Al traguardo del GP della Malesia Celestino Vietti è apparso incredulo. Alla luce della problematiche fisiche che ancora non gli permettono di essere al 100%, tutto poteva aspettarsi fuorché di vincere in maniera così perentoria come fatto a Sepang. Un primo posto ottenuto con intelligenza e misurata aggressività che ben fa sperare per l'anno venturo.
"È stata la gara migliore della stagione. Il dolore all’inizio era tanto e non ero sicuro che sarei riuscito a portare a termine la corsa. E' incredibile aver finito così. Sin da venerdì ho avuto ottime sensazioni in sella. Le condizioni del circuito erano un po’ al limite e forse questo mi ha aiutato perché per guidare non ho dovuto metterci troppa forza. Ringrazio i dottori, il mio fisioterapista e la squadra che mi hanno sempre supportato".
L'avvio della gara è stata la chiave.
"L’importante era partire bene e guadagnare la prima posizione per scongiurare il surriscaldamento della gomma anteriore, ci sono riuscito e a quel punto ho cercato di spingere per crearmi un buon vantaggio durante il primo giro. Forse ho anche ecceduto perché alla curva 1 ho rischiato di cadere. Gli altri hanno recuperato un po’ e mi ci sono volute due o tre tornate per concentrarmi di nuovo. Ho riprovato a spingere avendo un’ottima sensazione alla guida e ce l’ho fatta".
Arrivando qui eri sicuro di poter correre?
"No assolutamente, eravamo davvero combattuti se venire visto che mi sono rotto la clavicola appena due settimane fa anche se fortunatamente non in un punto portante come a metà, ma all’inizio dell’arto. È stato difficile, anche un po’ doloroso, però sono riuscito a gestirmi e il risultato è stato super inaspettato. Lo si dice spesso, ma questa volta è così".
Hai fatto un primo giro incredibile dando 1”4 al secondo, poi cosa è successo?
"Qui è cruciale stare lontano dall’aria calda degli altri in quanto il davanti si scalda molto e vai in crisi perché la gomma si gonfia. Ho voluto spingere, poi quando ho rischiato di cadere sono andato più calmo e dato che Navarro non si avvicinava troppo, ho cominciato ad amministrare il divario anche perché la spalla mi faceva un po’ male. A cinque giri dalla fine ho provato a spingere un altro po’ e ho ripreso del margine, così da fare gli ultimi più tranquillo e meno sotto pressione".
Questa è la tua terza vittoria stagionale come nel 2022
"Non è stato un campionato fortunato. All’inizio abbiamo faticato con il nuovo pacchetto gomme e sospensioni, però riguardando i risultati è vero che sono stati al di sotto delle attese, ma rispetto a Ogura che ha vinto il titolo non siamo messi male. Poi c’è stato l’infortunio nei test di Jerez e quello alla mano in Austria nelle libere 1 che non mi ha aiutato seppur non si sia rivelato incisivo e io sia andato forte lo stesso, in quanto non mi ha permesso di allenarmi bene. Poi una nuova caduta che mi ha costretto a saltare altre corse. Diciamo che ci sono stati un po’ di intoppi lungo il percorso. Ad ogni modo siamo stati competitivi e le sensazioni sono sempre state positive da permetterci di giocarci qualcosa. Purtroppo abbiamo perso tante occasioni, ad esempio Le Mans l'ho dovuta saltare e adesso altre due. Il team Ajo però mi ha fatto diventare più fiducioso e in grado di controllare più cose. Adesso mi serve solo un altro passo avanti. Spero di essere pronto per il 2025 per fare bene".
L'anno venturo però si cambia aria.
"Vado in un bellissimo team. SpeedUp mi ha dato una grande opportunità, tuttavia ogni volta bisogna ripartire da zero. Comunque fa parte del nostro lavoro. Sarà bello vedere cosa sarò in grado di fare".
Per l’ultimo round dell’annata si andrà a Barcellona.
"Per chi gareggia in Moto2 e Moto3 non cambia nulla, visto che anche se la lotta per il secondo e terzo posto è ancora viva, i titoli sono stati assegnati e genericamente si corre per vincere. In MotoGP la situazione è diversa e bisogna dare la chance a tutti di giocarsela. Dispiace fare una gara in Spagna considerato quello che sta succedendo, ma questo è un campionato del mondo e ci sono degli accordi da rispettare. Anche se a malincuore bisogna farla”.