare il contatto con Acosta, quello ero io”

Marc Marquez si aspettava di faticare a Barcellona e l’odierna Sprint Race ha rispettato il suo pronostico. Pur essendo scattato dalla prima fila, il portacolori del team Gresini non è infatti riuscito ad andare più in là del settimo posto finale. Condizionato anche da un contatto con Pedro Acosta subito dopo il via. Una gara non certo memorabile per l’otto volte iridato, bravo a sfruttare la scia di Bagnaia in qualifica per assicurarsi la terza casella dello schieramento.

“Ovviamente, ero un pochino più ottimista dopo le qualifiche. Però, in gara, con quei complicati primi giri, siamo tornati in quella che era la nostra posizione - ha spiegato Marc - Abbiamo il passo per stare tra la quinta e la decima posizione ed ero settimo, ma anche con una buona partenza non avrei comunque fatto meglio di sesto. Si soffre e abbiamo sofferto. Sul giro secco stamattina mi sono salvato, ma faccio più fatica del solito in termini di ritmo. Dovremo cercare di migliorare in vista di domani, altrimenti sarà una gara molto lunga”.

Il maggiore dei fratelli Marquez non cerca scuse, nemmeno in merito all’incidente con Acosta.

“Sono sempre onesto, il contatto con Acosta è stato un incidente di gara, ma se c’era qualcuno che poteva evitarlo ero io - ha ammesso - Lui non mi ha visto in nessun momento. Pensavo che tutti i sorpassi si fossero conclusi ma, in quella curva, quando si entra dall’esterno si raggiunge l’apice e, si va più lunghi e poi si ritorna in quel punto. È lì che ci siamo scontrati, ma Acosta ha ragione: lui non ha visto nulla. È la stessa cosa che è successa con Augusto Fernandez”.

Un intoppo che non ha comunque danneggiato la GP23 del pilota di Cervera:Danni? No. La moto funzionava perfettamente”.

Entrando più nel merito della partenza, il 31enne ha aggiunto: “non ho avuto nessun altro contatto prima di quello con Acosta. La prima staccata? Stavo frenando tardi e mentre decidevo se passare all’interno o all’esterno è apparso Bastianini e a quel punto non ho avuto scelta e sono dovuto andare all’esterno. È particolarmente difficile in quel momento perché i freni non erano ancora alla temperatura giusta per frenare forte. Quindi quando si frena e si vede che la moto non frena, inconsciamente si fa più pressione, ma allo stesso tempo i freni arrivano in temperatura e si arriva al bloccaggio. Domani vedremo se riusciremo a fare una staccata aggressiva per sbloccare il dispositivo anteriore, mantenendo al contempo la posizione all’interno”.

Molto più positiva di quella di Marc è stata invece la Sprint di suo fratello Alex.

Mio fratello sta andando davvero bene in questo ultime gare - ha affermato - Sta guidando molto bene dalla Thailandia e lo si vede anche dai dati. Anche se non si riflette in risultati spettacolari come dei podi, è stato molto veloce anche in Malesia, dove ha ottenuto due quarti posti, e questo fine settimana è stato il più veloce tra i piloti con la GP23”.

Cosa manca all’otto volte campione per ottenere le stesse performance?

Non mi sento a mio agio in sella, in nessun punto. Non sto lottando contro la moto, ma contro il tracciato - ha risposto - Le sensazioni a maggio non erano male, perché sentivo qual era il limite in pista. Invece questo fine settimana sono partito nella condizione opposta già dal venerdì. Sto apportando dei cambiamenti un po’ alla volta per provare a essere più competitivo, ma sto facendo fatica e quando non ci si sente a proprio agio, è difficile essere costanti”.

Con queste premesse, si prospetta un finale di stagione abbastanza amaro per il pilota spagnolo, che conserverà comunque degli ottimi ricordi del team Gresini.

“Si vuole sempre che l’ultima gara finisca bene, ma non è questione del gusto che ha una gara o un’altra. Sappiamo che su questo circuito ho sempre sofferto e questo fine settimana non è diverso - ha osservato - Cosa mi resta di quest’anno in  Gresini? Non fraintendetemi perché avevo un gruppo incredibile in Honda, ma stare in una squadra satellite, è un po’ come stare in una squadra di Moto2, nel senso che puoi parlare direttamente con quello che è il vero capo della squadra. Senti che sono qui per passione e per Fausto. Tutte queste cose rendono tutto speciale e qui ho trovato la miglior atmosfera per rinascere. È stato perfetto per me. Ho versato qualche lacrima già nella cena di mercoledì”.

Ricordi positivi da portarsi nel 2025 insieme alla consapevolezza di non aver incontrato problemi dal punto di vista fisico.

Cercare di non avere infortuni è stato uno dei punti chiave di quest’anno, perché quando ti fai male continuamente non riesci a recuperare dal precedente. Il fatto di partecipare a tutte le gare, di fare campionato un intero, ti dà anche della fiducia in più che ti premette al contempo di sentirti sempre meglio” ha detto Marc, che l’anno prossimo non potra però contare sul suo attuale capotecnico Carchedi.

“Se sarà un problema? Siamo umani, quindi quando un pilota cambia capotecnico, o viceversa, ci vuole ovviamente del tempo per conoscersi. Però penso che il fatto che il mio capotecnico lavori già nel team ufficiale, e abbiano i miei dati di quest’anno, renderà tutto più semplice”, ha commentato. 

Per finire, Marquez ha detto la sua sulle possibilità di Martin di laurearsi Campione domani e sul consiglio che darebbe ai due contendenti al titolo: “Penso che sarà semplice per Jorge chiudere nono, ma le gare sono le gare. Un consiglio ai due? Pecco deve fare ciò che ha fatto oggi e Jorge deve fare ciò che ha fatto oggi ha concluso con una risata. 

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