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MotoGP, Santi Hernandez: "Marquez è tornato a lottare, ma soprattutto si è ritrovato"

"In passato Lorenzo e Rossi hanno faticato in Ducati, lui invece battaglia per le prime posizioni. La svolta è stata ad Aragon e a Misano si è gestito alla perfezione. Voleva dimostrare di essere ancora competitivo e lo ha fatto"

MotoGP: Santi Hernandez:

Per molti anni è stato il suo capotecnico alla Honda, ora è semplicemente uno spettatore attento. Santi Hernandez non ha mai perso d’occhio il “suo” Marc Marquez e in occasione di un’intervista sul canale You Tube di Motorbike Magazine ha detto la sua sulla prima stagione targata Ducati dell’otto volte iridato.

Rispetto ad inizio anno è più maturo e tranquillo. Lo si nota da come sta in sella, dallo stile completamente differente. Prima era sempre al limite, ma con la Desmosedici per essere veloci occorre adottare uno stile diverso e credo che adesso lo stia capendo”, ha dichiarato.

Il GP di Aragon è stato quello della svolta. “Al Motorland ha guidato in maniera molto pulita, senza sbavature o movimenti. In alcune fasi mi ha ricordato Pedrosa – le sue parole – Quella corsa ha segnato un prima e un dopo. Secondo me il suo obiettivo quest’anno era di provare che poteva ancora essere competitivo e ci è riuscito sin dall’avvio del campionato. Inizialmente puntava al podio e una volta che ce l’ha fatta ha cercato di arrivare al successo”.

Ottenuto questo  ha cominciato a costruire per il 2025 – ha proseguito nella sua riflessione l’iberico - Penso che stia ancora studiando la moto e cercando il suo limite, perché a tratti si capisce che non ha del tutto compreso come tirare fuori il massimo potenziale”.

Un altro appuntamento significativo è stato quello della Malesia. “Quando ha cominciato a piovere tutti noi che lo conosciamo ci siamo detto che quello era il suo momento ed è andata così. Ha cercato di sfruttare il più possibile la situazione, rischiando anche, per avvicinarsi a quelli davanti. Partendo da dietro non era facile, ma lui non aveva nulla da perdere”, ha quindi sostenuto.

La vittoria di Misano è stata un’altra affermazione di forza. “In quel frangente mi ha sorpreso il suo ritmo e come ha saputo gestire la corsa. I sei o sette giri con un vantaggio di quattro decimi sono stati quelli decisivi perché lì gioca l’aspetto psicologico”, ha commentato.

Rispetto a Bagnaia e Martin che guidano l’aggiornata GP24, Marc è ancora sulla vecchia GP23.  “Il non avere riferimenti dal passato si è rivelato un aiuto. Per lui era tutto nuovo e alla luce della sua ex moto, si è trovato in una posizione favorevole",  ha aggiunto prima di un’ultima considerazione sul passaggio dalla Honda alla Ducati.

In passato è costato molto a Lorenzo, come a Rossi. Non è facile cambiare moto, marca e squadra ed essere lì ancora a lottare per le prime posizioni. Tutti vorrebbero vederlo lottare per il titolo, ma la cosa più importante è che abbia ritrovato sé stesso”, ha concluso il tecnico.

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