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MotoGP, Acosta: “l’incidente con Augusto Fernandez? Non è stata colpa di nessuno”

“Non si dovrebbe cadere alle dieci del mattino nel primo giro lanciato, ma capita. Non abbiamo fatto niente di strano o di sbagliato: è stata una combinazione di fattori. Sprint di sopravvivenza? L’incognita saranno le gomme”

MotoGP: Acosta: “l’incidente con Augusto Fernandez? Non è stata colpa di nessuno”

Nonostante un incidente con Augusto Fernandez a inizio FP1, e un’altra caduta al pomeriggio, Pedro Acosta può guardare il bicchiere mezzo pieno al termine della prima giornata d’azione di questo ultimo appuntamento della MotoGP. Il due volte iridato, infatti, è riuscito ad artigliare l’accesso diretto alla Q2 nelle FP2 di Barcellona, con il nono tempo. Prestazione che non però basta a distogliere l’attenzione dal contatto fratricida con il suo compagno di squadra (QUI il video dell’episodio). 

“Me lo sta chiedendo tutto il mondo oggi, quindi cercherò di essere chiaro e veloce. Tutto quello che poteva succedere in una situazione come questa è successo: io ho quasi colpito Brad da dietro e lui ha quasi fatto lo stesso con me. Siamo andati larghi, abbiamo incrociato le traiettorie ed è successo quello che è successo. Stiamo bene e questo è tutto. Dimentichiamoci di quello che è capitato ha commentato Pedro, cercando di minimizzare l’accaduto.

“Il fatto è che non è stata colpa di nessuno - ha aggiunto Nessuno di noi ha fatto niente di strano o di sbagliato. È stata una combinazione di fattori. Io non riuscivo a superare Brad che era davanti a me e Augusto non riusciva a superare me, ho allargato ed è successo. Che cosa ci hanno detto? Niente”.

Incalzato dalle domande sull’episodio, il portacolori del team Red Bull GasGas Tech3 ha poi concluso la sua disamina commentato il fatto che l’incidente si sia verificato in un punto abbastanza pericoloso del tracciato. Considerata la vicinanza del muro.

Non è stato tanto il fatto che il muro è vicino, quanto che non si può cadere nel primo giro lanciato, alle dieci del mattino - ha sottolineato ridendo - Però sono cose che capitano e non credo ci sia nulla da imparare da quello che è accaduto. Voltiamo pagina”. 

Guardando ai risultati in pista, il 20enne può dirsi abbastanza soddisfatto per il suo passo, ma non totalmente convinto del feeling con le gomme e con il tracciato catalano.

“È difficile dire qualcosa sulle gomme, perché abbiamo tante mescole all’anteriore e io ne ho provate soltanto due. Quanto all’aderenza, è complicato dire qualcosa a riguardo perché è la stessa merda che abbiamo trovato quando siamo stati qui a maggio - ha ammesso senza usare giri di parole - Il problema è che adesso è ancora più semplice perdere l’anteriore. Il tempo sul giro non era più veloce, la velocità non era superiore e la moto si muoveva di più, quindi è difficile dire qualcosa di positivo sul grip. In ogni caso, sono contento perché il mio ritmo era abbastanza buono. È vero che ho faticato nel time attack, ma questa è un’area in cui dobbiamo migliorare, perché è sempre stato così al venerdì”. 

Pur avendo mostrato un buon potenziale a maggio al Montmeló, Acosta non vuole sbilanciarsi sulle sue chance di lottare per la vittoria in questa ultima gara della stagione. 

“È complicato. Alla fine, bisognerà vedere quale sarà la scelta in termini di pneumatico anteriore, che è l’aspetto più critico qui con il freddo - ha spiegato - Dovremo vedere come sarà il ritmo. Vedremo come andranno le Qualifiche domani, che sono quel che fa la differenza”.

Con soli dieci giri a disposizione per mandare in temperatura le gomme, sarà dura restare in sella nella Sprint?

“Il grip che c’è qui è il peggiore del calendario, ma è uguale a quello che c’era a maggio. Per questo non sarà questione di sopravvivenza - ha commentato Pedro - Non fraintendetemi: sarà difficile scaldare le gomme nei primi giri, ma l’incognita è rappresentata dalla gomma che useremo, perché abbiamo del lavoro da fare già quando ci sono tre gomme anteriori e due posteriori, immaginatevi adesso con quattro davanti e tre dietro”. 

Entrando più nel merito dell’aderenza riscontrata sul tracciato di Barcellona, El Tiburon de Mazarrón ha detto di non aver riscontrato particolari cambiamenti nel comportamento della sua RC16 tra la sessione mattutina e quella pomeridiana

L’unica differenza è che l’asfalto era più gommato e abbiamo fatto più giri. Sembra che più gomma Michelin c’è sull’asfalto e meglio funzionano questi pneumatici. Non è possibile avere questa aderenza se prima di noi gira un’altra classe con gomme diverse. È per questo che di solito facciamo fatica al mattino o nella prima iniziale della sessione - ha affermato - È l’asfalto a creare problemi di aderenza? Sì. Non ci sono dossi, chiazze o crepe, ma non abbiamo grip. È piuttosto strano, anche perché la pista è stata riasfaltata non tanto tempo fa. E poi ci sono tracciati come il Giappone, dove l’asfalto è stato lì per anni, dove non ci sono dossi o cose strane, però l’aderenza c’è. È per questo che è piuttosto strano analizzare la situazione, ma per me è la stessa cosa”.

Acosta ha poi concluso con un commento sulla prestazione odierna del leader del Mondiale, Jorge Martin: “Non so chi sia più nervoso, se lui o Bagnaia. Jorge adesso deve giocare a questo gioco. Ha chiuso quinto a due decimi e io pagherei oggi per essere non essere nono. Non sarà complicato per lui”.

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