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MotoGP, Bartolini: "Yamaha non ha scelto il V4 per avere più potenza, i pro sono altri"

"Questa configurazione permette di avere una moto più stretta e caricata sul posteriore, quello che chiedono le Michelin. In pista a metà 2025? Non è garantito"

MotoGP: Bartolini:

Max Bartolini è l’uomo che Yamaha ha scelto per ritornare al vertice. Dopo una ventina di anni in Ducati, l’ingegnere italiano ha risposto di sì alla chiamata di Iwata ed è il primo tecnico europeo a essere a capo del reparto corse della Casa dei tre diapason. Sarà lui a dovere riuscire a riportare la M1 in alto e, nei prossimi anni, la moto cambierà molto. Prima di tutto, come già annunciato, abbandonerà il motore 4 in linea per passare al V4, come tutta la concorrenza.

Perché questa scelta? È stato Bartolini a rispondere intervistato da crash.net: “quando di parla di V4, tutti pensano al motore in sé, ma io credo che il vantaggio maggiore derivi dalla configurazione della moto, più che dal motore - ha sottolineato - In termini di potenza pura, onestamente, a sentire il nostro reparto motori, non dovrebbe esserci una grande differenza. Ma ci sono alcuni modi per gestire il layout della moto che saranno un po' più facili con il V4. Serve anche per andare più nella direzione degli pneumatici, perché è sempre una questione di far lavorare le gomme. Con le Michelin, si tratta di sfruttare lo pneumatico posteriore più che l’anteriore”.

Il V4 permette di progettare una moto che abbia queste caratteristiche.

Innanzitutto, dal punto di vista aerodinamico, la moto dovrebbe essere più stretta di 10-15 centimetri, e questo di norma aiuterà molto l'aerodinamica - è entrato nei dettagli - Poi la distribuzione dei pesi, la disposizione della moto, sarà un po' più “seduta”, più facile da gestire. In generale, questi due punti sono abbastanza utili. Inoltre, normalmente un motore V4 è un po' più leggero di un 4 in linea, quindi tutto va nella direzione che forse si può avere un vantaggio. Ma questo non significa che sarà migliore, perché dobbiamo ancora realizzare una moto e dimostrare che è più veloce di quella attuale.

Quali sono i tempi per vederla in pista? Alex Rins ha detto che potrebbe essere pronta già per metà del 2025 e magari sostituire l’attuale modello in gara. Bartolini è stato più cauto.

No, non è garantito - le sue parole - In questo momento non possiamo dire nulla di preciso. Per costruire una moto nuova come questa, ci sono parti completamente nuove rispetto a quella attuale. Non terremo quasi nulla, a parte forse i freni, le sospensioni e l'elettronica. Per mettere in pista una moto performante, ci vorranno mesi per verificarne l'affidabilità e il funzionamento.

Il 4 in linea sembra quindi destinato al pensionamento, perché è improbabile (se non impossibile) che Yamaha possa portare avanti due progetti paralleli.

Abbiamo risorse limitate - ha detto Max - Yamaha sta spingendo veramente, ma non hanno un reparto corse così grande come si pensa. Prima o poi dovremo decidere, ma non abbiamo ancora abbastanza informazioni al momento”.

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