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SBK, Melandri: “Toprak in MotoGP? Può essere competitivo, ma comincia a essere tardi”

INTERVISTA - “L’ideale per lui sarebbe che arrivasse Pirelli, perché è dura tornare a imparare quando cambi. Bautista? Continuerà a faticare, il tempo passa inesorabile. Iannone? Difficile credere che non fosse fisicamente pronto per Sepang”

SBK: Melandri: “Toprak in MotoGP? Può essere competitivo, ma comincia a essere tardi”

Non abbiamo parlato soltanto di MotoGP, nella nostra chiacchierata con Marco Melandri allo stand del Gruppo Mandelli all’EICMA. Oltre ad averci fornito un suo parere sul duello per il titolo, e sui possibili scenari a cui assisteremo nel 2025 (QUI la prima parte dell’intervista), il ravennate infatti si è espresso su quanto abbiamo visto in un altro paddock a lui ben noto come quello del Mondiale Superbike. Tante le tematiche affrontate, tra cui il dominio di Toprak Razgatlioglu con la BMW e la difficile stagione vissuta da Alvaro Bautista. 

Marco, che effetto ti ha fatto vedere Toprak portare in BMW quel titolo che avevate sfiorato insieme nel 2012?
“È stato molto bello, perché lui è un pilota veramente incredibile e una persona davvero speciale. Un po’ di rammarico c’è, perché il Mondiale 2012 è stato buttato via. Quando a tre gare dalla fine eravamo in testa, arrivò il capo di BMW e decise di chiudere tutto e non puoi giocarti un Mondiale con tutta la squadra che cerca lavoro fino a un quarto d’ora prima della gara. Comunque sono contento, perché conosco bene le persone che seguono il progetto, sono brave e sono felice per loro. Da un certo punto di vista, posso dire che hanno iniziato la loro esperienza con me, quindi mi fa piacere che abbiano cominciato con un gruppo che le ha guidate bene. Del quale facevano parte anche Dosoli e Silvano Galbusera”. 

Ti aspettavi che Toprak potesse essere così competitivo da riuscire a vincere già al Montmeló?
“Così tanto, credo che nessuno se lo aspettasse. Lui è un fuoriclasse e ci si aspettava trovasse una BMW molto potente ma difficile da guidare. Invece, la moto era più pronta di quello che dicevano i risultati. Forse Toprak non rispecchia la realtà, ma nemmeno quello che faceva prima Redding. Forse la moto è un pochino meglio rispetto a ciò che fa van der Mark, ma secondo me non è al livello della Ducati. Toprak però ha un controllo della moto incredibile e riesce a gestire le gomme meglio di chiunque altro”. 

Questo però è un po’ il titolo “della discordia” visto che in tanti ritengono che il campionato sia stato falsato dalla zavorra a Bautista e dalla Superconcessioni di cui godeva BMW. Tu cosa ne pensi?
“È vero che Bautista aveva 6 chili di zavorra dal peso minimo, ma la moto non è mai al peso minimo. È sempre due o tre chili sopra. Quindi, avrà avuto all’incirca tre chili di zavorra e io quando correvo con la V2 ne avevo tre nella sella, anche se non dovevo, perché così la moto andava meglio. Sicuramente è meglio non avere del peso extra, ma secondo me non è stato quello che ha fatto disputare una stagione così difficile a Bautista. Bulega è arrivato ed è andato forte. E quando poi un pilota si convince che le cose non vanno, dopo non va tutto. È stato un insieme di cose, perché la moto non è peggiorata dall’anno scorso e Alvaro sulla carta poteva fare forse qualcosina in più di Bulega, che era sempre vicino a Toprak. Però le situazioni vanno vissute, perché da fuori si possono avere delle idee ma non delle certezze”.

Pensi che la situazione cambierà il prossimo anno, o Bautista continuerà a faticare e Bulega sarà ancora la prima punta Ducati?
“Se guardo la carta d’identità, penso che continuerà a faticare. Il tempo passa inesorabile e il cervello non dimentica: ogni volta che cadi e ti fai male, te lo ricorda sempre mentre guidi. Anche quando non vuoi (sorride ndr.) Bulega invece partirà ancor più convinto rispetto a quest’anno e BMW non avrà più le concessioni, quindi la partita tra di loro sarà equilibrata. Spero di vedere una Bimota veloce e anche la Honda potrebbe essere una bella sorpresa, perché è cresciuta molto nelle ultime gare”. 

Yamaha invece come la vedi?
“La moto la vedo un po’ datata. Adesso sono troppo concentrati in MotoGP per spendere e partire con un progetto nuovo in SBK. Ottimizzeranno sicuramente tutto. Locatelli, secondo me, sta facendo veramente molto bene, mentre per Rea credo valga lo stesso discorso di prima e che sia più facile che cali piuttosto che migliori. Il loro problema però è che il motore va davvero troppo piano”.

Parlando di MotoGP, come hai visto il ritorno di Iannone?
“Secondo me, si aspettava anche lui più di quanto ha fatto. È stato sfortunato ad andar bene nel primo turno di prove, perché così ha alzato le aspettative. Poi in gara non è andato forte. All’inizio non è andato male, ma poi è calato tanto. Dice che fisicamente ha fatto fatica, ma se lo guardi ti chiedi come sia possibile che non fosse preparato. Oltretutto, non è nemmeno vero che è andato più forte di Bautista. La realtà e il percepito sono due cose diverse e Alvaro davvero non stava bene, perché nei test che aveva fatto prima di andare a Sepang era veloce. È altrettanto vero che Iannone non aveva girato prima, ma anche per questo per me andava tenuto un profilo basso e aver fatto bene nelle FP1 per lui non è stato un vantaggio”. 

Negli ultimi anni abbiamo visto che è complesso per un pilota di SBK far bene in MotoGP. Razgatlioglu però non ha mai nascosto che arrivarci è il suo sogno. Credi possa essere competitivo anche lì? 
“È complesso, ma Toprak è l’unico che potrebbe farcela. Adesso l’ideale per lui sarebbe che anche la MotoGP diventasse Pirelli. Così potrebbe sicuramente riuscirci con una buona moto. Il problema è proprio il fatto che è molto difficile utilizzare gomme diverse dopo tanti anni con le Pirelli. La MotoGP ha uno pneumatico anteriore più grande e più rigido. Cambia tanto a livello di sensazioni, di carcassa, nel modo di guidare e usare il freno e anche di concepire la curva. Per Toprak però comincia già a essere tardi, perché è in SBK da tanti anni e una volta che ti ‘addormenti’ in una categoria, diventa difficile quando cambi imparare ancora. Per questo anche chi arriva da Moto2 e Moto3 ci resta solo un paio d’anni e non di più. Bisogna imparare a cambiare”.

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