Era il 1994 quando Mick Doohan conquistava il primo dei suoi cinque titoli iridati nella classe 500 del Motomondiale. Legato a doppio filo alla Honda, a 30 anni di distanza da quel traguardo il pilota australiano si è espresso sul difficile momento che sta vivendo la Casa dell’Ala Dorata nelle competizioni.
“Sono stato con loro per molto tempo e firmavo solamente contratti a 12 mesi perché non c’era nessun altro costruttore tanto impegnato a perseguire la vittoria sia per quanto concerne il personale tecnico, sia per il supporto fornito, di conseguenza è deludente vederli nella posizione in cui si trovano al momento”, ha dichiarato parlando al sito Crashnet.
“Personalmente credo che la pandemia abbia messo in difficoltà i produttori nipponici,mentre quelli europei sono stati in grado di continuare nello sviluppo dell’elettronica e delle altre aree. Ritorneranno competitivi, ma per farlo dovranno cambiare mentalità”, ha sostenuto facendo quindi il paragone con la diretta rivale.
“In Yamaha sembrano aver individuato i passi giusti da compiere per riuscirci già l’anno venturo e mi auguro che anche Honda prosegua per quella strada. E’ bello avere tanti marchi concorrenti lottare per il campionato”, ha rimarcato.
Facendo un salto indietro alla sua epoca e alle sue vittorie, il 59enne ha detto: “Sembra passata una vita. Ho dei bellissimi ricordi. Mi piaceva gareggiare, il lavoro da affrontare e lo sforzo richiesto. Realizzare il sogno del Mondiale è stato un sollievo. Ci ero andato vicino un paio di volte, ma poi c’erano stati gli infortuni e diversi problemi tecnici ad impedirmelo. Ottenuto il titolo però, sapevo che era soltanto l’inizio in quanto uno solo non mi bastava”.
Fanalino di coda del gruppo per il terzo anno consecutivo in MotoGP, il costruttore di Hamamatsu ha cercato di investire per il futuro assumendo un esperto come Romano Albesiano nelle vesti di direttore tecnico e un pilota veterano come Espargaro nel ruolo di collaudatore. “Essersi assicurata Aleix come tester è una buona mossa. Hanno bisogno di qualcuno di veloce e capace di capire di cosa necessita la moto per progredire”, ha concluso con una sua opinione sul 2025.