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MotoGP, Dovizioso: "Ducati scelse Lorenzo: non credeva in noi, con Marquez è diverso”

L’INTERVISTA - “Marc si è creato la situazione per vincere altri Mondiali. Iannone? Immaginavo come sarebbe andata a Sepang perché nella MotoGP di oggi non puoi più fare la differenza nella guida come prima. Lo 04 Park? Vorrei il Mondiale nel 2026”

MotoGP, Dovizioso: "Ducati scelse Lorenzo: non credeva in noi, con Marquez è diverso”
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Appassionati, moto e ovviamente piloti. Tra gli ospiti più attesi di EICMA c’è anche Andrea Dovizioso, che in occasione del Salone di Rho Fiera Milano ha fatto visita allo stand di Elf. Con il Dovi abbiamo condiviso una lunga chiacchierata parlando del brutto infortunio col cross, il finale della MotoGP, l’arrivo di Marquez nel team ufficiale Ducati così come il sogno di portare il Mondiale MXGP allo 04 Park.

Andrea non si è sottratto alle nostre domande, rispondendo con la trasparenza e la sincerità che da sempre lo hanno contraddistinto del mondo delle due ruote. Il punto di partenza è l’incidente accaduto questo inverno con la moto da cross..

“Che dire… noi piloti abbiamo questa attitudine, chiamiamola malattia, questa bellissima malattia di voler correre, voler essere competitivi, divertirci in moto – ha esordito – purtroppo ci stanno anche gli errori, le cadute e di conseguenza anche varie fratture come è successo a me quest'anno. Alla fine però è andata bene, non mi posso lamentare e sono ripartito”

Andrea, siamo qua da Elf, con cui prosegue questa collaborazione legata al tuo parco…
“Con Elf ci sono tanti professionisti coinvolti nel progetto, che mai si sono fermati.  Ci vuole ancora un po' di tempo affinché l’opera venga completata, ma piano piano sta prendendo forma. Avere partner del genere è un’ulteriore ricchezza per tutti noi”.

Questa sinergia con Elf verso quali traguardi vuole portarvi?
“Adesso che arriva l'inverno abbiamo ancora alcune rifiniture da fare, ma in primavera ci sarà la possibilità di avere il parco a disposizione e aperto a tutti. Questo inverno sicuramente si farà cross e in seguito si lavorerà per ultimare il ristorante. Il Mondiale? Mai dire mai. Bisogna però essere operativi al 100%, perfetti su tutto. Chissà, magari per il Mondiale si potrebbe fare nel 2026. Il nostro obiettivo è quello di fare le cose fatte bene, senza lasciare nulla al caso. Qualora poi ci fossero i presupposti ben venga!

Parliamo un po' di asfalto: cosa dobbiamo aspettarci dal gran duello finale Martin-Bagnaia?
 “Diciamo che adesso è abbastanza delineata la situazione. È anche vero che nelle moto vale il detto: mai dire mai,  perché può ancora succedere di tutto e bisogna vedere le condizioni atmosferiche che ci saranno a Barcellona. Inoltre c’è la questione legata alle gomme che porterà Michelin.  A mio avviso Martin ha la situazione in mano e può gestire, cosa che fino alla Malesia non era proprio così”.

Dopo Barcellona vedremo Marquez indossare il colore Rosso.   
“Quest’anno Marc si è gestito molto bene: qualche errore l'ha fatto, ma sono stati tutti errori al fine di  arrivare pronto al prossimo anno. A lui serviva del tempo per adattarsi a situazioni nuove, oltre che alla moto. Secondo me ha lavorato bene ed è arrivato a fine stagione migliorando tante cose. Ora ha una costanza di rendimento ottima per la Ducati, ma deve fare altri piccoli passi avanti. Sta di fatto che Marc si è creato la situazione che voleva, ovvero quella utile a vincere altri Mondiali, mentre Pecco verrà ulteriormente messo alla prova. A mio avviso però, qualora dovesse vincere, Bagnaia smorzerà tutti i dubbi che possono nascere attorno a lui, nonostante sia già un top rider”.  

Pecco avrà Marc come compagno nel 2025. È una situazione simile a quella tua con Lorenzo?
“La situazione può sembrare simile, ma è diversa. Lorenzo è stato preso perché c'erano delle persone dentro la Ducati che non credevano nei piloti in cui avevano scommesso per vincere. Per quanto riguarda Marc, invece, si tratta di una semplice preferenza dato che un campione lo hanno già in casa e la moto è già vincente”.

Cosa consigli a Bagnaia per la convivenza in ottica 2025?
“Pecco deve fare quanto fatto quest'anno, ovvero concentrarsi su se stesso, sulle proprie caratteristiche e sfruttare il proprio potenziale senza andare a guardare troppo fuori. La presenza di Lorenzo nel box mi ha dato l’opportunità di evolvermi ed è stato un vantaggio, infatti sono cresciuto. Inoltre, avere un riferimento del genere, è utile per migliorarsi. C’è però un aspetto importante, ovvero essere sempre concentrati su se stessi, perché se poi si inizia a guardare troppo l’altro rischi di finire fuori casa”.  

Andrea, parliamo anche di questa Yamaha… Ti rivedremo presto sulla M1?
“Ancora non so. Quest’anno ho sostituito Cal per via del suo problema di salute. Al Mugello è nata questa possibilità e in futuro si vedrà. Ho fatto un test a Jerez e ce ne sarà un altro. A prescindere da questa situazione, io se faccio qualcosa è perché credo in un certo tipo di lavoro fatto in un certo modo con un certo approccio. Fortunatamente non sono alla ricerca di chiudere un buco, ma avere un progetto da creare e fare assieme”.

E di Iannone invece, cosa ci dici della sua gara a Sepang?
“Per lui era una sfida difficilissima. Con i cambiamenti che ci sono stati negli ultimi 4 anni, senza fare un test, era improponibile. Io avevo una certa idea di come sarebbe potuta andare e alla fine è stato così. Il fatto è che le attuali MotoGP sono completamente diverse rispetto a quelle di 4 anni fa: con gli abbassatori è più importante la tecnica che la competitività della moto. Arrivare a un secondo e mezzo dal più veloce oggi è più facile, mentre per arrivare a colmare quell’ultimo secondo hai bisogno di guidare diversamente. In passato era diverso l’approccio, potevi fare differenze nella guida, mentre ora no. Prima era più facile per un talento come Iannone”.  

*intervista realizzata con DJi Osmo Pocket 3

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