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MotoGP, Lorenzo: “L'infortunio di Jerez sta ancora condizionando Marquez"

L’INTERVISTA – “Prima era più spensierato e disposto a cadere, ora non più. Bagnaia non dovrà pensare a lui nel 2025. In questa MotoGP i piloti sono tutti fratelli, ma la gente vuole le rivalità. Honda? Magari, se mi avesse ascoltato…”

MotoGP, Lorenzo: “L'infortunio di Jerez sta ancora condizionando Marquez"
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Tra i piloti presenti a EICMA c’è anche Jorge Lorenzo. Il maiorchino ha fatto tappa da VMoto per vedere tutte le ultime novità portate sul mercato dal brand impegnato sul fronte elettrico. Da quattro anni a questa parte il maiorchino è impegnato nel tema della sostenibilità, sposando il suo impegno green.

“È sempre un piacere essere qua a Eicma – ci ha detto il 99 – c’è tantissima gente, tante moto, pubblico e le ultime novità. Sono contento di continuare il percorso con VMoto perché il mondo sta cambiando e si sta andando verso una direzione più sostenibile. Noi siamo cresciuti con i due tempi, poi sono arrivati i quattro tempi e adesso l’elettrico, che segna un nuovo punto di svolto. Tutti noi dobbiamo impegnarci nel quotidiano per costruire un mondo più sostenibile”.

Jorge, la settimana di Eicma ci porta verso il finale di Barcellona. Te lo saresti aspettato questo Martin davanti a Pecco?  
“Entrambi hanno commesso errori, perché il livello era altissimo e c’era tanta pressione, di conseguenza diventava facile sbagliare. Questo Mondiale alla fine si deciderà per le Sprint dato che Jorge ha saputo raccogliere di più rispetto a Pecco. Lo scorso anno Martin aveva forse più velocità di Bagnaia, ma ha commesso degli errori importanti come in Indonesia. Quest’anno invece è riuscito ad essere costante e questo ha fatto al differenza”.

Marquez invece si giocherà il terzo posto con Bastianini. Te lo saresti immaginato?
“Mi aspettavo che avrebbe fatto bene, anche se la sua moto era inferiore rispetto alla GP24, soprattutto in termini di accelerazione e rettilineo. Tutto ciò comporta del gap giro dopo giro. Con la stessa moto di Bagnaia lui sarà più forte, ma non sarà una passeggiata per Marc. Sarà difficile per entrambi vincere e vedremo anche cosa faranno le altre case”.

Che è Marquez è quello di oggi?
“L’infortunio di Jerez gli ha comportato un handicap fisico che ancora oggi lo condiziona. I limiti del suo braccio destro li vedi in staccata, di conseguenza deve cercare più equilibrio col corpo per faticare meno e tutto ciò lo rende meno comodo. Con questo non voglio dire che non vincerà il titolo, ma ha un limite in più rispetto a 4 anni fa. Al tempo stesso è un Marquez più consapevole mentre prima era più spensierato e senza paura nel cadere. Ora invece ci pensa di più. Vedremo quindi se sarà la sua testa o il fisico a fare la differenza”.

Jorge, tu conosci bene Dall’Igna. Immaginavi che l’avrebbe portato nel team factory?
“Marc ha scelto i risultati sportivi più dei soldi, arrivando alla risoluzione contrattuale con Honda. Nei mesi scorsi ha lavorato molto col suo manager per convincere Ducati a prenderlo oppure sarebbe andato da KTM. Alla fine il lavoro fuori dalla pista ha dato i suoi frutti e si è arrivati a prendere un’altra strada rispetto a Martin”.

Cosa dovrà fare Bagnaia per battere Marc il prossimo anno?
“Pecco dovrà solo pensare a migliorare i suoi punti deboli, per cercare di essere un pilota completo, senza pensare a Marquez. Sono convinto che se non sarà per il prossimo, si giocherà altri mondiali in futuro”.

Jorge, cosa pensi di questa MotoGP?
“Come sport mi piace molto perché le sfide sono belle e incandescenti. C’è poi la Sprint e la FP2 del venerdì sono già decisive per la qualifica. Il problema è che nella MotoGP di oggi sono tutti fratelli, mentre gli appassionati vogliono la rivalità, ovvero due piloti che si odiano sportivamente. Inoltre, se le moto impennassero di più e ci fosse meno aerodinamica ci sarebbe ancora più spettacolo”.

Tu in Honda hai cercato di tracciare una strada alternativa rispetto a quella di Marquez. Hai mai pensato che se ti avessero dato più ascolto, molto probabilmente non starebbero faticando come oggi?
“In quel momento nessuno si sarebbe immaginato quanto accaduto a Marc nel 2020. Senza la caduta di Assen, se fossi rimasto in Honda, avrei dettato io lo sviluppo e la strada da seguire e forse la storia sarebbe stata diversa. Alla fine però è andata così, con i se non si va da nessuna parte, e io sono contento dalla mia carriera”.

*intervista realizzata con DJi Osmo Pocket 3

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