Il trofeo della MotoGP scintilla in tutto il suo splendore in mezzo ai due contendenti al titolo 2024, Pecco Bagnaia e Jorge Martin. L'italiano ha già posto due placche su di esso, lo spagnolo la osserva invece con gli occhi di chi non è mai stato così vicino a metterci la propria. Il circuito di Sepang sarà una settimana fondamentale per il futuro di Jorge Martin. Qui lo spagnolo potrebbe mettere a segno il primo match point nella corsa al titolo. L'alfiere del team Pramac Ducati ci arriva con un discreto vantaggio, 17 i punti che lo distanziano in classifica da Bagnaia, un bottino conquistato grazie ad una solida costanza di risultati nonostante, come lo stesso spagnolo sottolinea, "Pecco abbia ottenuto di più nelle domeniche di gara".
Sui social imperversa l'hashtag "Rematch", e questa sfida ha in effetti tutto il sapore di una rivincita per lo spagnolo che già lo scorso anno si era trovato faccia a faccia contro il campione in carica. E' però uno Jorge Martin diverso quello del 2024, dal rivale come lui stesso ammette "ha imparato ad essere più calmo", a gestire meglio la tensione di una sfida così lunga. Nessuno dei due può più permettersi di commettere altri errori, ma forse lo spagnolo ha un jolly in più da giocarsi quest'anno anche se nulla è ancora deciso.
Sei al tuo primo match Point per conquistare il titolo di campione del mondo.
"Innanzitutto voglio inviare tutto il mio supporto alle persone in Spagna affette dall'alluvione - esordisce lo spagnolo - le notizie che sono arrivate in questi giorni sono incredibili. Per quanto mi riguarda sono tranquillo e fiducioso. E' un privilegio essere qui di nuovo con Pecco, a lottare contro un campione come lui, è incredibile pensare di essere di nuovo qui entrambi, con le stesse moto, a lottare per il campionato. Ho molta fiducia nel lavoro che ho svolto per arrivare sin qui e darò il massimo fino alla fine sia per me che per le persone che ho attorno".
Cosa è cambiato in te rispetto allo scorso anno?
"Lo scorso anno ero molto teso e nervoso, lo abbiamo visto in Qatar. Quest'anno ovviamente la pressione c'è sempre ma sono migliorato, mi sento più maturo e cerco di godermi di più il momento. So di poter vincere ma anche di poter perdere. Lo scorso anno ho perso e non è successo nulla, non è stata la fine del mondo, ed ora sono qui a lottare di nuovo".
Lo scorso anno eri l'outsider, ora sei in una posizione diversa, che ruolo pensi di avere quest'anno?
"Penso di essere ancora lo sfavorito, l'outsider, spero di esserlo ancora per molti anni. Sono maturato, ho imparato molto dai momenti difficili, perdere ti insegna molto. Ho lavorato molto per essere qui, migliorando gara dopo gara".
A questo punto della sfida sarà importante non commettere errori, chiuderai un poco il gas per essere più cauto?
"Sia io che Pecco abbiamo commesso errori quest'anno. Ciò che mi ha portato ad essere qui è stato l'aver cercato di essere sempre al mio meglio e qui in Malesia farò lo stesso. E' chiaro che ci sarà spazio anche per l'intelligenza ma attaccherò e cercherò di essere veloce".
Abbiamo parlato della tensione del pilota, che aria tira nel box invece?
"Al momento siamo rilassati, mi piace mantenere le cose così. E' vero lo scorso anno non abbiamo vinto il titolo ma siamo ancora qui, non è stata la fine del mondo. Il mio team non ha mai vinto un titolo quindi c'è molta fiducia ed eccitazione al riguardo, ma si lavora come sempre. Dobbiamo solo continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto".
Ti prepari molto prima di una gara riguardando i video, sia tuoi che quelli del tuo avversario Bagnaia.
"Mi preparo sempre molto per una gara, siamo al livello più alto del mondo e non basta soltanto la preparazione fisica. Guarderò i dati ma non farò più di quanto ho fatto sinora, che è ciò che mi ha portato qui".
Non è il primo anno che la sfida per il titolo si protrae fino all'ultima gara, a cosa è dovuto?
"Credo che sia una questione mentale. Il livello è altissimo sia per me che per Pecco. Pecco ha avuto più successo alla domenica ma sembra che quando uno dei due conquista del vantaggio poi commetta un errore. Se nessuno di noi avesse commesso errori la stagione sarebbe già finita".
In questa stagione ci sono stati momenti positivi e negativi.
"La caduta al Sachsenring da primo a due giri dalla fine è stato uno dei momenti più difficili quest'anno, ma è stato anche eccitante l'esserne usciti recuperando. Si impara dai propri errori ed è ciò che faccio".
C'è qualcosa di specifico che hai imparato da Pecco e che ti ha aiutato a crescere come pilota?
"Ho imparato da Pecco sin da quando ero un rookie. Siamo entrambi migliorati negli anni, lui è sempre stato forte in frenata mentre io avevo qualcosa in uscita di curva, ma ora sento di essermi avvicinato molto. E' un privilegio lottare con lui per il titolo, lui è molto calmo mentre io tendo ad essere più impulsivo e forse ho imparato ad essere più calmo come lui in certe situazioni".
Ciò che è successo a Valencia ovviamente è incredibile, ma per voi che vi giocate il titolo ha una accezione ulteriore. Quale pensi potrebbe essere una alternativa se il GP dovesse saltare?
"E' una situazione difficile per tutti, chiaramente sarebbe meglio sapere il prima possibile quale decisione verrà presa, anche per noi che potremmo affrontare questa gara in modo diverso. Credo che correre a Valencia sarà difficile, non solo per le condizioni del tracciato ma anche per rispetto per le persone coinvolte. Correre altrove sarebbe l'opzione migliore ma penso qualsiasi sarà la scelta finale sarà quella giusta. E' chiaro che per me Valencia sarebbe il circuito migliore in cui chiudere il campionato, non so dire quali potrebbero essere le alternative. Di sicuro non Assen, lì Pecco è fortissimo!", conclude poi scherzando.