A Eicma ci sono le moto, gli appassionati, i piloti e non solo. Tra gli ospiti del Salone di Rho Fiera Milano c’è anche Sofia Goggia. Solitamente siamo abituati a vederla sulla sci, ma nel tempo libero la campionessa bergamasca non rinuncia a un giro in moto.
A quanto pare la passione per le due ruote ha contagiato l’atleta orobica, diventata Ambassador di Ducati. Come ben sappiamo, Sofia è alle prese con il percorso di recupero dovuto all’infortunio di tibia e malleolo destro riportato a febbraio, ma lunedì partirà per l’America.
Ad attenderla ci sarà un mese di preparazione con l’obiettivo di essere pronta per le prime gare. L’abbiamo intercettata a prima della partenza per il Colorado, parlando di quanto ha dovuto affrontare in questi ultimi mesi e del suo futuro.
“Se deve pensare alla mia carriera, condizionata dagli infortuni, devo forse darmi una pacca sulla spalla per le tante difficoltà affrontate e poi superate – ha esordito – alla fine però questo è il mio destino e sono sempre riuscita a tornare. Come però sapete, ora sono reduce da un infortunio pesante, infatti non ho sciato da 8 mesi e un’assenza così lunga si fa sentire. Io però sono dell’idea che con la dedizione, la testa e il lavoro si riesca poi a ripartire, consapevole che davanti a me ho tantissimo da fare. Dentro di me sono disposta a chinare il capo e sudare”.
Da dove riparte Sofia Goggia?
“Riparto da una domanda: cosa voglio davvero? Nei momenti di difficoltà, dettati da infortuni o crisi personali, mi domando sempre: cosa voglio? Poi in seguito cerco di costruirmi un percorso idoneo da seguire al fine di arrivare all’obiettivo. Ovviamente c’è anche il supporto delle persone, ma poi tocca a me fare la differenza, dato che nessuno può sostituirsi a noi stessi”.
In questi mesi hai ricevuto un sostegno incredibile da parte degli appassionati…
“È vero! Sono molto orgogliosa di questo aspetto perché la gente mi vuole bene e lo percepisco. Quando gareggio porto il tricolore e c’è chi sotto il peso di una nazione viene schiacciato e chi invece viene supportato. Questo è il mio caso, perché ho sempre avvertito un grandissimo calore da parte della gente”.
Noi ti vediamo sugli sci, ma al tempo stesso ti abbiamo vista raccontare il successo in Europa League dell’Atalanta in Piazza a Bergamo, così come andare in moto. Ducati, tra l’altro, ha scommesso forte su di te… Ti aspetta un futuro da motociclista?
“La nostra frase è: “non sono solo sci”. Io vivo lo sci in maniera totalizzante, dando tutto me stessa, ma ho tante altre passioni. Una di questa è la moto, consapevole di quale sia la pericolosità, infatti cerco sempre di essere attenta”.
Parliamo un po’ di velocità: qual è la percezione della velocità sugli sci e sulla moto?
“Io ho una Ducati Scrambler. Quando sono in moto, sopra i 100 km/h, inizio a sentire vibrare. Negli sci ho raggiunto i 140 km/h e la percezione è anche dettata dalla neve. Diciamo che sugli sci mi sento più sicura che con la moto (sorride). Alla fine la velocità è sempre stata una condizione esistenziale con la quale ho sempre convissuto”.
Sappiamo che sei stata anche in pista con la moto…
“Esatto! Sono già andata in pista con Dainese a Franciacorta. C’era Manuel Poggiali come coach ed è stata un’esperienza bellissima, dato che ho avuto modo di girare per circa 15 minuti”.
A proposito di moto: cosa ti aspetti dal gran finale di Barcellona tra Pecco e Martin?
“Io sono una fan di Bagnaia, mi piace molto come persona. Quest’anno lui ha ottenuto tante vittorie, ma molti zeri e questi pesano, perché alla fine la costanza fa la differenza. Spero che Pecco la porti a casa, ma solo Martin può perderla”.
E Marquez, invece?
“Lui è un grande pilota, ma io sono sempre focalizzata su Pecco e Jorge. Diciamo che Marc è il game changer della situazione: lui può cadere alla seconda curva oppure vincere, un po’ come me sugli sci. Non sai mai cosa aspettarti, perché o la vince o la perde. Dai, siamo tutti curiosi di vedere come finirà questa stagione”.
*intervista realizzata con DJi Osmo Pocket 3