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MotoGP, Quartararo: "La mia miglior stagione per il lavoro, la peggiore per i risultati"

"E' stato un campionato lungo e voglio che finisca,  anche se coi risultati di questo anno non torni a casa troppo felice, pur sapendo di aver lavorato bene. Pensavo che le concessioni sarebbero state un disastro, invece il progresso c'è stato, ci sono mancati i piloti"

MotoGP: Quartararo:

Non è stata una stagione semplice quella di Fabio Quartararo e della Yamaha, che nei 19 appuntamenti prima del gran finale a Barcellona ha rincorso lo sviluppo della M1 regalandosi poche soddisfazioni. Il sesto posto in Malesia ha dimostrato dei timidi miglioramenti da parte della casa dei tre diapason, che ha però accusato maggiormente la carena di piloti in pista, e di dati, più di ogni altra cosa. Lo sa bene il pilota francese, che infatti può ora guardare con fiducia al futuro grazie all'arrivo di un secondo team, quello del team Pramac, e di due piloti d'esperienza come Oliveira e Miller.

La yamaha nelle ultime gare sembra aver fatto dei progressi, quali sono le aspettative qui a Barcellona?
"Non abbiamo delle aspettative precise - esordisce Fabio - ovviamente il primo obiettivo sarà di centrare la Q2. Dopo le prime sessioni di domani capiremo meglio cosa aspettarci, le temperature più basse dovrebbero essere un vantaggio per noi perchè qui l'aderenza non è mai stata delle migliori. In termini di risultati qui non abbiamo raccolto molto, ma anche grazie ai test di martedì tornare qui a Barcellona sarà un'ottima occasione per constatare se e quanto siamo migliorati in questi mesi".

Che stagione è stata questa per te come pilota?
"Per come abbiamo lavorato col team e per come ho migliorato il mio stile di guida, credo sia stata la migliore. In termini di risultati invece è stata la peggiore. Penso di esser migliorato molto nel gestire i momenti di difficoltà ed affrontare con calma questa fase di sviluppo. Ovviamente ci sono stati momenti in cui dentro provavorabbia ma si è trattato di pochi momenti. Nel complesso è stato un anno fantastico. E' chiaro che forse mi aspettavo che i miglioramenti sarebbero arrivati più velocemente, però per ciò che mi riguarda ora abbiamo una direzione e nel mio stile di guida ho trovato un qualcosa in più".

Questo anno avete avuto le concessioni, ti aspettavi di più in termini di sviluppo?
"Pensavo che le concessioni sarebbero state un disastro. Ciò che ci mancavano in realtà erano i piloti. Ne abbiamo due, Cal era infortunato e non avevamo un collaudatore, eravamo soli e questo per me è stato il problema principale in questa stagione. Il prossimo anno però con un secondo team factory ed un test team le cose cambieranno. Sono già cambiate dalla seconda gara a Misano e ne abbiamo già visto gli effetti, che non sono stati rivoluzionari ma perlomeno abbiamo fatto dei passi avanti. Non abbiamo perso una Q2 da Misano 1, quindi il progresso c'è stato e penso che il prossimo anno miglioreremo ancora più velocemente".

Sembra che Michelin abbia messo a disposizione delle gomme che si adattano ancora meglio alle condizioni del tracciato.
"Per noi quando le temperature sono alte le condizioni in pista cambiano moltissimo in termini di aderenza e i tempi sul giro ne risentono. Ciò con cui abbiamo avuto maggiore difficoltà nelle gare fredde è stato scaldare l'anteriore, ma nel complesso penso che le condizioni attuali ci saranno d'aiuto".

E' stata una stagione lunga, come ci arrivi fisicamente?
"Sono in ottima forma, ovviamente voglio che la stagione finisca, quando lotti per il titolo o per una buona posizione in campionato la stagione passa più velocemente, ma coi risultati di questo anno non torni a casa troppo felice anche se sai di aver fatto un ottimo lavoro".

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