Quella in Malesia non è stata una domenica per nulla facile per Joan Mir, finito a terra nel corso del Gran Premio. Oltre ad essere stato condizionato per tutta la sua corsa da un problema con il freno posteriore, il maiorchino si è preso anche un grossissimo spavento subito dopo la prima partenza. Quando si è verificato il pauroso incidente tra Brad Binder, Jack Miller e Fabio Quartararo, che ha portato all’esposizione della bandiera rossa.
“Non ho visto l’incidente, ma ero molto preoccupato. Avevo fatto un’ottima partenza e avevo recuperato molte posizioni in Curva 1 passando all’esterno. Ero vicino alla Top 10 e mi sarei potuto trovare in una buona posizione nella curva successiva, ma c’è stato l’incidente tra Quartararo, Binder e Miller e io ho investito Jack - ha raccontato - Gli sono passato sulle gambe e quando ho visto l’ambulanza e tutto lo staff medico ero molto preoccupato per lui, perché non sapevo come stesse. Mi sono recato nel suo box e mi ha detto che stava bene. Gli ho chiesto della gamba, mi ha detto che aveva un ematoma. Al che ho risposto: ‘Fanculo, perfetto!’ (ride ndr.). Ero preoccupatissimo!”.
Il pilota Honda è poi passato ad analizzare il suo GP.
“Cosa è successo in gara? Ho avuto problemi con il freno posteriore. Non riuscivo a guidare bene, perché calava sempre di più. Poi sono caduto, proprio per questa ragione. Forse faceva troppo caldo e si è surriscaldato il disco. Non saprei, perché di solito non uso molto il freno posteriore e probabilmente non si è nemmeno trattato di un surriscaldamento, ma di un problema - ha spiegato - Non ci è mai successa una cosa di questo genere, quindi cercheremo di capire cosa è successo”.
Un vero e proprio calvario per Mir. Non soltanto per il problema con il freno.
“Mettendo insieme tutti i pezzi sono riuscito a superare i piloti che avevo davanti, ma non è semplice superare partendo indietro in griglia. Faceva molto caldo stando dietro, non riuscivo nemmeno a respirare. Sono rimasto alle spalle di Espargaró per 10 giri e stavo bollendo. Le temperature salgono molto stando dietro a un altro pilota e bisogna gestirle bene, Non è stato un buon fine settimana”, ha ammesso.
“Non abbiamo migliorato nulla perché non avevamo niente da provare. La realtà è che abbiamo ancora gli stessi problemi. So che la Honda sta facendo degli sforzi per portare tutto ai test a Barcellona. Poi faremo un altro test a Jerez e lì capiremo se saremo in grado di fare un passo avanti e preparare bene la prossima stagione” ha concluso Joan, sperando che la pista catalana possa essere un buon luogo per i test visto il suo scarso livello di grip: “Barcellona è il peggior scenario per la nostra moto. In termini di risultati non è fantastico, ma è molto interessante nell’ottica di provare la nuova Honda”.